461 MDXXV, GENNAIO. 462 tedeschi schiopeti, li mandorno da me, et cussi il signor Antonio ancora mi mandò a dir che li aviase subito alcuni de li mei schiopetieri, il che subito lezi, de maniera che con suo danno rimasero de Cuora, et sono per rimaner. Hoggi, a li 9, li nostri sono ussiti fora a Santo Stephnno,hanno scha'iamuzato con francesi et morti alcuni de loro. De noslri ferito uno todesco et uno spagnol, quali credo morirauo. Papi ce, 9 Januarii. A li 10 vene uno spione nostro da Lodi, et era sette di che era partito con nove, et in quanto francesi vanno dicendo haver impichato 5 nostre spie, questo è falso, perchè niun de nostri non escono se no vedemo sicuro il viagio. De le mine similmente che dicono haver fatto, se ne mentono, perchè non pono dar de la zappa in terra che non li vediamo et sapiamo ; tesatili pur zanzar et trovar varie inve-tive et cose, che in Pavia non sono per intrare. Vi prego ben a solicitare che nostri eschano, perchè il tempo lo chiede, non già che ne rincresca. A li 11 da matina, a Santo Stefano, prendese-mo’doi, et a la sera doi altri, quali tutti dicono che noslri sono ussili, et che francesi gli hanno mandato in Santo Angelo cavali 500, et 3 boche de artelaria. A 11 12 altro non è stato. Noi sempre havemo ateso a reparare et fortificare. 11 nostro signor Antonio è quasi guarito. 11 colonello è pur molto amalato. In Pavia molli moreno. Missier Gentile, missier Zampiero, Euslasio e altri sono morti; del resto stemo ben, a voi mi aricomando. Papice, 12 Januarii. A dì 21. La malina, la note piovete assai et cussi questa mattina pioza. Il lempo è vasto e fa grandissimi fangi. Vene in Collegio il Legalo del Papa insieme con lo episcopo Borgese, per causa de cerli preti di ville di bergamascha, volendo pagi le decime del clero, et non hanno inlrada ferma e li populi li pagano, unde la Signoria terminorono che non pagasseno le decime li predilli preli. Di Cremona, vidi lettere di V orator Ve-nier, di 19. Come beri partì de lì il cavalier Bilia con quel yspano per venir a la Signoria nostra. È lettere di Lodi di eri al signor Ducha. Come li cesarei fanno ogni provision per dover ussir de Lodi, sicome dicono voler far. Et il ducha de Al- bania se intende dia ritornar in campo; né di Pavia altro si ha. Di Crema, di 18, liore 5 di nocte. Ilozi non è ritornalo alcun suo exploralor dii campo. Dubita procieda per esser le strade rotte, si da le genie cesaree come da lì conladini, sì che serano difi-cultà a poter andar al ditto campo et ritornar. Questa nolle passata et hozi basse sentito tirare molli colpi de artellaria a la volta de Pavia, et si iudica facino batteria. Scrive, di Crema è passalo lo illustrissimo signor marchese da Pescara. È andato a Soresina per far levar la maggior parte de le gente d’arme che sono allogiale in quelli contorni ; le quali li zorni passali per persuasione dii capitano Archone non si hanno voluto levare. Et scrive, hozi uno yspano venuto lì a Crema li ha dillo, che li primarii de le prefate gente, hanno iurato sopra l’oslia sacrata de non levarsi de lì se non barano bona parte del suo servito. Alcuni capi di squadra italiani ben conosuti da esso Podestà, che erano al servicio de li cesarei, li aflìr-mano, che le due parie de li fanti ilaliani che erano cum loro sono parlili, et la maggior parte andati al campo francese, et il tutto per non haver danaro alcuno, et hanno promesso servire fino alti 10 dii mese futuro. Li lanzinechi sono stà pagati per quanto li ha redento uno suo nuntio venuto da Lodi; nè altro li ha riportalo esser da novo de lì. Da Brexa, dii proveditor cenerai Pexaro, di 19. Zerca denari eie. E li cesarei dicono al tutto voler uscir di Lodi, et par il Chrislianissimo re habbi mandato uno araldo al Viceré a dirli vengi quando el voi in campagna, che lui in persona vera a far la zornata. , Da poi disnar, fo Consejo di X, con la Zonla, e 278 fo prima fato il parenlà di sier Filippo Contarini qu. sier Zacaria el cavalier, maridato in la fia de sier Antonio da cha’ da Pexaro qu. sier Lunardo. Fu preso, in questo Consejo di X, una graliaa li debitori di la mercantia dii dazio di l’anno .... condutor.......qual perdé etc. videlicet di pagar di contadi tra loro ducati 1000, con altre clausole, e pagar li debitori boni dii dalio e di cativi (?) con danari di Monle vechio etc. Fu preso una parte, che de coetero non si possi più meter alcuna gratia in el Consejo di X per danari, se prima il processo non sia leto davanti i Cai di X, ut inea. Fo mandà in campo ducati 4000. A dì 22, Domenega. Fo gran pioza. La mali-