119 MDXX1V, OTTOBRE. 120 consicr non più stato, do di qual è papalisti, vide-licet il Trivixan e il Zustignan. Da poi, con la Zonta, preseno una gratia a Zuan di Stefani al qual fo concesso, per ducali 800 pre-stoe, l'officio dii fonlego di Todeschi in loco dii Falasco : per uno di soi (ioli al presente presta ducali 400 e voi aver termine anni 10 a nominar qual fiol el vorà. Item, preseno che ’1 Collegio babbi libertà de metter li do offici di Signori di nocto al loto, et par il Collegio vogli metter dilli do officii per ducati 4000 et 3 banche di becaria per ducati 6000, et Tar uno loto di ducati 22 milia et la Signoria ne toche- rà ducati.....Et zà ha praticato il Collegio di farlo mediante Zuan Manenti : e questo si fa per il bisogno dii danaro. Fu ctiam preso, atento una oferta ha dato Santo Barbarigo avocato al Serenissimo, che è uno che non voi esser nominato, qual denoncierà chi galde intrada aspectante a la Signoria in questa terra di ducati 1500 all’anno, qual si paga di voluntà; ma voi li sia concesso in perpetuo lui e descendenti il quarto di la ditta intrada, offerendosi fin tre zorni dechiarir chi. Et fu preso, facendo el ditto lo effeeto, babbi ducati 200 de intrada in perpetuo di questa tal sorte. Fu posla una gratia di sier Bernardo Donado qu. sier Hironimo el dolor, è contento dar a la Signoria tre caxe l’ha per mezo l’Arsenal, di le qual traze ducati 31 a l’anno di fitto, e voi per grafia la podestaria di Loredo per anni 10, da poi compido bavera i Soranzi che l’hanno al presente, che compie fin anni do. Et non fu presa. 17 de si, 8 di no, 2 non sincere. Di una ballota non fu presa. Di Brexa, di 30, hore 10. Come il provedu-dor Pexaro zonse beri sera a bora una di nocte. Esso Podestà li andò conira fino alla porta di Tor-relonga. Manda alcuni sumarii di lettere, videlicet: Di Cremona, di V orator Venier, di 29, ìiore 19, come francesi sotto Pavia sono 23 milia pedoni zoè 5000 sguizari, 5000 lanzchinech, 5000 italiani, et 8000 venturieri. Non hanno fin bora, per quel se intende, salvo l’artellaria che fu presa alla rippa de Ticino, clic sono pezi 7, el il resto fin 14 sono me-nuli. In Pavia sono Antonio da Leva con 250 cavalli et 5000 lanzchinech. La venuta dii Capitanio zene-ral ha dato gran core et animo al signor ducha de Milano, el qual manda a far residenlia apresso sua excellenlia li a Brexa domino Scipion di la Telia. Di Crema, di sier Zuan Moro podestà et capitanio, di 29, hore 3. Come de li progressi de francesi li è referito, per soi nontii che parli beri sera da lo exercito francese, che le gente dii dillo exercito el la maestà dii re Christianissimo si preparavano per andar sotto Pavia. Et per uno altro venuto questa sera da Lodi li è referto, haver sentito lirar molte botte de artellaria a la volta di Pavia. Il signor marchexe di Pescara hozi è passato de ?0* qui con zerca 2000 spagnoli, qual va con ditte gente a mettersi al Palaso lontano da Lodi miglia tre. Dice etiam il ditto suo nuntio, che in Lodi si lavora giorno et notte per fortificar di Toleto et che gli va assai guasladori. Di Brexa, di 29 dii Surian etiam fo -mandà a la Signoria una lettera dii conte Bortolo-mio da Villachiara, data a dì 29 in Fontanelle, drizata a sier Ansolo Trun prove-ditor ai TJrsi, qual è questa : Magnifico signor Proveditore, signor mio obser-vandissimo. Benché per altra mia habbia dato avviso alli illustri signori rectori di Brexa di quanto ora sue magnifìcenlie ricercano, di novo dirollo. La maestà dii Re heri matina era a Cassino, con tulio lo exer-cilo però allogiafo a Binasco et allri lochi vicini ; il numero sono lanze 1800 et 200 sono de dreto a la guardia de le artellarie, che non erano ancora gionte tulle et altre monilioni et bagagiarie, et capo el signor marchexe de Saluzio, con fanti franchitopini circa 8000. Li fanli che si trovano nell’exercito in effetto pagati sono 34 milia, cavalli ligieri circa 800 de compagnie apartate da li arzieri, secondo l’ordine di Pranza. In questa hora mi é venuto messo da Milano, che mi certifica non esser soldato alcuno in Milano, ma tulli al campo. Et se ha per certa l’an-dala del Re a Pavia, et me certifica la rendila de Arona al Re per Anchisc Visconte, et lì é andato il signor Visconte, et dito Anchise è a Milano, sfaciato traditore, che Dio lo sconfondi ! Per uno de li cava-lari che era con mi a Bardolano, lo expedilti eri sera a hore 4 a li signori rectori di Brexa con lo avviso predilo. Altro non ho di novo, salvo eh’ io con li homini d’arme mei et cavalli legieri vado a Como a defensione di quella città con fanli 1000, eli’ io farò quanto più presto mi sarà possibile, et non mancarò di quanlo deve un fidel servitore che ad allro che honore non pensa. Et se ce vera alcuno, li sarà fallo risposta che non li piacerà, se Dio me lassa la vita ; qual guardi vostra signoria el me apresso suo servitore, da male. Le gente dell’ exercito nostro sono