7 MDXX1V, OTTOBRE. 8 dilla. Et ¡1 Principe parloe si facesse provisione; adeo nulla fu fato et fo rimessa a uno altro Consejo. Et è da saper. Sier Mario Zorzi el dolor, qual intrarà Consier, voi meter la parie di far di novo li Censori, et é ben fato per le grandissime pratiche si fa, che adesso non si atende ad altro. El reverendissimo domino Antonio Contarmi patriarca nostro sta mal et in pericolo di morte, ta-mm quesla notte mioroe, et li frati zenlhilomeui che desiderano aver questo grado, li parenti e loro sono su le pratiche, fino quelli sono a l’heremo. Di sier Carlo Contarini orator a lo illustrissimo signor archidnca di Austria, fo lettere, date a Viena a dì 21 Septembrio. Come era stalo con soa excellenlia per ultimar le malerie de confini etc. Par esso Archidnca si habbi risolto, che non li par di far alcuna cosa; ma pur se è qualche diferenza, è conlento remetersi nel reverendissimo Cardinal Campozo che Legato de 11 se ritrova, el qual è dependente di la Cesarea Maestà et aspetta haver beneficii da l'Archiduca, perchè e l’un e l’altro à dii PDpa la colalion di poter dar li beneficii va-cherano sopra il suo dominio. Scrive il suo slar lì è con poca reputation dii Stado et infructuoso. A dì 2. Domenega. La maltina non fu alcuna lettera da conto. Ma vedendo li Cai di X le grandissime pratiche si feva per la Procurali», adeo non si attendeva altro, imo quelli di Collegio, sier Piero Landò consier, sier Luca Trun, sier Andrea Trivi-xan el cavalier savii dii Consejo si levavano per tempo di Collegio el cussi sier Nicolò Bprnardo savio dii Consto, per andar a procurar, el altri, e non si atendeva a le cosse di la terra, et in chiexia di San Marco palmatim li parenti procuravano etiam di sier Lunardo Mocenigo, sier Alvise di Prioli, sier Polo Capello el cavalier, sier Andrea Magno, sier Francesco Bragadin eh’è Savio dii Consejo, et ha-vendo il Serenissimo con la Signoria termina di farli tulli quesla setimana, videiìcet ozi uno, Marti eh’è San Francesco l'altro, et Znolm eh’è san Magno il terzo. Hor venuti in Collegio dilli Cai di X, maxime sier Francesco Foscari qual è observador di leze, et mandali lutti fuora, restono con li Avogadorj, con el Serenissimo el Consieri lino sona 5 bolli di Gran Conseio, a consultar sopra quello se dia l’ara proveder a le pratiche. Et primo feno una cossa nova, con vergogna di Avogadori di Comun, ch’è sopra le pre-gierie, in luogo di Censori, i quali sono sier Francesco Morexini, sier Zuan Antonio Venier et sier Do* meoego Trivixan che davanti li soi ochi si procura e taseno. Hor mandono essi Cai di X per chiesia li ca- pitani dii Consejo di X con uno scrivati per uno a luor in noia quelli procuravano, adeo tulli, visto questo, sletiMio bassi; ma poi a l’andar suso Gran Consejo, li fatili di Cai di X con uno nodaro di la Canzelaria erano a le scale acciò niun stesse a procurar,etterminorono lenir le ballolesecretissimeozi Da poi disnar adunca fo Gran Consejo, et fato Procuralor di 400 ballote più de li altri sier Lunardo Mozenigo fo Savio dii Consejo fo dii Serenissimo, et alla balotazion fono 1606, el li electi saranno qui Si>tlo. Etiam fo fato 9 voxe, tra le qual do Sopra-comili,sier Zuan Vclor Badoer fo XL, qu. sier-Higo, et sier Sebastian Pasqualigo fo cao di XL, qu. sier Cosma, e tulle le voxe fo ballolade, et si vene zoso a hore 24, et si andò a locar la man al Procuralor, qual non havia trombe e pifari,come li altri Procuratori Questo sier Lunardo Mocenigo fo dii Serenissimo è di anni......., nè mai erele aver litolodi Procuralor, puri’è azonto el l’ha abuto. Tamen,ancora son diopinion che questa parie presa di far tre Procuratori, qual Io la conlradixi et fu presa non di molte ballote, sarà causa di meter gran concorenlia tra li padri primarii senatori. Et Dio non voglia parlurissa qualche cattivo effeclo per la 3 Repubblica nostra, perchè solum Ire romaperà et li altri bavera no pacienlia, perchè pur, quando si feva prima a un a un, solo un romaniva, el li altri slavano in speranza: adesso tre saranno, e li altri Dio sa quando. In qneslo Conspjo, per Ramusio secretano fo lelo il Capitolar del Gran Consejo. El prima li Cai di X andono dal Serenissimo a far zurar la soa Promissione! cussi fo admoniti tulli a venir, a zurar e zu-rono sopra libri di parte che prima si zurava sul messal, sul Crocefixo, di manlenir il Capitolar dii Mazor Consejo Et mirate le elelion dentro, acadele cossa nolanda: che sier Marco Morexini qu. sier Alvise da SanCassan, homo di bona discretion, di anni 79 andò senza mettersi alcuna parie in renga et voleva parlar; el qual però prima, andando le eletion dentro, fo dal Doxe, dicendo voleva aricordar alcune cose bone. El Serenissimo li disse: « Vialdiremovo-lenliera » el lui crele li havesse dàlicenlia ctie’l parlasse, et cussi andò in renga ; ma avanti el principiasse, el Doxe el fese venir sozo e chiamato a la sua presentia, li disse: «Che volè vu dir senza parlarsu parte? » E lui disse: « Voleva arecordar bone cosse». * El Doxe li disse: « Vi aldiremo quando volè ». Et cussi non fu allro; ma il Consejo mollo mormorò di tal montar in renga.