273 MDXXIV, DICEMBRI. 274 foce il pagamento di la sua genie a Castel San Zua-ne, et hoggi passerà il Po con fanti 2500 et cavalli 200. Martedì missier Paulo da la Selva venirà ili Milano cum fanti 3000, et tutte queste gente saranno a la defensione de Milano, che seranno fanti 15 milia et homini d’arme 1200 senza mover persona de quelli sono a lo assedio de Pavia. Et il Re ha ditto voler che quelli serano ordinati a la defensione de Milano, se mettino a la campagna et non a la cità. Non vedo remedio che Pavia questa setimana non sia nostra. Neanche più havemo a dubitar che ’1 Papa non sia per il Re, et el Datario, da poi venute in li giorni passati sempre è stato con il Re ; et beri vene, essendo io al campo, uno altro suo genlilhomo in posta con 0 cavalli. Et aziò più V. S. intenda le descensione sono fra il Papa et spagnoli, da novo essendo gionto la posta in Roma cum il pachelo dii Papa, cinque spagnoli la assaltorono et gli detero de le ferite et tolsero la borzeta, per il che il Papa ha fato grandissima dlmostratione conira li spagnoli sono in Roma, et ogni giorno ne fa. 11 signor Renzo sarà in campo cum, G000 fanli, In questa seplimana, veuirano 4000 svizari el 4000 grisoni, quali saranno al' campo fra sei giorni. Questo tutto è vero come lo evangelio, et se V. S. non trova la verità, mai più non mi creda. In breve scriverò miglior novelle, pregando Dio la conservi. 165 Di Roma, di sier Marco Foscari orator nostro, di 28. Scrive colloquii auli col Pontefice zer-ca li tratamenti si fanno, et de li exercili di francesi el cesarei, dicendo ut in litteris che li pareria de concluder l’acordo con Franza. Da poi disnar, fo Collegio di la Signoria con li Savii in la materia di le aque, zerca il caro di Mer-gera, perochè sier Luca Trun savio dii Consejo voi ritornar il caro perchè lutto il mestrin è soto aqua, et maxime Mestre. Era li Savii sora le aque et sier Marin Morexini fo sora le aque, et steleno in gran contrasto ; a la fin, sier Luca Trun disse voleva venir al Pregadi eie., et far serar la Gradeniga, e le aque torni per i loro alvei, et far ruinar i molini di Mestre eie. Parlò etiam sier Gasparo Malipiero fo sora le aque, et sier Hironimo Justinian procurator savio dii Consejo. A dì 2. La matina, veneno in Collegio l’orator cesareo et l’orator dii ducha di Milan con li do oratori novi venuti, videlicet dii Viceré et dii ducha di Milan, solicitando la risposta a dar le zente si è ubligati, con altre parole, et questa indusia di ri- I Diarii di Al. Sanuto. — Ttm. XXXVII. sponder è nociva a la comune impresa. El Principe li disse come si ha lelere di Sonzin di 1’ Orator nostro dii zonzer li uno nontio dii Pontifice ; però è bon saper quello riporla: poi etiam di Roma si aspecta lelere, qual zonte se potrà intender la volun-là dii Pontifice ; et loro replicando fo tolto tempo fin zonzeva li 7000 lanzinech mandali a far, hora eh’ è zonli solicitano la risposta. Da Sonsin, dii Venier orator nostro, di 30 165* Novembrio, Come era zonto de lì domino Paulo Viturio per nome dii Ponlifìce per (ralar trieve, et è slà a parlamento a Piasenza con el Datario. Si dice grisoni e valesani dieno venir in favor dii re Chri-slianissimo. Quelo riporterà ditto nontio pontifìcio vederà de inquerir, et aviserà. Di Bergamo, di rectori, di 29, vidi lettere di sier Tomà Moro capitanio. Come in quella hora.....era zonto uno suo, stato in campo di ( ^ francesi da Zuoba passata fino a Domenega fo 27, a hore 20, che poi si parlile. Dice che ditto campo è sotto Pavia a Io assedio, et il Re si alrova elogiato a San Lanfranco lontano da le mure di Pavia per doe balestrate e maneho con la corte sua ; è con Sua Maestà Io armiragio, el avanti più propinqui a le mura sono i lanzinech. ltcm, monsignor di Lanson si atrova anliguarda sopra il Ticino ove si faceva lo edificio per cavar l’aqua et ponerla in lo Gravalon, qual si ruppe per modo che la discorre per il proprio vaso olirà il ponte de Ticino. In el borgo si atrova monsignor Memoransì el il mar-chexe de Saluzo con li svizari et una parie de italiani, et hanno in so’ potere la mila dii ponte. Item verso il zardino, sollo le guardie che si fanno al ca-slelo aziò alguno non ensa fuora, et il signor Federico da Bozolo si atrova con le genie italiane a la parie di sotto Pavia a uno monastero chiamalo santo Anzolo, che cussi pensa si chiami dilla chiesia ; et ivi se fanno doe mine et una apresso el castello. Tamen el dice che poche bolle si Iraze de arlela-ria, né di fuora nè di dentro. Item, chc’l ditto non-cio dice che in campo ha inteso che l’andata dii ducha di Albania verso il reame con gente d’arme e fanti resona, et dicese in campo che lì hanno ad andar gente dii Papa. Dice che Venere prosimo passalo, fo a di 25, lui vele intrar in lo alozamento dii Re el signor Zanino di Medici, et che poi intese che l’era partito, et corno la persona soa con zente doveano andar a Monza, et in campo dovea venir il conte Guido Rangon et Zuan di Saxadelo, et che olirà si aspecUva el signor Renzo. Item, a Milano, lui dice haver visto che erano slà spianà li basiioni 18