127 HDXXIV, NOVEMBRI. 128 o 75 Da poi disnar fo Conseio di X con tutte do le Zonte, et in quella di Roma, reduto il Conseio di X, feno do Vicecapi in luogo di sier Polo Trivixan e sier Sebastian lustinian el cavalier è pap.alisti, et feno sier Michiel da Leze, cb’ e dii Conseio ordinario, et sier Matio Vituri, qual fu fatto, tamen non poi buver il titolo a Gran Conseio. Et letto le lettere di Boma, di V Orator, dì 30. Et per quanto per le private se intende, era partito in pressa el reverendissimo cardinale Salviati, con dir andava in pressa a la sua legation nova di Modena el Rezo ; ma si lien vadi per altro. Item, che ogni bora il nostro Orator è in colo-quii col Papa ; e per Roma si dice il Papa e la Signoria nostra è d’accordo col re di Franza. Item Di le poste, vene Ut ter e di Brexa dilprove-dador Fexaro, di primo. De oceurentiis et colloqui col Capitatilo zeneral, etc. Di rectori vidi lettere dii Surtan podestà, di primo, Ime 5 avanti giorno. Manda alcune lelere con avisi auti et prima : De i Orzi di sier Anzolo Trun proveditor, di ultimo. Come lo signor Viceré con altri signori beri sera li ferno logiamenli 260. Come el sia azonto ge darà altro aviso, maxime perchè intende venirli ancora la persona dell’illustrissimo Duca. Starò advertito, et come li serano visti, per il certo darà aviso. Di Brexa scrive pur di primo. Come à auto lettere di Crema di beri, che havendo francesi voluto da medio giorno piantar artellarie sotto Pavia, quelli de dentro li hanno scargato copia grande de artella-ria et morti molti et fatti retirar, che convenirano con magior prexidio attender a piantar artellarie, d’altro tempo che di di. 761) Di sier Zuan Vituri provedador di Varmada, date in porto di Corfú, a dì 14 Octo-brio 1524. Come scrisse, Curtogoli è andato in Barbaria, et prima seandaioe le aque dii porto di Tarato, et poi locò la Sicilia. Per quello che liozi ha auto da Otranto, da domino Roco di Seo, bergamasco, habita in ditto loco, tien per certo el sii andato a sopraveder quelli lochi per qualche gran disegno. Et per sue di 10 di l’instante avisoe il suo ritorno lì a Corfù, et lo aviso ave per barca a posta da sier Nicolò Trun proveditor al Zanle, di la galeota et 4 fuste che erano zonte de lì armade per il signor Gran turco ; et cusì era venuto lì con 11 (1) L» cart» 75 * i bianc*. galie esso Proveditor el feva lenir tutte le zurme in galia, acciò i non praticasse lì a Corfù per molti respecti, et maxim^ per esser quella terra in malissimi termini, e tutto quello che fin hora è sta lavo-rado fuor di la terra, non vogliando far la spianada, come è necessario, è nulla, imo, è stà lavorato per quelli volessero expugnar ditta tèrra, e al suo repa-triar aviserà in Collegio il tutto. Scrive come beri a bona hora discoperse la galiota et 4 fuste sopraditte, et subito ordinò che sier Nicolò Bondimier soraco-nfito lo andasse a incontrarle, con farli intender che i fosseno i ben venuti, offerendosi in ogni cosa clic li bisognasse ; con advertir esso Soracomito che volendo quel capitatilo venir a la terra, el desua-desse, con dirli che ’1 porto era occupalo e pien de navilii et che lui Proveditor con le galie li bisognava star di fuora. Et zonto a lui ditto Soracomito lo salutò con artellarie et fece ogni segno di bona ami-citla. Fono a parlamento, quel capitanio voleva venir a la terra, e per le razon sopradille contentò venir al Scoglio. Poi lui Provedador con galie 10 andò pian pian ad incontrarlo, e ordinò tulle le galie vogassero a paro a paro, e lui Provedador in mezo tanto avanti quanto era la sua galia, e quando li fo aprcsso, fece levar la stropada et li andoe per pope e poi si trovò a paro con loro. E in quello l’un e l’altro si salutorono con artellarie, el far ogni demonstration di bona amicitia. Et remizando pian pian per un pezo, quando li parse tempo"fece levar una stropadaj che tutta la terra di Corfù era venuta 76* a veder, di sorte che lassoe la galiota et le fuste in doi miglia et vogono un miglio indrieto, sichè li turchi rimaseno incantati, perchè prima haveano ditto in fra loro che haveano mandato a incontrarli la miglior galia, e i veteno che erano parechie meior di quella, come per la deposilion di suo pedota che nostri subdilì andati eontra el suo voler se intese. Andoe esso Provedador a sorzer al Scoglio, e cussi anche loro veneno subito sorli. Mandoe el suo secretano con l’armiraio da quel capitanio, con offerirli per la bona pace quello li bisognava, e reputasse esser in li loci dii suo Gran Signor ; el qual lo mandò a ringraliar, con dir saria a parlamento con lui, et per li consieri li fo mandato un presente, el bailo sier lustinian Moroxini per esser cazuto non stava troppo bene; dii qual presente tsso capitanio non si salisfese. Inteso questo, esso Proveditor li mandò a donar 13 braza damaschin roan ; dichè parse che ’1 rimanesse contento. Da poi disnar ditto capitanio vene da lui Proveditor, el qual ha nome Bostan rais, et fate le debite salutation, li apresentò