527 MDXXV, FEBBRAIO. 528 che il campo francese era pur reslreto a Pavia, et se diceva che haveano mandato tulio le bavaglie di là da Tocino, et haveano carestia di pane. Et che ’1 signor Zanino la nolte precedente havia abrusialo uno loco nominalo Septimo cum alcune cassine cum strami dentro, et corso lino a Santo Alexio dove era il campo cesareo ; cl tenivase in campo, chohozi, o che inlrariano nel Barco, oche farano la giornata; et che beri sera il campo cesareo scaricò l’arlellaria verso Pavia, dicendosi per avisar quelli (lenirò, che erano per soccorerli. El mandò etiam uno rcporlo di uno suo exploralor venuto dal campo francese. .lacomin Lusello, mandato per il magnifico Podestà di Crema al campo francese sollo Pavia, dice de li esser partito Mercore a mezozorno, fo a dì primo, el quella malina si partirono in ordinanza fanli 18 milia et una bona banda de gente da cavallo andando verso Belzoiozo a l’impelo de spagnoli, cum li quali searamuzorno et preseno da spagnoli zerca 60 cavalli cum una bandiera di gente da cavallo; et dico che erano venuli da Milano in campo buon numero de grisoni et svizeri, et la compagnia di genie d’arme dii signor Theodoro Triultio. El dicevano in campo, che se preparava de far la giornata cum spagnoli, et il Chrislianissimo re con la milà di Io exercito si havea poslo in ordinanza nel Dareo, et che haveano voltalo l'arlella-ria a la volta de Belzoioso conira spagnoli, zoè alla volla che venivano. Dicendo che quelli de Pavia, Domenega passala, fo a dì 29, venendo fuori per scaramuzar, li fu tiralo de una artollaria et ne fu morlo trenta in uno colpo, et ne fu preso dui che disseno che dentro non hanno più vicluarie de sorte alcuna. Dii ditto Podestà et capitanio di Crema, di 3, fiore 23. Come in quella bora ha auto aviso da li soi che ’1 lien nel campo cesareo, di questa matina, che dillo exercilo non era mosso da Lardi-317* rago et Guardabiava dove che beri sora si allogiò, et haveano mandalo cavalli verso Pavia per haver novelle de francesi; cl che altro fino quell’ bora non s’intendeva, nè altro ha di novo. Di Cremona, di V orator Venier, di 3. Come era ledere di beri bore 19 de lo exercilo cesareo, il qual eri andò a Eardirago. Scrive il magnifico Moron, che di quelli dii Chrislianissimo altro non si havea, nè non haveano fatto alguna muta-tion, el che ozi li cesarei voleano far uno altro allogamento, al far dii qual se per francesi non ne é lato mutazione alcuna, scrive esso Moron che più non vi sarà tempo. Item, questa nolte è vernilo domino Gregorio da Casal, qual partì a li 18 di Ze-naro di Ingallerra. Ha porlato lettere dii reverendissimo Cardinal a questo illustrissimo signor Ducila de la qualità che ’1 prefalo Ducila desiderava, sicome scrive.per le pubblico, perchè il reverendo Pazeo orator anglico se ne va in posta alla Signoria nostra. Item, dillo Orator scrive, che il castel di san Zuane è stà abandonato da quelli el preseno, et questi lo hanno fornito, et cussi alcuni loci circumvicini. Item, scrive, la notte precedente, alcuni dii mar-chcxe Palavicino di là di Po vennero con barche et lirorono zoso di Po da zerca mobili 25, et quelli dii Ducila eh’ è in Cremona ussiteno fuora et hanno recuperati quelli ; et dicese che ’1 dillo Palavisino andava al Chrislianissimo re. Scrive etiam, come si dice lì in Cremona, don Hugo di Moncada che era dismonlà in lerra verso Saona era stà a le man con quelli francesi, et haver palido el dillo don Hugo in zerca 100 homini da piedi, et è salvà la sua persona. Scrive, che per non rilrovarse bora lì a Cremona il secretano di Genoa, non ha altra par-licularilà. Domino Fedrigo di Becaria, che era verso Alexandria, con quelle zenle è lì è andato a ritrovar quelli fanti erano fati in Piamonle per nome dii re Chrislianissimo, et sono stati a le man, et si dice dilli piamontesi esser stà svalizzadi el toltoli alcune bandiere. Item, scrive, dii ducha di Albania, di qui si dice esser ancor su quel di Siena. Vene l’orator di Milan domino Francesco Ta- 318' verna in Collegio, insieme con il cavalier Bilia, con la nova di fanti svalisadi per quelli di Alexandria, dicendo era zerca 2000. Item, allre nove di exer-citi che ’I signor Ducha manda a comunicar, instando per suo nome la union di le zenle nostre, perchè se ha vinto la impresa, e il signor Ducha cognoscerà haver il Stado di Milan da questo Illustrissimo Slado. El Principe li rispose parole zene-ral, et che bora mai le cose è lanlo strette, che presto se intenderà l’exilo. Poi foli dillo di l’armata. Rispose havia hauto poco danno, et era slà solnm le zenle da terra verso Saona, e non l’armala. Da poi disnar fo Gran Consejo, falò tre Cai di seslier, uno di la Zonla, el 5 di XX Savii sora li extimi. Fo letto prima, per Zuan Battista Ramusio secretano, la parie presa in Pregadi a dì ultimo di queslo, posta per li Censori, (1) La carta 318 * è bianca.