83 MCCCCCIU, SETTEMBRE. 84 A Ttavcna. In questo mezo, havendo praticha quelli rectori con alcuni Martinelli di Cesena, clic dariano quella terra alla Signoria nostra, a dì 11 ditto sier Francesco Venier capitanio con alcune zente vi andò; ma il tractato non ha ve etlecto, et convene ritornar a Kavena. Era con lui il Manfron e il capitanio di le fantarie. A dì 12. Fo Pregadi per le galie di Alexandria. Referì prima sier Alvixe Arimondo venuto consolo di Alexandria, e aricordò la mior opinion è mandarle a Bichieri cha nel Farion di Alexandria. Et fo posto, per li savii dii Conseio tre opinion, prima di le qual, ditte galie andaseno a Brchieri. Fo gran dispu-tation, tandem fu preso ditte galie andaseno justa l’incanto in porto di Alexandria, videlicet a dì 16 fo terminato in Pregadi, perchè ozi non si expedì. In questo zorno fo amazato, da chi non si sa, di zorno, verso San Stephano, Aron zudio gran filosofo, el qual non credeva in niuna fede, et perchè era homo degno, qui ne ho fato memoria. Fu dato taja in Quarantia, tamen non si sepe chi li dé. Da Rama, vidi lettere di 9. Come il dncha, partito di Roma, andò a Nepi dove è una fortissima rocha che per lui si teniva, et ivi è. À un pocho di febre ; si judicha non porà scampar; si lien certo sia stà avenenato insieme col papa, a una cena che i feno dal Cardinal Adriano. Item, zuoba francesi ari-vono a Fraschata con 15 milia persone, esultilo mandorlo a dir al Colegio di cardinali che voleseno esser contenti che intraseno in Roma, per andar in reame. E il Colegio li mandò do oratori a dirli che per niente non voleano intraseno, ma fariano far un ponte sopra il Tevere che potriano passar insieme con l’arlilarie ; e cussi ozi principiono a far el dito ponte, e sarà fato luni. E il marchese di Mantoa questa malina è arivato al Borgeto, insieme con monsignor di la Tremolia, con zerclia 5000 persone, le qual si manderano pur in reame. Spagnoli sono vernili a la frontiera con zercha 10 milia combatenti, e ogni zorno arivano zente, e si aspeta don Consalvo Fernando gran capitanio luni con molla zente. Si tien per certo che si farà fato d’arme in Campagna. A questi zorni hanno messo a sacho de molti castelli che si tenivano a requisilion dii ducha ; hano tagliato a pezi tutti li spagnoli elio erano dentro, e fato grandissime crudeltà. Il signor Bortolo d’ Al-viano è intrato in Perosa per meter in caxa li Bajoni foraussiti. in Pexaro e Rimino introno i loro signori, ma la rocha di Rimino si tien per il ducha. Item, luni comenzono le exequie, fo a dì....., finirano mercore e poi intrerano in conclavi. In questa sera è intrato il Cardinal San Zorzi con grandissima pompa. Li cardinali che intrerano in conclavi, sarano da 38 in 30. Se fanno de grandissime pratiche et molto stre-te : si dice il ducha à dato a questi francesi che vanno in reame, 200 homeni d’ arme, 300 cavali lizieri, 400 fanti; et eri il Colegio fè far la crida, che soto pena di la forcha, tutti li spagnoli che sono in Roma, in termine di do zorni si siano partiti, adeo per Roma non si vede quasi pur uno spagnol per miracolo etc. Noto: uno nostro corier fu preso con lettere veniva di Roma a Nepi, et fo menato davanti Valentino qual era in letto con il capo infiato, et lo lassò andar e venir di longo. Et per lettere publice se intese, a dì 13 doveano li cardinali serarsi, e Roan e Ascanio a dì 12 sariano lì eie. Fu posto, a dì 14 ditto, per li savii, che a regolar le cosse di l’arsenal, dovesseno andar due savii di tsrra ferma et do di ordeni a l’arsenal con grande auctorità. Contradixe sier Alvixe Marzello patron a l’arsenal. Ave una non sincera, 71 di no, 96 di sì ; e fu presa, tamen mai non ave effecto. In questi mexi, per dubito di la peste, non si leva merchadi a San Marco e a San Polo: ho'ra, perchè terra è risanata, fu fato crida che da qui avanti si potesse far li merchadi soliti. Da Corfù, di 5 septembrio. Come hanno, di ultimo avosto, che sier Hironimo Contarmi, proveditor di 1’ arrnada, justa i mandati di la Signoria nostra ha consiglia Santa Maura al flambulo di Angelo Castro juxta li capitoli. In questo mexe fu gran pioze, e li fiumi cresete, adeo à ruinado il ponte nuovo su la Piave di Cividal di Belimi, fato 1494. Item, molti ponti su la Brenta, e la Piave menò via parte di le mure di caslel di Quer, e per li capi di X fo manda a reparar. A dì 10. In Pregadi fu preso parte di acelar uno castello dii conte Xarco Nutich, apresso Spalato, qual lo dona a la Signoria nostra. Ave 15 di no, e fu scrito al conte di Spalato mandi lì a custodirlo. Item, dar al ditto conte ducati 20 al mexe di provision, a page 8 a l’anno, e capo di stratioti lì a Spalato e tegni 4 cavali. A dì li. In Pregadi. Fo scrito a Roma e in Franza in nostra excusation di le zente cavalchò verso Cesena, per luorla di man di Valentino e darla a la Chiesia e non per insignorirse di quella. Noto: è a Ravena cavali 1200 et 300 fanti di la Signoria nostra.