385 MDXXXII, GIUGNO. 386 bando edam di questa città e di pena capila], vardi li soracoinili non fazino mercadanlia. Item di 21 provisionali, si dava altri capìtoli, havendo lui voltilo 4 di più se li conciede, avisi spesso di ogni oc-correntia, babbi cura a le terre e lochi nostri e a li nostri subdili et a la conservatici) di quella ar-mada, vardi le isole di l’arzipelago non li sia falò danno hcssendo nostri recomandali come è ne li capitoli di la pace col Gran signor, la copia di li qual se li dà, li bulini si farà non lassi partir ma inlacti siano mandati de qui, et quelli si ha a divider, lutti equalmenle habbino la sua parie ut in ea. Ave 4 non sinceri, 1 di no, 202 di la parte. * Fu poslo, per li Savi tulli una parte che atento è roti li privilegi di la comunità dii Zante sia scrilo a sier Malio Barbarigo, va provedilor de lì, li debbi observar e retratar quello è sta fato contra li dilli ut in parte-, el perchè nominavano sier Jacomo Memo stato provedilor de lì, sier Francesco Donado el cavalier savio dii Conseio e sier Francesco So-ranzo messeno voler la parte senza nominar il Memo, el il resto di Savii la remose, et andò poi tutta la parte predila fala a requisition de uno nun-tio di quella comunità. Ave 194, 1, 5. Fu posto, per i Consieri, Cai di XL e Savii tutti la parte dii clero di Cataro, che non ave il numero P altro conseio, tansà di ducati 500 e non hanno inlrada 450: che li X Savii in Rialto li aldi intervenendo Marin de Marin stado nodaro a li lansadori. Ave 182, 2, 6. Fu presa. Fu posto, per li Savi tulli, una lettera al baylo e consieri di Napoli di Romania in risposta dì soe di 19 aprii: che quella galla è deli innavegabile cussi conseiando quel contestabile sia disfata per conzar la terra, et cussi la feramenta. Item che Antonio da Crema contestabile dì Zuan da Como, qual vene di Candia lì con satisfalion di quel popolo, volemo col Senato che’l stagi lì et sia sopra quelle fortificatone, li pa£i li ducati 10 al mese come Invia in Candia di danari dii clero, et li mandemo ducali 25 qual li darano a bon conio. Ave 162, 10, 6. Fu posto, per li diti : restano alla custodia di Napoli di Romania page 50, da poi la morte di Mathio da Pexaro contestabile de lì, et posti sotto Zorzi Volzimonle deputato a quella custodia, però sia preso che Lunardo di Gemona fo ze-nero dii dillo Malhio qual ha governo dilla compagnia edam babbi le ditte 50 page e sia di quelle capo, sotto però dillo Zorzi con ducali 6 per paga a page 8 a l’anno a la camera di Napoli. E perchè Diarii di M. Sanuto. — Toni. IVI. nel castello dii Scoio non è bombardier alcuno si mandi di qui uno bombardier, qual sia nel numero di 25 fanti deputali ivi, con augumenlo di ducati 2 di più per paga ut in parte. Ave 132, 9, 5. Fu posto, per li Consieri e Cai e tulli i Savi : havendo sier Thomà Moro provedilor generai in campo dato a Nicolò Calossi stratioto fo a l’impresa di Pavia 1528 ducati, uno di più per paga olirà ducati 3 l’havia, qual serve in Dalmata, li sia confìrmà ita che babbi ducati 4 a page 8 a l’anno. Item, solo Roma morile in una scaramuza amazuto Nicolò da Modon slratioto, era in la compagnia di Manoli Giada, ha lassà la moier e fìoli per tanto li sia dà provicion ducati 4 per paga a la camera di Vicenza a page 4 a l’anno, e il liol Nicolò quando 1’harà anni 16 sia scritto in una compagnia di stralioti. Ave 157, 6, 3. Fu presa. Fu posto, per li li diti ; poi leta una suplicatìoa over lettera di sier Piero da chà da Pexaro procu-ralor olim provedilor zeneral in campo, di una patente fa a Francesco da Marostega Matiazo suo ala-bardier dii 1524 a dì 18 marzo cum sit che’l foco se impiase nel suo alozamento escendo esso prove-ditor a la expugnalion di Garlasco, el lui intrò in la camera qual il foco dentro ardeva e scapolò li danari di la Signoria, butandoli zoso dì la finestra, erano in uno forzier, pertanto li sia dato una di le poste di Padoa come dice la sua patente da poi la altre expetalive. Ave 133, 21, 21. Fu posto, per li dilli, alento le monache di Santa Maria di le Verzene fusse sta exentà di le daie di Padoa di le sue possession, e quel reverendo clero si duol di campi 353 hanno in la villa di Polverara dii priorado di Santa Margarita e voleno usar le sue raxon, sia rimessa ditta causa al Conseio di XXX ut in parte. Ave 145, 3, 5. Fu posto, per li Savii lutti : è creditor sier Ber-luzi Coniarmi capitanio dii galion con la sua zurma di page 8, pertanto li sia mandato di danari di l'Ar-mar ducali .1200 a bon conto. Ave 144, 7, 3. Fu posto, per li Savii, una parte dit vescovo dii' Zante el Zefalonia domino Ferdinando di Medici da Napoli episcopo Ialino, qual promette non molestar li preti greci di ditte ixole, zerca li catedrali, zoo dar lire 2 per uno. Item di zemeuti che del 1504 fo fatto accordo, quello resti nullo. Item non molestar Januzo di Ferana di Zefalonia e suo fratello Guielmo Tiberio di Nicolò Policola et Francesco Scalogeri et Demetrio Coneiano sopra le possession di molini e altro, pagando però al ditto ve-scoado quello è solito pagar, et di questo sia scriplo 25