519 MDXXV, FEBBRAIO. 520 megliori membri de lo exercito francese, et sì ancora per essere successa dinanzi a li occhi dii Chrislinnissimo, il quale, secondo cbe dicono li [»regioni, haveva promesso de soccorerli in ogni modo. Moggi che siamo a l’ultimo di Zenaro, lo exercito cesareo si trova qui a Villanie longi da Lodi miglia 12, et presso a Pavia miglia dece, dove è stalo già tre giorni, e domalina di bonora, se altro accidente noi disturba, si leverà e farà allogamento a due o Ire miglia presso al campo francese. Li francesi pare che siano obslinati ad non voler levarsi da la obsidione di Pavia, et secondo se dice, si dispongono di »spedare li cesarei cbe li vadeno ad trovare. Li imperiali, quando il Christianissimo non si levi da Pavia, li andarono a frontare fra due o tre giorni al più, perchè la vogliono soccorrere senza manco. Si sono cercate molte vie per fare apontamenti et acordi tra queste due potentie, de li quali P uno è stato, come me ha ditto questa ma-312* tina il signor ducila di Barbon, di dare lo stato di Milano al figlio del Re et fare parentado con Cesare, P altro è stato di dare Pavia a discrctione del Be senza l’altre terre dii ducato, et fare tregua per sei mesi ; ma nessuno de questi acordi si po’ capire, perchè li imperiali vogliono che il Re al lutto se ritorna in Pranza. Allro non ho a dire ad vostra excellentia, se non che de continuo a quella con missier Luca Oclavian mi aricomando. Di Villanie, a dì ultimo di Genaro, ad Ime 18, 1525. Fo intendere a vostra excellentia, cbe con quelle incomodità che la può peusare, et con quelle che la non penserebbe mai,-me ritrovo in campo, dove non c’ è tanto scanno di poter scrivere eie. Sottoscritta : Di Vostra Excellentia servilor Fortunatos Vechius or ai or Sena rum A tergo: Al magnifico signore il signore am-basalore venetiano mio signore etc. 313 Di Crema, di primo, hore i di notte. Come questa sera li erano ritornati alcuni soi nuntii dii campo cesareo, che parteno liozi a bore 17. Dicono che tutto lo exercito cambiava a la volta de Bel-zoioso, et in campo nulla se dicea de francesi. Dicendo cbe a Santo Agnolo hanno lassato una compagnia de fanti et una de cavalli legicri, et certo numero de cavalli lezieri a la guarda de San Co-lumbano. Dicono etiam,,che in San Columbano si alrova il conle Zuan Francesco da la Somaglia ctim 150 cavalli, fra homini d’ arme et cavalli legieri, et fanti 200, quali hanno mandalo via le robe sue et li cavalli inutili. Et per uno suo nuntio venuto da Milano, cbe partì beri mattina, li è stà riferito, che nel partir suo vide in ordinanza buona parte de li grisoni che erano de lì, che si partivano per andar al campo a Pavia. Et che Sabato sera, a dì 28, gionsero in Milano 3000 fanti italiani, et attendevano a fortificar il corpo di la terra, et li facevano bona guarda ; et cbe quelli dii castello tirano della artellaria a quelli di la guarda; dicendo, che essendo in Milano, ha inteso che ’1 Christianissimo re ha fato far le spianale alla volta de Belzoioso, et aver poslo de banda verso ditto loco 4 pezi de artellaria. Di Brexa, dii provedador zeneral Pexaro, di 2, fiore .... di notte. Manda l’aviso liaulo da Piasenza al conte Alberto Scotto, qual si ha aulo per via dii Podestà di Crema, che sarà qui avanti ; et di più questi altri reporli, et lettere ha haute esso Proveditor zeneral. Lettera di Paulo da Bologna, scrive a esso Proveditor zeneral, date in campo cesareo in Vastarin, a dì 2 Febraro, fiore 12. Questa notte d signor Viceré è stato a Vesta-rin luntan da Pavia zerca milia 8, et questa notte è stà dato a P arme. Cosa alcuna non è seguilo. Bozi se levemo et si anderà più inaliti zerca do o tre miglia verso Pavia; il loco non lo ho potuto saper. Questa gente va tanto con grande animo, che non si poria dir; et per quanto si dice, a l’altro allogamento andaremo alla volta dii castello di Pavia. Lettera dii Pretello, data in Vastarin a dì 2, ut supra, drizata al ditto Provedador zeneral. neri partimo per andar a Belzoioso, et si ferme-seno ad una terra et»» il retroguarda ; qual terra se 313* dimanda Vestarin, et credo bozi andaremo a Belzoioso, per havcrla abandonata inimici questa notte. Beri vene da Milan il genero del Moron, et dice esser partilo il forzo di le genie erano in Milano, et sono ite in campo. Il campo dii Re non si mosse donde era, ma si è fortificalo qui verso noi, et tutti questi spagnoli dice, il Re voler la zornata. Tulle