503 MDXXV, Lodi, date a horc 22, quali scriveiio in quella hora esser zonla li tal nova, et il marchese di Pescara è sialo il secundo ad intrare. Da poi disnar fo Pregadi, et leto le lettere et quelle di Roma, di 27, che oltra quello ho scritto di sopra, si conlien, come il Papa si ha dolesto che ha inteso che la Signoria à risposo non voler dar le gente a li cesarei, perchè il Papa non voi le dagino. Fu posto, per i Savii d’acordo, scriver a Iìoma a l’Orator nostro, cazati però li papalisli, in escu-sation nostra di quello ha dillo il Papa, che havemo risposo a li cesarei non li dar le zenle perché il Papa non voi ge le demo. 303 fu posto, per sier Gasparo Malipiero e sier Ma-rin Morexini censori una parte, la qual sarà notada qui avanti, zerca certi ordini in li scurlinii di Pregadi e in li scurlinii di Gran Consejo. Fu presa. Ave : Fu posto, per li Consieri, exceplo sier Zuan Miani, una parte zercha li XX Savii sora i extimi, di confirmarli per uno altro mexe, et se ne fazi altri XX, ut in parte. Fu presa. Etiam la copia sarà qui avanti. Et fu mala stampa di confirmar alcun in oficio, et Consejo, et maxime in quelli che hanno salario, come è questi sora i extimi. Fu posto, per sier Francesco Corner el cava-lier procurator, provedador sora l’arsenal, sier Antonio da cha’ da Pexaro, sier Simon Lion et sier Alvixe di Prioli patroni a l’arsenal, una parte zercha le 50 galie preparate in l’arsenal, con molli capi. Il sumario di la qual parte sarà scripto qui avanti. Et fu presa. Ave: 177, 3, 4. Fu posto, per i Savii a terra ferma, atento el dar di la compagnia di domino Zuan Paulo Man-fron a Julio Manfron suo fiol, era suo locotenenle domino Alexandro Manfron, fradello dii prefato Zuan Paulo, qual è vechio et impotente et ha servilo, etc., li si à dà taxa per cavalli 4. ltem, Andrea Montanari homo d’arme dii conte Mercurio Bua, vechio e si à fallo cassar, li sia dà taxe per cavalli tre. Item, a Julian di Bologna, homo d’arme dii signor Malatesta Baion, taxa per cavalli 3. Et questo s’intendi dii sora abundanle dii raines, per non dar altra graveza a li territori. Et fu presa. Ave: 131, 16, 19. Fo mandato zoso quelli non meteno ballota, per far il scurtinio di sie di X Savii sora la reforma-tion di la terra, in luogo di sier Pandolfo More-xinl è inlrado dii Consejo di X, sier Zuan Alvise Duodo inCrà governador dil’intrade, sier Andrea Mudazo è intrado sora le vendede, sier Andrea gennaio. 504 0 Baxadona è intrado Consier di Veniexia, e sier Alvise Gradenigo è intrado sora i banchi, et sier Andrea Magno intrò provedador sora le vendede, et sier Pandolfo Morexini è intrado dii Consejo di X (?). Fu posto, per i Consieri, Cai di XL e Savii, suspender li debiti per do anni di sier Francesco Baxeio qu. sier Piero, l’ha a le Cazude. Fu presa. 149, 23, 4. Fu posto, per li dilli, suspender il debito di Joachin Boi e (ioli ha a le Cazude e Governadori, excepto le do decime numero 101 el 102. Fu presa. Ave: 150, 6, 4. Scurtinio di sie di XX Savii sora la refor- 303* mation di la terra, con pena, che mancano. f Sier Alvise Mocenigo el cavalier, fo savio dii Consejo, qu. sier Tomà. t Sier Alvise Bon el dolor, fo avogador di commi, qu. sier Michiel. t Sier Piero Boldù, fo savio a terra ferma, qu. sier Lunardo. f Sier Francesco Arimondo, fo provedador al Sai, qu. sier Nicolò, f Sier Alvise Foscari, fo podestà etcapilanio a Crema, qu. sier Nicolò, f Sier Andrea Vendramin, è di Pregadi, qu. sier Zacharia. Sier Bomobon Grilti, fo al luogo di procurator, qu. sier Batista. Sier Andrea Barbarigo, è di Pregadi, qu. sier France-co. Sier Andrea Mocenigo el dolor, è di Pregadi, di sier Lunardo qu. Serenissimo. Sier Domenego Gritli è di Pregadi, qu. sier Francesco. Et nota. Sier Andrea Vendramin con sier Bo-mobon Oriti veneno a tante tanle, e reballolà, il Vendramin romase. • Da poi fo licenliato Pregadi e restò Consejo di X con la Zonla ordinaria, per expedir di lezer il processo di Nicolò Aurelio olim canzelier grando confinà a Treviso, et voi donar ducali 500, el esser asollo di Io exilio. Et fu posto la sua gratia, videlicet che sia per-mutà il suo confin di Treviso in questa terra donando li ducali 500 a la Signoria nostra, nè potendosi partir di qui senza licenlia dii Conscio di X con la Zonla.