335* 837 a Viena et a Neustat over Citlanova, non sanno el lempo, nè se erano coradori al campo grosso, ina si diceva el campo et luti do lochi slevano molto sospesi el alonili. Ilo mandalo uno mio explorator a conoscenza in diio loco per star alcuni di lì et avìsarroi eie. In quesla matina, in le do Quaranlie criminal et Civil vechia, redute per il caso di Alvise Zan-tani gaslaldo di la Procurata de Ci tra incarzerato, qual lo mena Ire Procuratori, sier Jacomo Soran • zo, sier Carlo Morexinì et sier Antonio di Prioli eleeli per Gran Conseio a questo, el li 3 Avoga-dori, ma sier Anlonio di Prioli procuralor più informato andò in renga in Gran Conseio, dove era assà persone et introduce il caso : come P liavea tolto di la Procurata ducati 18 milia dal 149 . . . che ’I fu falò gaslaldo in quii, videlicet 13 milia confessi et 5000 se li mostrerà. Et li fece 9 opo-silion, le qual sarano nolade qui avanti ; et è processo di carte . . . . , et lì còlili è slà stampadì, non però ancora dati a li XL. El Iteri in le Quaranlie zivil, perchè fo fato bona una confiscatoli fata per li Provedilori sora leaque, di alcuni lochi posseduti per quelli di Cavarzere, et accusali a P officio per sier Alvise Barbo, qu. sier Zuane, et disputata fu fata bona : 32 et 20. Da poi disnar, fo Pregadi, el lelo solum queste do letere soprascrile et lo aviso sopradilo. Fu posto, per li Consieri, scrìver a Roma per prè Zuane Sagagni, era sagreslan, eleelo piovati dì S. Fantìn da li parochìanì, in loco dì prè Marco Rodi, morto: 143, 2, 2. Fu posto, per li Consìeri, dar il possesso di la preposìtura dì Santa Agata dì brexana a uno prè Bironimo dì Cavalli zovene, per renonlia fatoli di prè Bironimo di Cavalli vechio, et apar le bolle 1524 di Aprii: 165, 5, 10. Fu posto, per lì diti, poi leto una suplìcalion dì uno domino Francesco del Baldo conte dì Castro napoletano foraussito, qual venuto in quesla cilà li è sta levata una sovenlìon de ducali .... al zudeze di Foreslier per uno Zuane dì Macerala suo credìtor, et lui non ha nulla, lì è stà tolto tutto il suo, era ricco, unde messeno farli salvo-conduto in la persona a beneplacito di questo Conseio. Ave: 151, 15, 7. Fu presa. Fu posto, per li diti, che sìa concesso a lì comi-sari dii qu. Maria Zuccalò, qual ha alcuni terreni che mai ha pagato daie, et vanno ad Pias causas, sia preso, non obslanle lapsu temporis, si possi Iratar la causa nel Conseio dì XXX. Ave .... 838 Fu posto, perii diti, conciedera Zuan Battista Codignola stampador, qual ha stampato Virgilio vulgar in terza rima, che per anni 10 alcun lo possi far stampar eie. Ave : 162, 13, 10. Fu posto, perii diti, concieder a Sebastian da Longiauo, qual Ita composto un comento novo sora il Petrarca et è famigliar dii conte Guido Rangou per anni 10 ut supra. Ave : 180, 8, 7. Fu posto, per li Savi, d’accordo, una Ietera al capitanio zeneral, laudarlo. Dirli li mandemo 250 miera dì bìscolì, li mandassemo ducali 5000 per le galie di Baruto, inalidì in Puia, haverà formenli ; P oralor de P imperador dito se darà la Irata, et per via di Jacomo Soguri sì manda quel el richiede. El di P armata dìi Doria, visto quanto el scrive per sue di 4 a li Cai dì X, zà a dì 17 sopra questo, li scrìvessimo di Zara et altri lochi non si mancarà di mandar fanti, secondo il bisogno, et armar ctiam le 20 galle, et a lui si remelemo, etc. Andò in renga sier Piero Mozenìgo avogador, parlò altamente si voi proveder al capo et laudò la lelera, ma se dìse busìe, et disse che saria bon de atender a fortificar quesla terra, et cussi come si manda el capitanio zeneral duca di Urbin a veder li passi dì Friul, sarìa bon si mandasse a veder Lio perchè temo dìi venir di questa armala in Golfo ; con allre parole in questa substantia. Da poi parlò sier Mariti Morexini censor, non voi si dìgi si manderà fanti fin non sia prima preso, perchè il mandar di fanti in Dalmata si buia via li danari etc. Et fo molto ìongo. El li rispose sier Daniel Renier savio dìi Conscio, era in selìmana, et parlò ben, et dò gran bole al Mozenìgo, et ctiam a quel havia dito il Moresini, laudando la lelera si scrive. Et poi parlò sier Filippo Capello fo consier, »ricordò si scrivesse al zeneral, venendo P arma dii Turco, la seguisse, azìò sìa chiaro, il zeneral, di quel P babbi a far. Et li rispose sier Lunardo Emo savio dìi Conseio, et monslrò per le lelere dii zeneral lui scrive voi seguirla, poi per la commìssìon li fo data, sichè è superfluo. Et sier Toma Mozenìgo consier messe voler la parie dì Savi, con quesla adilìon, che si scrivi, venendo P armà dìi Turco in Golfo, la debbi seguitar, in la qual tuti li Savi doveva mirar. Andò le letere : 4 non sincere, 3 di no, 67 di Savi, 131 dìi Mozenìgo. Et quesla fu presa. Noto. Fu sagrarrtentà a la porta luti laser quelo havia dito Pavogador Mocenigo. MOXXX1I, AGOSTO