G53 MDXXV, FEBBRAJ0. francesi et sguizari. Non haveano però lettere, et non si expedisa a Venecia fino non venga lettere dii Mo-ron. Da poi mandò a dir che ’1 maestro di le poste cesaree li scrive, come el se ritrovava nel Barco appresso monsignor di Barbon, el qual li disse : « Donalo, scrive al signor duca de Milan, che havemo vinto, et che io ho presoli il re di Franza. s Di poi mi mandò a dir soa excellentia verso le bore 22, come havia una lettera dii Moron data in Santo A-gnolo, el qual Moron beri sera se parti di campo el andò alozar lì. Et li scrive che ivi ha aviso come questa è giornata felicissima per sua excellentia, et che sia di animo aliegro, perchè hanno vinto. Di poi è venuto il conte Maximiliano Stampa, qual venia di 399 Crema : dice haver ritrova per viazo el maestro di le poste, el qual li ha ditto come el Re è preson, e questo è il bon eiFecto, che io vi ho dillo el scritto più volte, che voleano far. Dii proveditor Pexaro zmeral, da Brexa, fo lettere di 25, hore 4. Manda la relation di uno inaislro di l’Archiduca, vicn dii campo el va per le poste in Austria da PArchiduca, qual narra la cosa come è andata, per aversi ritrovi al fallo eie. El la copia di questa relation, potendo haverla, noterò qui avanti. In questa sera, in ca’ Dandolo in calle delle Ras- • se, ch’è la caxa di padoani, di sora, fu fatto una de-monslralion et prova di una comedia, autor Tizone neapolitano, sia a Santa Marina, per la compagnia di Valorosi, sono in tutto compagni numero . ..., et cui ha la spexa numero......, signor di la festa sier Agustin Foscari ili sier Marco. Et si farà Luni di carlevar, a dì 27 di questo, et si farà la cena et festa. Fo invidati molli vechii da conto, et eravi il Legalo dii Papa slraveslilo, l’orator di Manloa, uno zerman dii re d’Ingallera che studia a Padoa, et alcuni zentilhomini di età, non però molli, tra li qual io Marin Sanudo vi fui. Fu bellissima, cum inlerme-dii di poesie et soni, adeo fu laudata da tutli. Si compite a hore 7 di notte, e tra le altre cosse quelli recita sono benissimo vestiti de reslagno et seda, et la scena conaada per excellentia, et cussi la sala, el in loco di ruose, posto bazili et tazoni d’arzenlo, in tutto numero 42. Di Bergamo, di 23, hora prima di notte. Come la scaramuza falla in lì exercili non fo cossa de molta importante, perchè in quella inlravene solum alcune zente ussite di Pavia, e il signor Za-nino con le so’ zenle, che li fece ussire cum bularli in boca alcuni castrali, et i tolse in mezo da zerca 60 in 70, quali fece con molla colera tagliare a pezi, perchè esso signor Zanino fu ferito, e non fo ferita da conto, e ogni zorno sia a cavallo, el non cessa di far dii mal. E dì e nolle hispani non cessano di pingerc qualche banda de fanti fino a li repari di francesi per molestarli, el lenirli di continuo a l’arme, et trovandoli uniti li salutano con le arlellarie ; et cussi si consumano a poco a poco 1’ un e l’altro exercilo. La nolle passala, per parole che se inlese hebbe a dire il signor Ilironimo Moron, hispani do* veano andar con molla bravaria a dar uno assalto a 399 * francesi el parimenti quelli di Pavia, el par che nulla habino facto, perché francesi sono slà in arme con uno grosso squadron di zenle d’arme. Scrive, aspelano uno suo qual è in via, clic eri fo incontrato ad andar al campo, et fin doman non si potrà intender cosa alcuna. Zonlo che ’1 sarà, darà aviso dii tulio. Di Crema, dii conte Alexandro Donado, di 24, hore 22, vidi lettere. Come in quella hora é arrivato dui de li soi, che vengono dii campo, quali dicono che questa matina nel far del giorno spagnoli da 4 bande asallorono il campo dii re di Franza, et così quelli di Pavia delteno fora, el hanno rotto e fracassalo il campo dii Re, videlicet hanno rollo l’antiguarda, et quasi tutta la battaglia. El dilli soi arzieri sono stati su la porla de Pavia, et hanno visto il Re di Franza, che era preson; ma ben dico che lui noi cognosce, ma ogniun dicca quello è il re di Franza. El è morto monsignor l’Armiraio, et morto monsignore di Begnì, et molli baroni presi. Et che hanno tolto quasi tutta l’artellaria. Et che lo resto de francesi tuttavia passavano Ticino. El che spagnoli s’erano firmali per li gran bottini che haveano fatto. Dicono ancor haver visto da zerca 1500 homini morti. Post scripta. Dice aver visto il Re ferito miro li ochi di due ferite ne la facia sollo li ochii, et una in una man. Copia dido lettere date in campo cesareo, scrit- 4011) te per Vorator di Siena a l’Orator nostro in Cremona. Excellenlissimo mio signor, Heri scrissi a vostra excellentia quanto occore-va dirli circa li progressi di questi exercili. Questa node passata, il signor marchexe di Pescara con uno colonello di lanzchinech et 2000 spagnoli andò (1) La carta 400 e 400' è bianca,