571 MDXXIV, DICEMBRE. 272 il conte Guido Rangone ne volea far 4000. Che li francesi, qual haveano passato Po, si haveano firmati de là da Po nel pavese ; che al campo del Re sotto Pavia, erano arivali assai barili di polvere. Che francesi atendcano a minare cum grande diligenlia et haveano preparalo gran quantità di scale et assai tavole segate per mezo, et diceasi che li volevano dare uno novo assalto; che aspec-lavano svizari et grisoni nel campo suo. Noto. Eri nel Consejo di X semplice fu preso di retenir un zentilhomo nostro nominato sier Vi-do da Mosto fo di sier Andrea incolpado di stron-zar roonede, et alcuni altri ; et cussi la notte fu preso et conduto in camera. Tochò il Colegio a sier Mariti Zorzi doior, consier. 163 Noto. In le lettere dii Baylo nostro di Con-stantinopoli de dì 19 Oclubrio, olirà quelo ho scri-to di sopra, è di più, che con Imbraim bassà li va el magnifico Mahumeth celebi scander* deferder, eh’ è il secondo grado di qui drio li bassà. El qual Imbraim dessenderà in Alexandria, poi andari al Cayro : va con autorità come la persona dii Signor. Et havendo sorto la galìa poco lunlan, esso Baylo li mandò li dragomanni con presenti di cere, zuchari e confetti, marzapani e biscolelli fatti con zucaro e aqua ruosa. Soa magnificentia disse: « Voio dii presente dii Baylo che mia madre e mia moier ne participi » et consignoe a ditti dragomanni panni 20 de zucari fini di 3 colte, et 20 scatole grande di confetto con ordine le dagino a soa moier. Scrive, zonse qui Ferat olim bassà cu-gnalo dii Signor, venuto di Belgrado; ha basato la man al Signor et è alogiato fora di la terra. 1641) Dii mexe di Dezembrio 1524. A dì primo. Introno Consieri sier Francesco Bragadin el sier Francesco Donado el cavalier; Cai di XL sier Zuan Venier fo di sier Lion, sier Imperiai Minio qu. sier Caslelan et sier Andrea Michiel di sier Lunardo; Cai dii Consejo di X sier Francesco Foscari el vechio, sier Polo Donado et sier Donado Marzcllo. Da Sonzin, di sier Marco Antonio Venier el dotor, orator apresso il dttcha de Milano, di 29, horc......Come era a viso da Lodi, che li francesi erano venuti ad alozar a Marignan. Scrive coloquii auti col signor Viceré el il signor Ducha, ut in litteris. % (1) La carta 163* è bianca. Da Brexa, di sier Piero da cha’ da Pexaro procurator, proveditor zenera.1, date a dì 29, hore.....Scrive, il signor Ducha si partirà da- matina insieme col magnifico Podestà per andar su lago de Iseo ; et starà solim un zorno fuora ; et altre particularilà. Di Crema, di sier Zuan Moro podestà et ca-pitanio, di 29. hore 5. Come quel zorno non li era ritornato alcun suo exploralor dii campo, et da Lodi non ha cossa alcuna, per quanto li ha referito uno suo nunlio et scritoli il magnifico Morone. Manda do copie di lelere, una dii conte Zuan Francesco di la Somaglia, et l’altra dii suo secretano, scritte alla signora sua consorte ; ma per esser quelle quasi di un medemo tenor manda solum 1a copia di quella dii secretario per esser più copiosa, la qual è questa qui sotto scritta. Parte di una lettera dii secretario dii signor conte Zuan Francesco da la Somaglia a la signora Contessa, data in San Colombano, a li 27 Novembrio 1524. Adunque V. S. saperà che la venula di lanzi-necli ha posto il nostro Re in disperatione, non di perdere, ma de vendicarsi et difendersi conira li sui inimici ; et beri steli al campo di Sua Maestà mandato dal signor vostro consorte, et con Sua Maestà hebbi longo ragionamento, e fra le altre cose che fumo ditte per Sua Maestà, mi dimandò se se posseva intendere e coniecturare quello vo-lesseno fare li inimici sui poi serano gionti li lan-zinech. Li Risposi, come li spagnoli erano in Lodi si preparavano di voler andar ad unirsi cum lancinech verso Rivolta per passar Ada o a Cassan o a Trezo per andar a Milano, perché essi inimici credeno ferino, o de recuperar Milan, over volendo Sua Maestà deffenderlo, serù sforzato abandonar Pavia. Mi rispose che il desegno de inimici era buono; ma non sapevano poi quello lui poteva fare, et havea deliberato' di far; et in effecto mi disse che più 164* presto deliberava de morire et perder il reame di Franza che lassar T impresa de Pavia. Et aziò V. S. sapia il modo se lenirà in non abandonar Pavia et deffender Milano, sarà in questa sorte. In Milano a questa ora gli sono 2000 svizeri 2000 italiani et 1000 franchi arcieri ehe sono fanti 5000. Roggi il ducha de Albania, quale andava a la volta del reame, quale è ritornato cum tutta la gente menava cum lui, allogierà a l’intorno de Milano con lanze 500 et fanti 5000. Il signor Zanino beri