559 MDXXV, FEBBRAIO. 5G0 adimandar la causa dii partir loro. Dicono perchè non hanno haulo danari; et che in campo patiscono mollo de victuarie ; et che fin liora ne pono esser parlidi da G00, de li quali ne sono andati nel campo francese, etiam de li fanti italiani. Dii ditto, di 9, hore 22. Come, serate le alligale, era sopragionlo uno de li soi dii campo cesareo, che parli de lì a hore 15 a posta per farli intender, clic li cesarei questa notte a hore zerca 8 deleno a l’arme grossamente, et se acoslorono a Pavia da la banda de sotto acanto Tecino. el li mossero dentro soccorso de cavalli 50 de munilione. Dicendo clic uscirno de Pavia 3 Immilli d’arme dii signor Antonio da Leva, a li quali sentile dire che in Pavia haveano ancor vicluarie per uno mexc; ma che munilione non haveano. Da poi disnar, pochi di Collegio si reduse, perchè parie dì Savii dii Conscio, tra li qual sier Lorenzo Loredan procuralor, sier Ilironimo Juslinian procurator, sier Luca 'fruii, sier Nicolò Bernardo savii dii Consejo andono a veder provar una comedia a cha’ Arian a san Raphael, si farà Luni a li 13 dì questo, per la festa fanno li compagni Trium-phanti, di la qual è aulor Zuan Manenti. È signor di la festa sier Mariti Capello qu. sier Balista. Pole-no menar do done per compagno parente, cl una in numero di belle ila esser eonossula per tre di loro compagni, a questo deputali sier Vicenzo Contarmi qu. sier Alvise Minoto, sier Rironirno Grimani di sier Marin et sier Juslo Gradenigo qu. sier Zuane Paulo, zoè per do ballote di loro sono compagni. E faze la cena a persone 300; prepara la cena benissimo et fu un bel concier, con lettere: Concordine dedicatimi. 11 concier fu bellissimo. Vi vene altri procuratori, sier Jacomo Soranzo, sier Andrea Ju stinian, sier Marco da Molili, sier Marco Grimani, sier Francesco di Prioli, sier Andrea Gusoni, sier Antonio Mozenigo, eli’ è compagno et per il grado de la procurata non si spoglioe. Era do Cai di X, sier Polo Donado et sier Bironimo Barbarigo, sier Lazaro Mocenigo consier da basso, sier Andrea Ba-doer el cavalier, sier Zuan Dolfin fo savio a terra ferma, sier Fantin Valaresso fo al luogo di procuralor, sier Nicolò Trivixan e sier Piero Badoer go-vernadori de l’intrade. Altri di Pregadi più di 40, di altra eia assà, e di condition, tra li qual io Marin Sanuto. Et si andò con pioza, e per tempo la sala fo piena. Et però non fu fato Pregadi nè Consejo di X. Erano do fradelli dii Serenissimo, sier Michiel e sier Polo Malipiero. Et fo principiada a hore 24; duroe fino a le G. Fo 9 inlermedii, et tre comedie per una fiata in prosa per Zuan Manenti, ditta Philar-gio el Trebia et Fidel. Poi Ruzante et Menato pa-doani da Vilan feno una comedia vilai.esca et tutta lasciva, et parole molto sporche, adeo da tulli fo biasemata, et se li dava stridor. Quasi erano da done GO con capa sul soler, el scufie Iezovene, che seagrizavano a quello era dillo per so’nome. Tutta la conclusion era de ficarie, et far beco i so’ mariti. Ma Zuan Polo si portò benissimo, et li inlermedii fonno mollo belli, de tutte le virtù de soni e carili eh’ è possibil haver, vestiti in vari habili da mori, da todeschi, da griegi, da hongari, da pelegrini, el altri assà habili senza però volti, e Zan Polo con l'habilo prima de lutti si messe nome Nicoletto Cantinella. E infine venino 8 da male con roche, qual fe’ un bel ballo in piva. Et fo compila la prova di la dilla comedia con biasmo de tulli, non a li compagni che spendeno ducati ......, ma di chi è slà l’autor, e fo danari vadagnali mo’ un anno al loto. Die 9 Februarii 1524. Riporto di missier Antonio Romaneìlo, qual è stato in campo di spagnoli, di la presa di Santo Agnolo in quà, hanto per lettere di reofori di Bergamo, di 9 ditto, hora 1 di nocte. Come, a l’ultimo di Zenaro, ditto missier Antonio andoe in campo ad Villantcra.et inconlrorno de molli'feriti, quali portavano a la volta de Lodi do spagnoli. In Villantera il campo cesareo stete per doi dì, et poi partì et andò ad Vistorì, e là stette una notte che fo lo Mereoredì de notte primo dì del mexe, et Io dì seguente che fu la Giobbia 2 dii mexe, et andò a Lardirago, et cominzorno ad scaramuzarc lì, cl lì passorno l’aqua el andorno fino alla muraglia di Barco scaramuzando. Et Venerdì da malina lornò alla scaramuza un’altra volta, el lo Viceré andò in persona, et lo marchese di Pescara et lo ducha di Barbon, et preseno la porta del Barco al mezodì el introno dentro dii Barco, el francesi erano lutti in battaglia a cavallo et a piè con l’arlella-ria per far la giornala, et credeano che spagnoli intrar dovesseno de lì per quella porla. Et durò questa scaramuza fino alla sera, che lo Viceré la faceva stare a posta, perchè lui andò a vedere dove haveano ad fare l’altro allogamento, et poi torno-rono allo allogamento la sera, et abandonorono la