661 MDXXV, FEBBRAIO. 662 me havia manda 4000 fanti verso Perpignan, quali hanno preso do castelli di la Franza, et andavano a uno altro castello. Scrive altre particularità, sioome in le lettere si contien. Item, per lettere di 10 Zener. Scrive, asse aviso in Sibilia esser zonte 3 nave de India di questa Maestà, le qual portano per conto di Sua Maestà 20 milia pezi di oro, et 400 marche di perle. Non si sa quello habbino per conto di mercadanti. Et aspectasi di le altre, che non si po’ intender nè il cargo nè la quantità ; e di queste Indie ne vieneno specie, et soleva venir alcune casie. Scrive, la Maestà Cesarea sta molto meglio di la quartana, di maniera che ’1 spiera di brieve sarà liberalo di tutta. Le galìe nostre di Barbaria, zonse a di 16 Decem-brio a Malica. La serenissima regina di Portogallo, sorela di questa Cesarea Maestà, se parli da Torre di Siila a li dò di questo mexe di Zener per andar a marito dal re di Portogaio. El si dice la Rezina sua madre vene sopra certa teraza a vederla partir, qual di tanto dolor siete cussi ferma nel dillo loco per dui dì el una nolle ; che mai si volse mover, tanto era il dolor di la parlila sua. Di sier Daniel Dolfìn di sier Zuane, patron di una galla al viazo di Barbaria, capitanio sier Alexandro Contarmi, vidi lettere date in Cades a dì 8 Zener, scrilte a suo padre, qual dice in questa bora è venuta nova dii zonzer a San Luca boca di fiumera di Sibilia mia 30 luntan de qui 4 caravelle di botte 200 1’ una, quale vengono di le ìxole de India, portano ducati 500 milia di oro, perle summa grandissima, cassie, cuori di bo, el zucari assaissimi. Penso certissimo che in poco tempo questa Spagna sarà tutta d’ oro. . 405 A dì 27. La matina vene in Collegio il Legato dii Papa, et disse di questa vitoria el caplura dii re Christianissimo, che era di grandissima importanza, et acertava questa Signoria coinè il Pontefice non era per mancar di far ogni cosa et esser unito con questo excellenlissimo Stado a la quiete el paxe de Italia, et non mancherà in cossa alcuna; con altre parole. El il Principe li rispose verba prò verbis, parole zeneral. Fo expedito per Collegio lettere a Roma con avisarli la nova di la rota più grossa, et mandarli li sumari di avisi, el volemo sempre esser uniti con Soa Beatitudine. Di le poste vene lettere per tempo, il sumario di le qual è questo. Di Cremona, di l’Orator, di 25, hore 16. Come si poi iudicar qual sia la felicità et alegreza di questi, clic più non liaveriano potuto desiderar dissipata la gente, come refferlsàe un gentilhomo venuto bora dii campo a questo illustrissimo signor Ducha. Dice haver visto il re Christianissimo pre-son, et monsignor Memoransi con molli baroni et signori. Alcune gente laliane loleano la via de Milano per unirse con quelli de dentro et andarsene per bona via. Fino a qui non se ha nova di loro per dillo di alcun capitanio di questi cesarei. 11 marchexe di Pescara fu ferito di uno schioppo, et la balota restò in tei zipon. Dicono questi, molta genie de francesi esersene andà a la bona hora. Fano grande questa giornata per la Cesarea -el Católica Maestà, et lanto più quanto banano volentieri visto questo esser con il favor et forza dii Dominio nostro; et di questo assai ne parlano. Il signor Viceré, dice, questo gentilhomo s’ha diportalo valorosamente el cussi il ducha di Borbon, in mezo dei quali lui vite il reChri-stianissimo con uno sagio d’ oro soprarizo, et il suo elmo in lesta, et dizc che se Sua Maestà fusse slà in battaglia non romanía presoti ; volse ritrovarsi in l’anliguarda dove fu ruínala, el il rcslo di le genie se meseno a fugir. Introrno per il Barco bulando un pezo di muro zoso; fezeno 4 squadre i cesarei di le sue gente et ad un tempo introrono in tal forte dii Re. Più se ne dicano esser gran giornata per 1’ Imperador. Di Crema, di 25, hore 16, dii conte Ale- 405 * xandro Donado al suo secretario. Come in quela hora era venuto doi arzieri dii signor Theodoro Triulzi, quali parli beri a hore 23 di Milano. Dice che de commission dii Re le genie erano in Milan dovesseno andar a la volta di Arona, et dicese partirne in ordinanza con li sui cariazi ; et dii Re dice esser andato a la volta di Vegevene, et che è ferito di uno schiopo in uno brazo, rna non haverà male. Scrive haver mandalo soi nonlii, perchè li cesarei dicono il Re esser prexon, et per il suo ritorno si haverà il tulio. Le gente erano in San Columbano sono salvale a la volla de Piasenza, sichè si ’I Re non sarà preso l’haverà liauto poco danno, e poche gente son morte. Et questo aviso fo falsissimo. Dii ditto, di 25, hore .... Come in quella bora era venuto da Lodi il fratello dii conte Alexandro Donalo, qual dice come per cerio il Re si è in Pavia presoli ferito in la man drila, et questo li ha dillo in Lodi el conte Borlolomio Villachiara. Item, manda una lettera da Pavia dii canzelier dii magnifico Moron scrila li a Crema a la moglie dii prefato Moron; sichè il povero Re è preson cer-Í tissimo.