83 MDXXIV, OTTOBnE. 84 Die 24 dicto. In Rogatis. Sapientes Consilii, Sapientes Terrac frmae. Essendo a proposito crescer el numero de li Savii dii Collegio nostro, attente le importantissime presente occorenze : L’ onderà parte, che per scurtinio di questo Consejo, depraesenti si debbano clezer tre Savii dii Consejo di .Zonta, et possi esser tolti cadauno de ogni qualità, non obstante qualunque conluma-tia, parentella et altro, secondo la forma de la parte beri presa nel nostro Mazor Consejo, a' la quale in tutto et per tutto se babbi;» relatione: non possino refudnr sotto la pena et striture cbe contien le leze sopra ciò disponente, ma siano tenuti intrar subito clecti, et habino star per tutto Decembrio proximo. t De parte 1(37 De non 19 Non sincere 0 Elee ti fuerunt : Ser Dominicus Trivisanus, cques procurator, Ser Leonardus Moeenicopro -eurator, Ser Pauìus Capello, eques procurator. Di Crema, di sier Zuan Moro podestà et capitanio, di 23, hore 4 di nocte. Come era giolito li il secretarlo dii magnifico Morone e il scalco de lo illustrissimo signor duella de Milano, qual referiscono come per io sottoscritto exemplo apar; qual dice cussi : In questa hora è gionto uno secretorio dii magnifico Morone et il scalco dii signor ducila de Milano, li quali dicono che beri il signor Viceré et il signor marchese di Pescara, essendo in consulto, se resentivano che lo illustrissimo signor Ducila non era in Milano, dicendo fra loro questo non esser tempo de star qui ; et il marchexe de Pescara disse non bisogna che dormiamo questa notte. Questa mattina deliberò il signor Viceré e il signor marchexe di Pescara di mandar buon numero di cavalli lizieri a scaramuair con l’antiguarda di lo esercito francese, qual era a Corso luntano da Milano mi- (1) Le carte 4-4 * 45 e 45 sono bianche. glia 4, et il resto di lo esercito cum la persona dii re Christianissimo era a Binasco alloghilo. Et man-dorno a scaramuzar per haver tempo di poter us-sir cum tulle le gente fuori; el cussi afirmano esser ussite senza damno alcuno, et esser venute fino a Marignano insieme con loro, qual tutti venivano a la volta de Lodi ; con li quali è lo illustrissimo signor ducila di Barbon. Et dicono esser solamente fanti 4000, lanze 400 et cavalli lizieri.....Et dice che lo illustrissimo signor Viceré et il signor marchexe da Pescara ha firma opinione di firmarsi in Lodi, dicendo che aspectano certissimamente 10 milia lanzchinech, parte de li quali a li 22 dii presente doveano gionger a Trento. Il resto di lo exer-cilo cesareo dice esser in Pavia, che sono da 10 milia fanti fra lanzinech el italiani, et 800 lanze el certi cavalli lizieri, ma non sanno el numero, dicendo che subito darano denari alle fanlarie, sì a quelle sono in Lodi come a quelle sono in Pavia, affirmando cjie lo illustrissimo signor Viceré et il signor marchese di Pescara sono di buono animo et non se dubitano de non vincere, et maxime havendo il favor de la Illustrissima Signoria. La causa de la partita loro da Milano é siala perché non vi era quella quantità de populo che per avanti haveano veduto, sì per rispello dii morbo, come per esser scampali li dì avanti per il partir dii signor Hironimo Morone. 11 qual populo non ha 46 * tolto cosi le arme in mano come loro se credevano, affirmando, che se tulto lo exercilo cesareo che é passato in Pavia era in Milano non se levavano de Milano, affirmando etiam che francesi non polrano star in Milano per non esser modo di poter vivere, dicendo che la excellenlia dii Ducha suo non polé andare in Milano, perchè il signor Federico da Bo-zolo li havea tolto la strada. Et affirmano lo exercilo dii re Chrislianisiimo esser da 1500 lanze et fanti 22 milia, dicendo-che in Lodi non mancherano a le genie che sono de lì victualie et strame. A dì 24, Luni. La matina, fo lettere di Ho- 47 ma, di l’ Orator nostro, di 21. Come era stà pu-blicà il Patriarca nostro per il reverendissimo Cardinal Pisani in concistorio expedito, el era stà piezo et promesso di pagar per lui per le bolle ducali 1000, che li altri Patriarchi pagavano ducali 1500, che cussi è in lanxa. Item, scrive che era aviso di 15, che Io exercito cesareo veniva in Lombardia, et si scusava non polcr venir più presto per li desagii hauti. Scrive, il Papa desiderar mollo lo exercito predillo si congìonga con il Viceré ; et altre parti-cularità ut in litteris, tanien ancora è neutral e