555 MDXSV, FEBBRAIO. 556 le genie cesaree, maxima le fanlarie, et quasi cominciano disperare de l’impresa. Che nel caminare hanno fallo questi giorni cum 10 esercito, ha veduto la fantaria cum grandissimo ordine et bona disposinone ; ma la gente d’arme squartala et mollo disordinatamente. Che ’l stima la fantaria alemana da zerca 10 mi-lia fanti, el la hispana non crede passi 4000, et zerca 300 ' italiani. Le gerite d’arme veramente da 550 lanze ben coniate, et poi li borgognoni, el quelli di monsignor di Barbon possono essere da 200. El ha veduto per tre battaglie de cavalli legieri da zerca 400 per battaglia mollo ben in ordine, et maxime alcuni stradioli levantini; la qual dice esser bellissima cavalleria. Che haveano data voce in campo, come domino Antonio da Leva era uscito di Pavia el avia tagliato da 800 fanti de francesi el toltoli molli cavalli et tre pezi de arlellaria; il che dicevano esser seguilo l’altro beri. Tamen, che lui parlò beri cum uno francese che fu fallo pregione, el li dimandò di questa cosa; 11 che li referì che li grisoni gioliti da Milano haveano lassato le sue bagaglio disordinale, et alcuni fanti erano ussiti di Pavia ne le fosse, el haveano tolto alcuni de dilli cavalli cum le bagaglie el morto 335* qualche saccomano de li sui; ma che non si hanno pur acoslato, ove era l’artelleria. « Clic dicevano li cesarei esserli arrivali 200 milia ducali di Spagna, 100 milia da Napoli et 50 milia de Ingiltera. Interogato se li cesarei sono intrati nel bastione de francesi beri over l’altro, dice de non; ma che cri sera furono a quella volta li hispani, et chiamorno: iì scale, scale. » Et che ussite una sì grossa battaglia de francesi, tutti schiopelieri el archibusieri.cbe li dieno una gran carga fino al suo allogamento, et feceno dar all’arme, et francesi se retirono in ordinanza. Che al principio che l’andò in campo, si apresentò cum lettere dii signor Provvcditor a Io illustrissimo signor Viceré,dimandandoli se li acadea alcuna cosa che sua magnificentia era per servirlo. Li rispose ridendo « non bisogna altro adesso 5> cegnnndo verso uno capitanio, et lui etiam li disse « non è tempo adesso ». Che tutti li hispani pubicamente parlano conira la Illustrissima Signoria, minazando di voler fare assai. Che si è partilo dal campo per non li poter star più, stando maxime tutta la notte, come ha facto, in terra al discoperto cum piogia et fredo excesivo, et grandissima penuria dii vivere. Che dice esser questa malina passato per Bel-zoioso, nel qual erano intrati alcuni fanti spagnoli, nè vi è alcuno francese più de la roca, el quelli 30 che vi erano, sono sta acompagnali al campo per aversi reso cum questa condiclione. Che questa malina sono corsi li cavalli da San Columbano su la strafa de Lodi,et haveano impedito alcune victualie che andavano al campo cum cavalli et homeni sopra le spalle per non li poter andar carri per li fungi estremi, ma sopragionse poi la sera et recuperò la maggior parie de diete victualie. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, et 336 questo per expedir alcune grazie, perchè compie la parie di poter far gratie per danari, che fu presa za do mexi. Et per Iratar una gralia voleno alcuni zoveni banditi, che fo quelli de le camise bianche, el voleno donar tra loro danari chi più echi manco, et per legittimar la banca, li Cai sier Polo Donado vicccao era cazado, et feno in suo loco per questo tantum sier Polo Trivixan ; ina per non esser il numero atenlo li cazadi di Consieri el etiam Consejo, non poteno intrar in dilla gralia. Fu preso la gralia di sier Lion Venier qu. sier 4 mi rea procurator, bandito per la Quarantia per bo-lelini f^li di credili di le Cazude, el è sialo in presoli assa mexi, ha paga il cavedal, bora è qui e sla in caxa. Fu asolto dii bando, et dona ducali 300. Item, feno la gralia di sier Filippo Barbaro qu. sier Zacaria olirn Cinque di la pace privo .... anni di ofiìeii e Consegii. Bor fu assolto, el qual dona ducati 50 per esser povero. Fu preso una gralia di uno .... Dolze...... una expetativa in Fonlego di todeschi di esser san-ser da poi li anliani, et dona ducali 150. Fu preso, atento sia compito la vendeda fata pqf il Consejo di X con la Zonta de la vicecolaleralia di Cvpro ai Tiepoli fo di sier Ilironimo per cinque re-zimenli, qual vai ducati 300 a l'anno e più, il Collegio possi darla e conferirla a plus offerenti. Fu preso, essendo morto Pasqual Ingaldeo cita -din di Caodislria, qual era capitanio di schiavi, avia ducali 12 al mexe Ira salario et utilità, et per li privilegi se dia far uno di Caodislria: pertanto preseno che ’I Collegio etiam possi dar ditta capitaneria a plus offerenti, non possendo darla via per manco di ducali 400. Vene una man di lettere di le poste, e questo è il sumario : Di JBrexa, dii proveditor generai Pcxaro,