903 MDXXXIt, SETTEMBRE. 904 veano ledere del Dòria, mn per parliculari dicono esser ledere di 25 da Messina, che a di 27 dilla armala era per levarse, ma non dicono per dove. Manda la bolla del iuspatronatus al Serenissimo di la chiesa di Siili Jacomo di Rialto el la spexa ha posta a conio de la Signoria nostra. Item, manda lettere del Capilanio zeneral da mar aula per via di questi signori Cesarei. Da Corfù, di sier Vicenzo Capello capi-tanio zeneral di mar, di 22 Avosto, ricevute a dì 8 Septembrio Come terzo zorno dal Sasno scrisse et eri nelle acque di Palermo, qual non si ha aule; et avendo spazà la galia Grimana per Rrandizo per saper con verità del Capilanio Arcon di I’ armala Cesarea scrive questa, el per uno na-vilio sialo con l’armata lurchesca con villuarie, parlile a di ‘SO di la Prevesa, il patron riferisce che il zorno avanti dilla armata avea passalo Cao Ducalo, per andar al suo camino di Levante a Costantinopoli et era vele 6ó, in 70, cussi reduta per esser fugiti li corsari, et da poi etiam partilo con vele 20, over 22 Cnrlogli è andato verso il Zanle, non havendo el ditto fallo danno alcuno alla Ze-falonia, imo comprato la vitlualia per li soi aspri, siché è cerla la tornala dell’ armala lurchesca in Stretto. Scrive, penso spazar questa notte il pro-veditor Pasqualigo con galle 8 in 10 per andar nelle aque dii Zinte e verso Modon, aziò hessendo de lì via fusto de corsari f.izi il debito et me a visi di l’armala lurchesca quello l’intenderà. In questo mezo qui farò impalmar la galìa di Cataro et io volterò il sedo di allo a basso, poi delibererò di far quel Mio mi ispirerà. Da Verona dii capitanio et vicepodestà di 7, rieevute a dì 8 ditto. Scrive, Fabricio Maramao con la compagnia ha passalo il ponte, el si hanno portali modestamente, sttle una notte a Peschiera ha fanti 2000 pagali et da bagaie 600, li do altri colonelli passerano poi. Scrive come per la parte posta in Pregadi dii dazio di panni eri nel suo Conscio questa magnifica Comunità hanno elecli tre oratori alla Signoria nostra, il conte Bonifacio di San Bonifazio, messier Gabriel di Pelegrini dottor et inesser Zuan Ballista di Chabai i con uno di quelli do sono lì a Venelia, sichè saranno quattro ora lori, do pagano la comunità et ilo l'arte di la lana, lo li ho desuasi a non mandarli, ma al ludo voleno mandar. 3,^8 T)i Treviso, di sier Cristofal Capello savio a Terra ferma, di 8, ricevute a dì 9. Come a dì 3 scrisse di Udine, le qual lettere non è slà lede in Pregadi, poi il signor duca fo a Cividal, e prima intrasse circondò il loco di fora e poi dentro. Eri zonzessemo qui, visto la terra, et ordinò certe fa lìriche, ma li sopravene gole, sichè non mi partirò fin non veda il ben star suo per farli compagnia. Di sier Jacomo Dolfin podestà et capitanio di Treviso di 9, ricevute a dì 9 ditto. Come hozi il signor duca di Urbin a hore 22 zonse qui et andò adorno la (erra, prima di fuora, poi dentro via et vislo il ludo et alozato in caxa di quelli di Brexa, et questa notte li è venuto la goda cl fehre. Del ditto, di 10, ricevute a dì 10, in Pregadi. Come esso signor duca stava meio, havia auto poca febre. Di Padoa, di sier Zuan Badoer dottor et cavalier podestà, e. sier Andrea Marzello capitanio, di 8, ricevute a dì 9. Avisa il zonzer li del reverendissimo Cardinal Campegio. Et come a hore 16 ricevetemi nostre di andarli contra, unde scrissetio al podestà di Cittadella, il qual li rispose in questa nolle Soa Signoria reverendissima alozò de lì, et questa malina venirà a disnar a Limene, unde a hore 19 nui redori con bona compagnia li andassemo conira el a la porla di Coalonga io podestà restai, ed io capilanio li andai contra con honesta compagnia fino a mezo. le spianale, et incontratolo dismontai, non volse et mi fé rimontar a cavallo. Et falle le debite salutation et offerte, Soa Signoria mi ringratiò mollo, et venissemo di longo di porta in porla et fo ricevuto da io podestà el dal reverendo clero, et lo accompagnassenio a lo alozamento suo, volessemo dismontar ne pregò non li dassemo impedimento per esser sira-co et mal conditionà. Preparamo il presente di confezion, cere, vedelli et altre salvadicine ; el da malina lo andaremo a visitar. De ti ditti di 9, ricevute a dì 10 in Pregadi. Eri scrivessemo il zonzer qui del reverendissimo Campegio et li fo manda il presente di confelion caponi, vedelli et altre salvadecine. Sua Signoria accetò lutto et ringratiò. Ozi siamo siali a soa visitation, qual la gota lo molestava, ne disse li bagni non li ha zovato, et che la Cesarea Maestà et suo fratello, la Alemagna, li luterani et italiani, haverà meio di 200 milia combattenti et Soa Cesarea Maestà va in campo in persona, dicendo li saria vergogna a non li andar et a dì primo si dice parliria de Ralisbona, ma saria ben a dì 8 verso Viena. Dice Soa Maestà aver uno fiol «