319 MDXXIV, DICEMBRE. 320 di bella gente, il forcio schiopelieri. Et alcuni dicevano che la Maestà dii Re Domenica, che è dimane, volea far dar uno arsalto generale a Pavia ; et alcuni dicevan che ’1 la volea per assedio, ma che non pareva a esso refferenle che si facesse preparamento de dar arsallo. Quelli del campo tirano qualche volta de artellaria a quelli di Pavia, che li fanno danno con li archibuxi. In campo non se diceva che aspeclasseno altra gente, salvo il cambio de li svizari che si partivano et cerio numero di grisoni et svizari che già erano cominciati giongere a Milano, dove erano stati chiamati tutti li absenti che soleano habitare a Milano, che in termine di 8 giorni dovesseno ritornare 194* sotto pena di ribellione et confiscationc de li loro beni. Ancora alcuni dicevano in campo che ’1 signor Renzo lì doveva venire, et alcuni diceva che l’era con 1’ armata. Da Brexa, dii Pexaro proveditor sonerai, di 11, hore .... Come el Capitanio zeneral lia-via scriplo al Viceré che ’I saria insieme con soa excellentia quando el voleva per consultar de agen-dis, et altri coloquii abuti con esso Capitanio zeneral nostro. Item, scrive di lanzinech si aspectava ad Amplio, che era fama doveano venir, non si intende nulla. Vene in Collegio l’oralor yspano, overo cesareo solo, rechiedendo li 25000 ducati per mandarli a 1’ Archiduca aziò possi mandar zente in augumenlo di l’exercilo; li qual danari doveano aver za il Na-dal passato, et questo Nadal ne dieno aver altri 25 milia ; con altre parole. Al che il Serenissimo scusò molto questo Stado, semo su gran spexa e non è adempito li capitoli, nè fata la restituitoli di le ville, et voleno danari ; con altre parole. Et lui oralor disse: « Intendo ben questa cossa : non volè far cossa che vi dimando; so le pratiche va atorno; si paga-remo nui medesmi ». Inferendo tacite di le galle di Barbaria di ritorno. Et partito esso orator di Collegio, fo deliberato spazar letere al capitanio di le galle di Barbaria sier Alexandro Contarmi, con avisarli non tochino la Sicilia per bon rispecto, et........ Vene don Egnatio fiorentino, possidente di la religion di San Bendo, con alcuni altri frali principali, perchè voleano esser aldili dal Collegio, intervenendo sier Alvise di Prioli procurator e sier Daniel Renier electi per il Consiglio di Pregadi prali-chadori con essi frati per le possession etc. Et ditti frati voleno il Foresto, eh’ è sul venitian mia 18, et voleno monslrai- non è danno alcun a la Signoria uè a lagume. Bor fo rimesso ad aldirli Zuoba. Da poi disnar, fo Collegio di la Signoria e Savii, per aldir li oratori veronesi venuti, videlicet il marchese Zuan Filippo Malaspina el domino .... .....cavalier con li oratori padoani, intervenendo l’aqua dii Schiopo eie. Parlò l’orator veronese ... ........e li rispose sier Alvise Badoer avochalo per padoani et nichil conclusimi. A dì li. La malina, per tempo, fo lettere di le 195 poste, il sumario.sarà di sotto. Vene l’orator di Manloa, et comunicoe alcuni avisi li quali si ha hauto per avanti. Il Principe lo ringracioe eie. Vene l’orator di Ferara, el bave audienlia con li Cai di X. Di Crema, di 11, hore 4 di mete. Come in quella note passata uscirono da Lodi due compagnie di gente d’arme et 7 bandiere di fanti cimi il signor marchese di Pescara et il signor marchese Dal Guasto et il signor Arcone, quali sono andati a la volta de Malegnano per prender quelle gente ,erano de li, che se dice erano da 200 cavalli in zerca de stradioli; ma scoperti da le sentinelle queli erano in Malegnano se levorono et andorono alla volta de Milano. Ben è vero che hanno preso da zerca 200 cavalli et bagaglie, ma non da conto, et ritornati a Lodi, sachegiato dillo Iodio (di Malegnano) hanno condulto buon numero de animali. Item, manda uno reporlo di uno suo cxploralor, et uno capitolo de una lettera dii conte Zuan Francesco da la So-maglia, qual è da esser tenuto secretissimo. Bortolomio Pomposo da Crema, mandato per il magnifico podestà di Crema al campo francese solo Pavia, dice da lì esser partito beri a dì 10 a vespero, dove veniva et ogni hora giongeva le gente dii signor Zanino di Medici da Milano. Et Venere a dì 9, quelli dii campo tirono molli colpi di artellarie alle defese de quelli de Pavia, et alcuni fanti montorono su uno bastione; ma per quelli di Pavia furilo re-baluti con fochi, et ne morite zerca 6. Item, dice liaver parlato con uno guaslador che era ussito de Pavia et stato pregion de svizari, quale dice che in Pavia hanno formenlo assai, ma non hanno da ma-senare, el pestano il formento del quale fanno pane et manza de quello ; ma stanno di buon animo et volunlerosi di combalere. El che dentro la magior parte de li cavalli sono morti, dicendo che Pavia se lenirà ancor per qualche giorno. Se dice in campo, che aspedano socorso dii Papa, et che li grisoni