269 MDXXIV, NOVEMBRE. 270 dii Signor, scompagnato di qui fino in galia a di 30 dii passalo da li bassa et tutti altri signori et sanza-chi, et homeni di autorità et lui de mezo, uno gran numero di ianizari solo a cavallo come va el Signor quando el cavalcha ; tutto el popolo a li loci in la terra sopra le mure, de fora in barche come si fa al tempo dii Bucintoro in Venetia : drìo la galia cum tante artelarie dal seraggio et altri loci et tanti in-strumenti, che non saria possibile narar, nè la gran quantità dii populo. Il Signor li ha dato in sua compagnia per honorarlo 30 chiausci da la Porta et molli altri homeni di auctorità, ianizari 500, assai veste d’oro e di seda per donar de li, et uno caro grando cargo de aspri, tirado da 4 buffali, 50 milia ducati d’oro, benché va nel paese che ’1 ne troverà quanto el vorà; ha in sua compagnia galìe sotil 12, 7 palandarie come galìe grosse, 2 nave et 4 fuste che sono velie 25. Ba commission dal Signor di expedirse in mexi 6 ; non poi viver el Signor senza de lui. La matina a bona bora montò in fusta et Io andò a trovar esso Signor torsi 50 mia lontan, che l’era sorto et stele lì fin- che fece vela. Scrive lui Baylo tolse combiato da lui, qual li fece le più dolze et Immane parole et abrazamenti e tochar de man basandoli la spala et tocharsi testa con testa ; che ne erano presenti molli sanzachi el homini da conto, che lutti se maravegliò de tal demonslralione, cum recomandarli li consoli sì de Alexandria come de la Soria, et li frali di Uierusalem. Et scrive haver 162 expedito el comandamento del Signor che '1 fa in favor di dicti frati, qual l’orator nostro eh’ è slato si falichò lanto per averlo, ma poi la sua partita era andato in oblivion, ma ha fato serà il tulio ritornato in pristinum in Uierusalem per li frati. El Signor partì di qui a dì 13 di l’instante per Andernopoli cum el magnifico Aias bassà et parte di la Porta cum la maire et le sultane ; starà lino al ritorno dii magnifico bassà Embraim. Ba lassato qui a Costantinopoli il magnifico Muslaffà bassà, dui deferderi e li chadileschieri, si che è rimasto el dillo bassà; et per esser mal conditionato di gote, passa qualro di di Porta. Scrive il Signor vorìa un bel rubin e altre zoie belle comprar; et scrive, se la Signoria voi, il balasso dillo ficieto si potrà vender ben. Scrive s’é hauto aviso el primogenito dii signor Sophi esser mirato in Tauris et il fratel minor che tolse la sedia per suo nome immediatehavergela consegnala, et lui esser slà mandato in Corasan al governo di quella provinlia el l’altro in Bagade et esser signor pacifico. Item, scrive, de lì a Constantinopoli tdlto passa bene etc. Da poi disnar, fo Gran Consejo et fato 3 Consieri di qua da canal; di san Polo, sier Marco Minio fo savio dii Consejo qu. sier Bortolomio qual è venuto ducha di Candia ; di Ossoduro sier Andrea Trivixan el cavalier, savio dii Consejo, qu. sier Toma procurator; di Santa Croce sier Andrea Baxa-dona fo consier qu. sier Filippo : tutti tre veneno per scurtinio. Fo fato altre 6 voxe et tutte passoe. Fo leto una suplichation di sier Ilironimo Diedo qu. sier Arsenio, qual dice, hessendo conte a Grado andò a recuperar con alcuni Monfalcon che era In man de todeschi, et si intrò per una balestriera eie. Dimanda di gralia 10 balleslrarie. Et sier Lunardo Emo era locolenente in la Patria di Friul rispose cussi esser con verità; el qual è consier a la banca. E voleano meler di darli balestrane...... et fo legitimà la banca perchè mancava sier Piero Landò consier el sier Francesco Benier cavà Cao di XL, et sier Francesco Morexini avogador come vice cao sento, ma perchè l’bora era larda, fo fato venir di renga e non fu mandà la parte ; e si compì el Consejo a hore 24. Da Sonzin, fo lettere dii Venier, orator 162* nostro, di 28, hore 24. Come erano lettere di Lodi dii magnifico Morone di err; avisa solum che se diceva il Be voler far tre parte dii suo exercito: una lassar a la obsidion di Pavia l’altra metcr a Marignano, la terza in Milano. Di Brexa, di 29, hore . ... , dii provedi-tor generai Pexaro. Scrive quelle occorrenlie, ma non cossa da far nota. Et poi Consejo la Signoria si reduse in Cole-gio per aldir il signor Malatesta Baion condulier nostro, qual in questi zorni lornoe di Zara dove andò per fortifichar quella terra et castelli, et fo in Collegio, et rimesso ozi aldirlo ; el qual sentalo apresso il Principe narò et con modeli e desegni disse l’opinion sua el quello bisognava. Questo ha di condula homini d’arme .... Di Brexa, di 29, hore 18, fono questi avisi auti questa note. Che il reverendissimo Cardinal Legato di Lombardia, havea scritto da Parma al signor Zanino de Medici dovesse ussir fuori dei piacentino con le sue gente, et non dar più gra-veza a li lerrilorii et Stalo de la sanla Chiesa. Che el dillo reverendissimo Legato havea mandato a dir a la comunità di Piasenza non si dolesse de alogiar li cavalli mantuani, perchè in breve ne faria levare da 500 per mandarli ne la Marca. Che uno nominato il Piacentino havea facto 500 fanti cum dar voce farli per guarda dii Legato ; et che