1 mdxxxii ^50 /),i JIonia di Vorator nostro, di 19 Luio, ricevuta a dì 21. Come scrisse, parlò al magnifico May orator cesareo per haver una lettera al capitatilo Alarcone per la reslilulion dii navilio conservalo cnn le robe di zudei etc. el bave una lettera la qual ba inviata a Napoli, et eri bave una lederà dii Conseio di Napoli, qual manda inclusa iu risposta di mie in questa materia. Eri fui dal pontefice. Mi disse monsignor di Viler orator dii re Christianissimo, non havendo allro da negoliar se non di la offerta di 50 milia fanti e 3000 lanze falla per quella Maestà a soa Beatitudine per riguardo de Italia conira il turco, bavia tolto licenlia per repalriar. E disse bavia di la corte di la Cbri-stianissima Maestà, per lettere dii suo nonlio di 2 dii presente, die li oratori di Scozia solicitava quella Maestà per le noze di madama Madalena sua figliola nel re di Scozia e che tal pratica era mollo inalili, ne de lì si liavea alcun aviso di arme. Mi disse baver lettere di Zenoa di 10 dii zonzer di le 4 galie di Barzelona con scudi 430 milia in tante verge d’oro, e die le nave di l’armata erano partile per Sicilia et Napoli el le galìe partiriano presto, e mi disse dii brusar di la polvere in Genoa, et per avanti ne era assà quantità, la qual era stà cavala per l’armala. Mi disse etiam haver spazà il conte Piero de Clisa e dato li scudi 1600 aziò difendi quella fortezza di Clisa, qual li ba promesso sustenlarla per lutto novembrio proximo et voi veder di ruinar la forteza de turchi a Salona, et disse per via di Ancona ancora li farò dar qualche monilion e vituarie ; il qual conte eri partì de qui per Monaco. Poi disse in Monaco si bavia auto certa sospilion, per domino Ansaldo Grimaldo e alcuni erano lì al governo di fioli fo dii signor di Monaco, che havessero intelligenlia col re Christianissimo zoè con li soi agenti, però liavea mandalo alcuni de lì, deputando altri a quel governo. Mi disse poi 1’ arziepiscopo di Brandizo, è apresso la Cesarea Maestà, bavia scrilo alcune barche cargo di fantarie che andavano in Viena per il Danubio a nome di li principi luterani in aiulo di quella città, essendo dilli luterani certificati che le prepa-ration fa Cesare sono per resister al turco e non conira di loro. Il reverendissimo di Osma se ritrova haver lettere di Cesare di 11 di l’instante: li avisa il Signor turco alti 24 del passato gionse a Belgrado con una parie di l’exercito e più inalili con l’antiguarda era Imbraim bassà, et che iu Viena fin hora era da 13 milia fanti e voi ancora ! ponerli più numero. In Posonia e Strygonia 2000 \ LUGLIO. 632 fanti per una. Et che Soa Cesarea Maestà solicitava molto quelli li haveano promesso danari e farine che fosseno in tempo. Et di l’arziepiscopo di Bari bavia lettere da Isprucb che Cesare ha expedito domino Hironimo da Leva al marchese dii Guasto a dirli subito si levasse do Italia con quel esercito e andasse alla volta de Ispruch; et che l’orator francese bavia tratta alcuna cosa con li principi luterani per sostentarli non desseno aiulo a Cesare, e che Soa Maestà voi scriver al re Christianissimo per intender se tal operation erano sta fale di voler di Soa Maestà. Il magnifico Borgo ha ledere dii re di romani di 10 con questi avisi, e di più che Imbraim bassà era tre zornale di qua da Belgrado ver Viena et ha con lui cose per far ponti per poter passar il Danubio apresso Viena et voi divertir il Danubio che non entri in Viena ; e li scrive sperava l’averia aiulo da luterani ; e per levar de Italia il marchese del Guasto con lo exercito liavea dà ordine a domino Hironimo de Leva che di danari gionti a Genoa si potesse pagar ditto exercito. Scrive esso orator in la causa dii Serenissimo re de Ingillerra, havendo il Papa e cardinali rispetto a li tempi e li serenissimi re che intervengono hanno deliberato per 4 rnexi cusi soprasieder, et hanno scritto al prefato re sii contento in queslo tempo mandar mandato sufficiente in causa principali, aflìrmando Soa Maestà si userà ogni diligente consi-deralion, la qual resolulion è sta acelà da li oratori cesarei. Questa matina in concistoro è stato leto ledere di Cesare di 9, 10, 11 e dii reverendissimo Campezo, al qual è sta provisto di la chiesia di Ma-jorica a inslantia di Cesare, etiam quel di Monreal è sta provisto al reverendissimo Medici, cusì essendo zonlo lo acontento di la Cesarea Maestà. Le ledere dii Conseio di Napoli di 9 luio scritte 250* al sopradillo orator nostro in corte, sottoscritte per don Ferrando di Ilagona primo colateral dii con-siIio, Hironimo di Alonso Sincb, Colto Sigondo di lo Freddo, Cicho di lo Freddo el Hironimo de Stano scriveno : come don Ferando di Alarcon marchese di la Vale Siciliana che sta in Puia per capilanio generai di la Cesarea Maestà ba fato sulvocondulto a dilli lolseno il navilio corfuato etc. A Io qual hanno scritto etc. Di sier Vincenzo Capello capitaniozeneral di mar, date a Corfù a dì 6 Luio, ricevute a dì 24 ditto. Come eri scrisse et questa matina per una galia Zena di Candia ho ricevuto lettere dii Zanle con avisi di 1’ armata turchesca, qual si poi creder sia gionla a Modon. Io ho con mi qui e