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MDXXV, FEBBRAIO.
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 3G4 Vene etiam poi vesporo ledere di le poste di questo tenor :
        Di Bergamo, di 16, Ime 2. Come si ha uno aviso, per uno fante di uno gentilhomo parlile hozi da Bnrian loco propinquo al bergamasco a Gerada-da, qual dice hozi haver lui visto fanti lanzinech zerca 140 che venivano dii campo cesareo, quali li disseno partirse per non !i esser dato danari, et che etiam de li altri se parlirano ; che se questo fusse vero, el campo cesareo converà levarsi dal suo allo-giamento propinquo a francesi. Scrive aspettar soi messi, et zonti aviserano etc.
        Di Crema, di 16, liore 21. Come in quella bora era zonto uno suo dii campo cesareo, che partite heri a bore 21, et ha lardato il venir suo per li cavalli francesi che li hanno impedito la strada. Ref-ferisse, che fino al partir suo li cesarei non facevano altro salvo che lavoravano a far alcuni repari poco lontano da quelli de francesi, et che francesi havea-no levato alcuni pezi de arlellaria, qual erano dove l’artelleria de li cesarei baievano, etl’haveano posta in loco più coperto ; dicendo che francesi non venivano alla scaramuza, come facevano per avanti, et questo per comandamento dii re Christianissimo. Et che nel campo sono morii piò di 400 cavalli, si per haver patito del vivere, come per li calivi alogia-menti. Et molli lanzinechi se partivano dal campo per mancamento del denaro; et che patiscono exces-sivi sinistri. Et dice haver inteso, che ad alcune compagnie de liinzenechi cesarei haveano principialo darli danari, et haveano auto uno dopione fra dui. Et per uno altro suo venuto da Milano, qual parti heri ma-tina, li è sta rofferilo, che de li adendeno a far bona guarda, et che li giorni passati parte de le gente che erano in Milano andorno al monte de Brianza, et lagliorno a pezzi alcuni che se haveano sublevato in favor dii signor duca de Milano. Dicendo etiam, che se diceva per certo che ’1 Re aspectava 5000 guasconi, et certo numero de svizeri, et in campo li dovea venir di le genie che erano a Saona. Et che tre pezi di arlelaria, che erano in Lodi, hozi sono stali levati de li con certo numero de fanti, et vanno a far la impresa di San Columbano, a la qual impresa li die andar con alcune compagnie de fanti spagnoli et italiani dal campo, sichè in tutto sarano 3<j4 ‘ fanti 1500 a dilla impresa, et il conte Borlolomio di Villachiara con alcuni cavalli. Item, che dentro vi è il conte Zuan Francesco di la Sumaia cum la compagnia sua et fanti 200, et heri li entrò il conte Zuan Francesco Triullio ctfn 30 homini d’arme et
50	arzieri, else diceva che li dovea gionger bon numero de fanti.
    Dii ditto, di 16, Ime 22. Come, da poi scritto le altre sue, havia auto aviso da li soi che sono al campo cesareo,di bore 17 di ozi, che nel ditto campo non si faceva altro se non a far repari et fosse per metter li cavalli, per rispedo di l’artellaria francese, che li fanno molto danno, et che ognora si scaramuza. Dicono etiam li ditti soi haver parlato cum uno di la compagnia dii capitano Zucaro, qualo è stato presone de francesi, che li disse che Marti di notte fo a di 14 quelli di Pavia saltorono fuori, et cta hanno amazalo 200 fanti di quelli dii signor Zanitio de Medici, et morto uno Marchexe di quelli di Seva (Ceva ?) quale era il primo havesso il signor Zanino. Et che ’I dillo pregione li disse etiam che li hanno tolto tre insegne et le hanno portale dentro; et se diceva che il Re avea fatto intender a li cesarei, che se voleano combattere Sua Maestà li aspectava.
   A dì 19, Domenega. La matina vene in Cole- 3G5 gio sier Zuan Minoto venuto Podestà e capitanio di Caodistria vestito di scarlato, in loco dii qual andoe sier Andrea Malipiero da Santo Apostolo, et rcferile di quel rezimenlo, e il Doxe lo laudò de more.
    Vene il Legato dii Papa episcopo di Feltre, et monstrò uno brieve dii Papa, gli scrive, che havia fatto far per tre zorni de li processione per implorar l’aiuto divino a inspirar a questi reali che si voglia accordar insieme, et cussi voy dimandar a la Signoria si ìd'/à per tre zorni a le chiexie di Veniezia.
Et lezè il brieve, il qual sarà scripto qui solo. Et il Serenissimo li disse eramo conlenli. Et cussi si manderà a dir al Patriarca nostro fazi far tal procession et oration.
    Di Roma adunca, di 14, olirà quello ha scripto è, come el duca de Albania intrò a dì 13, bore 1 di notte in Roma. Li andò contra il signor Alberto di Carpi orator dii re Christianissimo, et li signori Orsini. Et la mattina fo a basar i piedi al Papa e disnar con Soa Santità. Le zente d’arme è restà a Sutri, el le fantarie a Civita castelana, Regnan et quelli lochi vicini. Item, come ha con lui 350 lanze, et fanti....
Et si dice Orsini hanno lanze 120 et voleno fare il numero di 12 milia fanti. Et come in reame quelli signori fanno provision, et hanno fatto Viceré il conte di Santa Severina. Et Coloncsi etiam loro fanno zente per difender la Cesarea Maestà. Scrive,
esser zonto de lì a Roma domino......da Caxal
venuto per nome del re d’Ingallerra. Scrive erano venuti col duca de Albania sòlum 30 cavalli. Scrive , coloquii auli col Pontefice.