943 uno schiomo de Cornino da Mililin, el a di 19 dii passato per mezo Viscardo si trovò con galle 11, fusle 2 lurehesche, era largo mezo mio de quelle, et le fusle se parli da le g.dìe et vene verso loro, il patron montò nel sellitelo et andò dentro le fusle con peze tre formazo per presentarli, stele una hora el vele il schirazo senza il palron, con 8 turchi suso, i qual vene et montò sul schierazo et prese lui ol do altri Antonio da Millo el Calbula da Corfù, saehizalo la roba, tolto di le casse cordovani 270 in do ligazi, et montali in la barca li menò a le fusle el poi licenliò el palron el lassò il schierazo et tre altri compagni inutili, el suo scrivati, da l’intender era subdito dii Turco, el rimase ilo garzoni fali sconder solo coperta drio el formazo. Parli le fusle con le galle, scorseno a cao Ducalo et verso vesporo an-dorono con la dita fusla una allra volta adosso dito schierazo, era sorto el lolseno li do puli scosi. Poi do zorni arivassemo a la Prevesa con le galie et il patron di la fusla messe a l’incanto per la armada, et vele uno comprò quel di Corlu uno turco di la Prevesa el altri 5 di la Parga era in la fusla, el uno pulo di Napoli di Romania donò al capilanio di l’armata, siete 8 giorni de lì, et « avanti zorni tre tuli li patroni di le galie el fuste con li asappi andono a la caza el piono molti zervi et lievori, presentò al capilanio et disnò tuli con lui, rasonando non poi mantener più li asappi et schiavi, et saria raxon andasse a vadagnar. Et il capilanio li disse a la bona ventura, el li dete i remi, pan, bombarde el monition a le fusle, el se parlino et andono a Cao Ducalo, poi a li Curzo-lari, dove preseno do barche di turchi con ho-meni 10; poi vene a Castel Tornese a li 15 a bore 2 di note per mezo Chiarenza, largo di tera mia 6, dito Zorzi scavazò l’agno di feri l’haveva ai piè et si cavò li feri el si bulò a l’acqua el nuó in tera a Chiarenza, et li trovò una barca dii Zanle, et passò di qua. Dice le fusto andavano verso Strivali dove starà do o tre zorni, et de li dovea passar poi al Brazo di Maina, et meter a Saco cerli casali, poi andar a la volta de Cerigo, et disse che uno peota candioto li guidava a me-tet* a sacco cerli casali. Bel ditto, date al Zante a dì 25 Avosto, ricevute a dì 15 Settembrio. A di 20 arrivò qui una galia e fusle 4, et el dì seguente un’ allra galla e fusta una et fanno la volta di Levante, di-seno aver lassà il capilanio di l’armada indrio den-Irò a li vardiani verso il porto di la Zefalonia, qual 044 va a Costantinopoli a disarmar, dovea locar Candia. 10 vado alle volle di fora. El scrive a dì 23 passò poi l’armala turca, el io son ritornato qui aspettando le galie di Baruto per accompagnarlo. 7li Famagosta, di sier Bernardin Venier vicecapitanio di Cipro, di 4 Zugno, ricevuta a dì 16 Septembrio. Come era zonto Zuan Antonio Valier conlestabilp, posto in loco di Nicoleto Trivixan, al qual ha consignalo la compagnia, et poi a dì 2 Mazo zonse Francesco dal Borgo con fanti 100. Scrive li roctori di Nicsia li ha mandalo in la lerra fermenti el orzi per monizion, el è sia grandissime aque che ha fallo mal a l’inlrada di mazo, ma si averà bellissima arcolla se non era la cavaleta, la intrà di orzi sarà mediocre. È slà principia a libiar li orzi, etiam il forzo di forinenti. Scrive haver mandato maislro Marco Rocodi Rossi capo di bombardieri a la montagna ne ha conlrà di Alexandreta, qual ha taiato legnami assai per mo-nition di questa città dove è una bellissima arlella-ria, et ha taiato pezi 80 di olmo et di assà altra sorte, et fa condur de qui di la fabrica fé compir 11 cavalier principialo per il qu. domino Angelo Ju-slinian et di brieve sarà in forleza. Da zerca uno mexe in qua alorno queste marine vene un galion di bole 700 benissimo in ordine, capilanio Nicolò Doria, nepole di rnesser Andrea Doria, el qual ha preso 4 navili di mori e turchi, et li homeni parie è scampali de qui et sopra l’isola, et li hanno dato bono recapito, et quelli mandali in Soria, et hanno riscalà uno de dili navili con la mercadanlia per ducali 150, el quello consignalo al palron. Li altri navili, do ha brusato, et l’altro che era molto grosso P ha menato con esso capilanio del galion, et za otto zorni è partito et andato alla volta di Alexandria per passar poi in Barbarla. Scrive in Antiochia è apizalo il morbo, lo de qui fazo far le debite guardie. Di Verona, di sier Lunardo Justinian capitanio et vicepodestà. Come li colonnelli con li fanti cesarei za tre zorni sono a Peschiera, nè se ha potuto farli levar. Ho fitto cavalcar questi cape-lanei dille ordinanze questa malina a Gusolengo per dimostrar di far qualche adunanza di fanti di le ordinanze, et ho mandato per il locolenente del signor Cesare, qual ozi sarà a Gussolengo con quel più numero di cavalli che si potrà. Et il conte Ambrosio di lo illustre capitanio zollerai ha mandalo più messi a le stanzie per far levar i soi homeni d’arme che stiano preparali. Et tulio si fa con strepito, aziò si lievino di Peschiera. Et eri li spazai uno mdxxxii, Settembre.