193 MDXX1V, NOVEMBRE. 194 apresso ¡1 dillo Àrziduca, nulla se intendeva di tal cossa, ma si lien sia zanza levata. Non voglio restar da scriver questo, che per lettere di Roma se intese in Banchi si metteva 20 per 100, che fino a dì 15 Novembrio saria Pavia dii Ghrislianissimo re et....., et per Roma si di- cea il Papa et la Signoria sono con Pranza. Vene l’orator dii Signor turco a tuor licentia, vestito, et il Principe li usò bone parole, dicendo se li darìa le lettere drizate al Gran Signor in risposta di le soe, et che 1’ Orator nostro che è stato a Soa Excellenlia, va a Cataro per veder; et cussi se li darà li 500 ducali d’oro venitiani et partirà. Era acom-pagnato con li Cai di XL et Savii ai ordini ; el qual sier Piero Zen sopranominato partirà a dì.... Da poi disnar, fo deliberalo far Consejo di X ' semplice per spazar presonieri, et li Savii starano a consultar di scriver a Roma hozi, et doman sarà Pre-gadi. Et cussi fu fato Consejo di X, e piovete assai. Di le poste a bore 21 vene lettere, il sumario è questo : Di Bergamo, di sier Tomà Moro capitanio vidi lettere, di 12, hore 16. Come avisoe per le altre, fo a dì 10, lo arsalto fato a dì 8, a hore zerca 20, per francesi a Pavia da doe parte; hora mò ad-visa esser gionto do altri loro messi, quali parlino Zuoba a di 10 dii campo predilto. Riportano lo in-slesso assalto dato da doe parte, et affirma la morie di monsignor Longavilla con altri homini da bene, et dicono che francesi non hanno fallo altro motivo contra Pavia da li arsalli dati fino al suo partir; ma l’hanno ben stretta da tre parte, zoè falò boni rombi in le mure di la terra, perchè da do parte, l’una dove si airova el Re li sono pezi 15 de arlellaria, fra le quale 10 sono che traze balote di 50, in 60, le altre sono minore. Da una altra parie è monsignor di la Pelisa verso Tesino con altralanli pezi che similiter ha falto boni rombi al ponte che pre- * seno, zoè suso fino a mezo sono 4 bandiere de italiani con boche quattro che anche loro hanno fallo buso, tamen quelli de dentro poco stimano, perchè loro hanno fallo dentro li soi repari gaiardi e non restano de ussir fuora di la terra a la scara-rnuza. Dicono che si parlava nel campo come vo-leano tuorli l’aqua ad ogni modo, et che ’1 Re sperava di haverla. Dicono etiam certo esser sta fatto cride da parte dii Re, che non si fazi danno in li lochi dii Papa et di la Signoria nostra, come el scrisse per le altre. Item, che la nova di Melzo è stala, che fo preso chi dice 300 cavalli et chi manco di francesi per spagnoli. I Viarii ii M. Sanuto. — Tom. XXXVII. Di Songino, dii Venier orator nostro, di 12. Come el signor Viceré in quella sera era zonto lì ritornalo da Lodi, dove era andato per veder li presoni et bollini fece il marehexe Pescara. Scrive, diman sarà con soa signoria per intender quello harà visto di le forlilìcalion fale a Lodi. Ozi è zonlo qui da Roma el signor abbate di Nagiare, qual è ritornato in diligentia a queslo signor Viceré; non si sa quello riporta. Se ha dillo alcune bandiere di francesi esser alquanto reirate da Pavia, non però troppo, e queslo è slà per la incomodità pativano : tamen nulla li è con certezza. Dii partir dii signor duca di Milan el lui Orator de li, non si parla. Item, manda alcuni avisi auti da . . . Pavia si tiene gaiar-damente, et ogni ora siamo più certificali che francesi in li assalii di Martedì a dì 8 perseno più di 3000 fanti, con gran terrore ili lutto quello campo, nel qual si va vociferando che di novo tenteranno di batterla et darli assalto, et pare attendono de molto ad ponere Ticino in Gravalone; la qual cosa per la stagione di tempi pluviosi sarà diffìcile a fare el gli va tempo assà. Da quello dì in qua che feno 10 assalto, molte genie di arme sono parlile, et dii campo et de altri loci dove erano, et andati verso Milano. Fin hora non si sa ad che fine. Di Crema, di sier Zuan Moro podestà et capitanio, di 12, hore 6 di notte. Come hozi lo illustrissimo Viceré, che era a Lodi, è ritornalo a Soncino, et per uno suo nontio ritornato da Lodi li è stà refierito, che li francesi, che sono a Salilo Agnolo, hanno corso su le porle de Lodi hozi el hanno 116 preso alcuni sacomani ; et haver parlalo con uno, che eri parli dii campo francese, che li ha dillo che attendono a lavorar per cavar il Ticino del gebo suo, et alcuni pezi de artellarie erano slà conduli per baler Pavia alla cortina verso Ticino. Et in Lodi pur se lavorano alle forlificalioni, et preparano alcuni tavoladi per buttar il ponte, per non haver barche a sufficienlia. Il magnifico gubernator di Lodi 11 scrive, che Zuoba passala da sera gionse del campo il Gran bastardo, quale beri matina con lanze 200 andete alla volta de Melzo, et heri matina a bona hora ussite de Milano due bande de guasconi quali se exislima vadino alla volta di Melzo o de Cassai), et a Milano tuttavia arrivavano de campo gente d’arme et cavalli leggieri assai, quali se vanno allogando in zerca a Milano in quelle cassine: el francesi in Milano non cessano in spianare li bastioni et repari. Di Brexa, dii provcditor generai Fcxaro, di 13, hore 18. Di quelle occorentie, et aspetavano 13