505 MDXXIV, NOVEMBRE. 50G che ’1 dillo Simon li haveva refferito il lutto, perchè esso relator se li haveva oferlo andar con lui per esser suo cognoscente, per esser sta altre volte qui in Verona spendador de Castelalto; et che questo ordine de queste strade l’ha lassato al conte de Chiavena, che dovesse far. Refferisse etiam, esser bellissima zente et ben disposta, et tulli venir con grandissimo core, et che a Trento li darà meza paga, et el reslo subito gionti con l’altra fantaria in Ita- - lia. Refferisse etiam, che ’1 se diceva che questo Ca-pilanio generai die compagnar questi lanzineeh fin in campo, el che poi gionlo lì, el capilanio che è in Pavia sarà capilanio di tutti i lanzinechi, et che questo è venuto per comandamento dell’ Imperator et è persona rica el provisionalo dell’ Imperator. Et che ’1 ducha de Milan, Viceré el monsignor di Bar-bon volevano metter et havevano facto reehieder el signor Zorzi Franzberch, et Castelalto farlo capitano del castel de Milan, el poi havendo messo uno allro, et al capitano Zorzi haverli promesso gran provi-sion et non haverge aiteso, niun de loro dui ha voluto venir, et per tal conto le fanlarie hanno lardalo parechi giorni, perchè volevano i dieli dui capi. Che el......de Bolzan haveva suspetto sopra uno fusse mandato per francesi et gli mandò drio fin a Trento, e che monsignor di Trento lo fece cercar ma non lo trovò, e lui relator lo scontrò de là da Trento miglia 10. Da Crema, di sier Zuan Moro podestà et capitatilo, di là, liore 5 di notte. Manda la sot-loseritta deposition havuta quella bora : Piero da Navara, mandato per il podestà di Crema, parli dal campo francese Sabato passato, fo a di 12, a mezzo giorno. Dice che Zobia da sera, fo a di 10, zonse il Datario per nome dii Papa, et subito andò al re Christianissimo el slelc più de bore nna a parlamento. Non si potè intender cosa alcuna che ragionasseno. Et che quelli del campo lavoravano 124 ‘ con gran sollecitudine per voltar il Ticino nel Gra-valon, et attendevano a far la palificata per voltarlo; et che alcuna volta quelli dentri) Pavia el quelli del campo se tiravano arlellarie, non che facesseno ba-tarie. Che uno homo de conditoti per nome dii Re è ito in terra de grisoni ; ma non se dice a che fine. Che nel campo predicto se diceva pubblicamente esser morto lo Imperatore; et haver inteso che francesi dieno far uno ponte sopra Adda a la Macastor-na, fra Lodi e Cremona. Che ’1 re Chrislianissimo vole mandar gente nel lodesano ; et che si dice che nel campo de francesi non è troppo polvere. Item, dice che, venendo de campo et passalo da Cassano beri sera, ha inteso che la mattina alcuni cavalli francesi, che sono in Cassano, corseno alla volta de Trevi et feceno bolini ; et che se dicea che in Cassano doveano gionger fin al numero di 2000 fanti. Che in campo de francesi se dicea che la compagnia dii Villacliiara è slà svalisata da francesi, ma non sà dir dove ; che in Milano ogni bora gionge gente francese, el che i pignori sono in Lodi dubitano che el re Chrislianissimo mandi gente a stringer quella terra, et ha udito butar et minar li borgi, et che li guastatori el soldati, etiam fanti, con solitudine lavorano alti repari di bastioni, et la nocte precedente ha rumalo la mila de un gran baslion che haveano facto. A dì 17. La mattina vene in Collegio sier Mar co Antonio Contarmi di sier Carlo, venuto podestà di Vicenza, vestito di veludo cremexin alto e basso, fodrà di dossi, in loco del qual Domcnega andoc sier Filippo Baxadona. El qual referì di quella cilà, et per esser el primo che ’I convien dar la sua relation in nota, iusta la parte, non mi extenderò a scriver qui, ma di soto ne farò qualche nota. 11 Doxe lo laudò, iusla il solilo. Di Verona, fo lettere di sier Polo Nani podestà, et sier Marco Gabriel capitanio, di 16, liore .... Zerca quelli lanzineeh che zonseno, sicome di sotto scriverò il sumano della dilla lettera. Unum est che i vieneno, chi dice sono 5000, chi 8 milia, et a dì 15 a Igna li davano danari e vien di Iongo. Da Drexa, dii Provcditor zeneral Pexaro, di 16. Scrive di quelle occorenze de lì, et manda una deposition : A dì 15 Novembrio, Filippo da Cremona, mandato per il clarissimo domino Piero da Pexaro di-gnissimo provedador zeneral, al campo francese. Examinalo in Crema, dice de lì esser partito Sabato da mezo giorno, fo a dì 1?, el haver veduto da la banda de Tesino in boca de Po faclo uno ponte per andar a la porta de Ticino, dove hanno piantalo 8 basatisela et dui falconeti et hanno facto la ballarla da zerca 15 passa; ma quelli di la terra gli hanno faclo repari gagliardi, de modo che cum dificollà grande gli polerano inlrar. Da la banda de sopra Pavia di qua da Tesino, dove è la Maeslà del Re, hanno piantato 8 passavoganti et doi faleoneli, et hanno facto ballaria de torsi passa 20; ma quelli de dentro medesimamente hanno faclo li repari boni. Da la banda de Santa Justina, hanno piantato sia canoni et dui faleoneli, et hanno faclo baltaria de zerca 12 passa, dove par quelli della terra hanno