397 MDTXV, GENNAIO. 398 suo ritorno per esser sii fato pregione da le gente de lo illustrissimo signor ducila de Milano. Et che Marti di notte venendo il Mercore,a dì "28,levorono de le artellarie che erano da la parte de qua de Pavia et le condusero da la banda de Tecino, dicendo che lavoravano a voltar l’aqua del Tecino nel Gra-valon et già 1’ haveano tolta forsi la mittà. Et tieii esso refferente che sino a questa bora-!’ habino tolta tutta; et dicevasi che compita de voltar ditta aqua voleano far la bataria et dar lo assalto a Pavia ; et attendevano a fornir il cavalier che haveano fatto per batter nella terra. Et dice esso refferente, che Mercore a dì 28 li gionse in campo il siguor Ilenzo con zerca 400 cavalli, et heri haverlo visto ; et se diceva che il Zuoba a dì 29 se dovea partir per andar a trovar il ducha de Albania et andar a la impresa dii reame ; et che le fantarie sue erano imbarcale su l’armata a Saona et andavano a ditta impresa per mare. Dicendo etiam haver inteso in campo che a Milano francesi haveano piantate le artellarie per le strade per bater il castello. Et Zuoba a dì 29 in campo al sua partir davano principio a pagar le genie dii signor Zanino ; et dicevasi che voleano pagar anco lutte le altre gente. Andrea da Rubian mandato per il magnifico Podestà di Crema al campo francese sotto Pavia, dice de lì esser partito Zuoba di sera a di 29 a bore 22 in zerca ; et che in campo attendevano a voltar Tecino nel Gravalon ma lentamente, et lavoravano ancor a fornir il cavalier che haveano fallo per batter ne la terra. Et dicevasi che l’era giunto buona summa de danari in campo, et voleano far la rase-gna delle gente et darli danari, dicendo che compita l’opera di voltar Tecino il Re volea dar lo assalto a Pavia, ltem, dice lui haver visto il signor Renzo gionto in campo Mercore a di 28, et se diceva esser per partir et andar a la impresa dii reame, et che le fantarie sue erano andate a quella volta per mare, et quella sera li cavalli che lo acompagnavano do-veano allogiar alla Strabella. Et dicevasi che in Pavia haveano poeho da vivere. Zorzi da Crema, mandato ut supra ai campo francese sotto Pavia, dice de lì esser partilo heri da matina a bonhora a dì 30, et che francesi haveano levato alcuni pezi de artellaria che erano da la banda di qua di Pavia et li haveano condoli da la tiauda del Tecino, et haveano compito il cavalier che haveano fatto per batter nella terra, et postoli sopra alcuni pezi de artellaria; et dice haver inteso per buona via che il re Christianissimo è d’acordo cum quelli de Pavia, quali se dice haver tolto termine ad darli la terra fino a li 10 de Zener non li venendo soccorso ; ma che Sua Maestà fa voce de non la voler, dicendo voler parlar con li soldati per haver-gela data a sua descritione: tamen secrelamenle ha inteso esser d’acordo, et dice che hanno levalo man de lavorar cum quella diligenlia facevano per voltar il Tecino nel Gravalon; et iudica esso retle-rente dicto accordo esser vero, perchè non ha visto quelli dii campo far motion de dar assalto a Pavia. Et ha inteso che ’1 signor Renzo è stato certissimamente in campo, et parlalo cum il Christianissimo re se ne è partito, et dicevasi lui andar a trovar il ducha de Albania per andar a l’impresa dii reame ; et che le sue gente andava a quella volta per mare. 239 Et se diceva corto esser gionto in campo grande summa de danari mandali di Francia, et li soldati stavano di buona voglia expectando che li fusse dato danari. Et se diceva che aspectavano in campo gente di Francia, cum le quale alcuni diceva che ’I veniva il gran Bastardo, et alcuni diceva che l’andava a la volta del dncha de Albania per andar nel reame; et se diceva che ’1 marchese di Sa-luzo andava a Saona per il governo di quela cilà. Da liraxa, di primo, hore 4 di note, vidi lettere. Come el Provedilor zcneral Pexaro havia hauto aviso per uno fide digno, che il signor Renzo era pur gionto con le gente sue, et aviatosi verso Napoli o verso il ducha de Albania, ltem, conferma di lo accordo di Pavia, el di più, che Venere a di 30 monsignor de la Palissa con cinque francesi entrò in Pavia, et a l’incontro ussi-rono do hispani, 3 lodeschi el 5 di la cita a parlar al Re; sichè la cossa di Pavia tandem si ha per expedila ctc. Questo è uno riporto di uno explorator, dato a dì ultimo Dezembrio. Che ad altro non se alcnde per francesi se non a divertir il Tecino ; ma che non si potrà divertir tanto che non gii resta dui cubiti de aqua: vero è che potrebbe svazar. Che li cavalieri sono forniti, et li grisoni che erano a Pavia esser andati a Milano. Che a dì 29 di notte il signor Renzo fo a Sarmeto. in Piacentina, et poi andò al ducha di Albania con zerca 25 cavalli, et si tiene habbia ad andar de longo a Roma ; et etiam quella medesima notte allogiorno in piacentina cerca 200 cavalli dii prefato signor Renzo, quali hanno ad restare cum il ducha de Albania, la persona dii qual si atrova in Val de Mozo et tutta la gente sua in parmesana.