517 MDXXV, FEBBRAIO. 518 perar uno castello preso per francesi sul cremonese, chiamalo San Zan in crgxe, e il capilanio haverli risposto questa esser cosa de importanlia, et voler scriver a la Signoria e aver un poco de pensamento sopra de questo, quasi dandoli la negativa. Vene in Collegio l’orator dii ducha di Milan domino Francesco Taverna, et richiese questo aiuto di mandar a recuperar Santo Joane di qualche numero de nostri fanti, che sono a Brexa, et che l’ha-via richiesto al nostro Capilaniozeneral, qual diceva voleva haver consideration, et etiam scriver a la Signoria nostra. Poi disse la vitoria di la presa di Santo Anzolo fo bella, et preso da 20 homini da taia, et mandati in Cremona assà cavalli etc. sicomo ha hauto aviso dal Viceré, et col campo era levato per andar a trovar francesi. Il Serenissimo li disse di questi fanti, che ’1 richiede, si vederia. Da poi disnar, fo Collegio di la Signoria e Savii in materia de li comessi di lo episcopo di Ceneda, domino.....Grimani, qual voi esser ebsenle e separado di Trevixo, e quelli di Trevixo voi lazi l’estimo: e fo parlato e mostralo le sue raxou per soi avochali domino Piero di Oxonica et domino Bortolomio da Fin dolor et . ...... In questo zorno, reduti lutti per far il piovan di San Moixè, vene uno mandato dii Patriarca nostro novo, che devedava niun di quelli voi farsi balolar debbi intrar dentro et parlar etc., cosa sempre usiti aldirli et vederli, unde li parochiani terminorono soprasieder e dolersi di questo a la Signoria. 1* A dì 4. La matina per tempo vene ledere di le poste, Ira le qua! una di Crema, di 2, hore 19, di grandissima importanlia, che diceva : L’armada cesarea é sia presa e rota da la francese poco lun-tan da Zenoa, et prese et manda a fondi 14 navi; la qual nova vien per lettere di Zenoa di 30 al fiol dii signor Janus di Campo fregoso, sicome difuse dirò di sotto. La qual lettera leda per il Serenissimo, ordinò le lettere particular non fusseno date fuora: iamen le iu date, et poi Ida in Collegio, comandò grandissima credenza et sagramentò tulli; questo fece aziò non si dicesse per la terra, perchè ancora non era la certeza, pur fo mandata a dir a 1’ orator di Fratiza. Item, se inlese il campo cesareo esser alogiato in uno loco vicino a Pavia miglia..... chiamato. . . . Stin, et questo aviso fo mandalo a dir a F orator cesareo e di Milan. Vene l’orator di Franza, et disse che lui non ha- via nulla ; ma era credibil nova, et che non si dubitasse il re Chrislianissimo era in loco forte et con stecadi e fossi alorno, nè vorà la zornala e manco lasserà meller soccorso in Pavia. Di Bergamo, di primo, hore 1 di notte. Come, a hora a hora li erano gionli ad visi per Ire soi F uno poi F altro venuti ; et per uno venuto riporta che questa malina si parte dii campo cesareo dove par che fevano con molta diligenlia provision di farine et altre vituarie per portar soccorso in Pavia, perchè senteno .che i lanzinech non vogliono imo non possono più durar in lo asedio, et dice che si durarano 3 over 4 giorni farano assai. Dice, che eri si parlava in campo, che ozi dovea esser il portare di le vicluarie predille, ma che al suo partire li vide poco ordine. Tamen il campo dii re Chrislianissimo sla al solito, et ha fallo un gran fosso di fuora, de modo che 4000 fanti sono sufticicnli a diffondersi; et che quelli do dentro di Pavia non ponno ussir a modo alcuno; et dice che ha inteso in lo campo de francesi si aspectava il ducha de Albania. Et seri-veno essi rectori, che di continuo aspedano altri soi, qualli sono in via, e giongendo aviserano. Di Cremona, di V orator Venier, di 2. Scrive esser nova il campo cesareo eri alozò a Viver et ozi a Lardirago; sichè si vanno visinando a Pavia et al campo francese. Copia di una lettera data in campo cesareo, 312 (trinata a l’Orator veneto a Cremona. Illustrissimo signor mio. A di 29 di Genaro, ad hore 17 in circa, li cesarei havendo batuto caste! Santo Angelo, il quale è apresso a Pavia miglia 12, lo pigliamo per forza, et il signor marchese di Peschara fo il secondo ad intrare dentro. L’ uccisione de F una e F altra parte fu poca o nulla; il bottino è stato grande, perchè hanno preso pregioni di gran momento, li quali tulli ho veduti et sono questi, zoè; il signor Pyrro fratello dii signor Federigo da Gonzaga, il signor Cagnino, il signor Gonzagha, il signor Camillo, il signor Joane Francesco, il signor Emilio, il signor Ilercole con altri gentilhomeni. Hanno ancora preso 700 cavalli utili e molli bagagli, et svalisali da 500 fanti, e messo a bottino tutta la roba dii ditto castello. Li sopraditti pregioni si sono arresi a discrelione. Di certo li sai-varano la vita, ma li farano pagare grosse taglie. Questa presura ha dato molta allegrcza a li imperiali, si perché quelle gente erano uno de li