363 MDXX1V, DICEMBRE. 364 loro, ltem, ha inleso che ’1 signor Renzo va a la volta di Piombino per congiongersi cum il ducila de Albania ; el dice nel relorno suo haver fallo il camiti de Milano, dal qual loco parlile beri malina, et che non vi sono allre gente di guera salvo monsignor di la Trainoglia governator de Milano, el il signor Theodoro Triullio con zerca 200 honiini de arme el la guardia dii castello, et che lutto il reslo de la gente erano andate al campo. El beri sera vene esso refferenle a San Columbano, dove essendo a visitalione del conte Zuan Francesco da la Su-malia, li vene uno messo di campo che li refferile esser venuto fuori de Pavia uno trombela ad offerir la terra al Re et che loro fusseno salvi, el^soa Maestà non lo haveva voluto ascoltar. 11 qual Conte disse in secreto ad esso refferenle, che Genoa era d’acordo cum il re Christianissimo, cho obletiuta Pavia, darsi a la sua devotione; el che l’era aiutilo in campo 80 milia scudi de Pranza, et che ’1 signor ducha de Ferrara li imprestava allri 50 milia quali mandava in campo cum la munilione, la quale era de barili 700 de polvere et beri sera gionsc a Castel San Zuane Imitano da Pavia zerca milia 15. Et dito sier Zuan Moro podestà et capita-nio scrive. Come, per uno suo venuto da Trevi, partito hozi, ha inteso che francesi, sono a Cassano, dimostrano preparar di buttar uno ponte sopra Adda, ltem, per uno altro suo venuto di Lodi, ha ¡illeso che de lì si dicea che hozi era slà conduto dentro di quella città molti animali et formazi e altre victuarie tolte da le ville circumvicine. ltem, che quelli haveano scaramuzà con li cavalli lizieri di francesi che sono a San Colombano. ltem, scrive che li lanzinech doman dieno andar ad alozar a Do-vara e Pestin. ltem, scrive che il reslo di le zente, passò per Crema via, parte alozerano in Lodi et parte a li lochi circumvicini, et che doman se dia dar danari a sie compagnie. 221 Di Brexa, dii provedador generai Pexaro, vidi lettere di 25, con questi avisi hauti per la via di Crema in sumario : Che in campo de francesi solo Pavia il re Chri-slianissimo bavia ordinato che, gionla la munilione siaspectava da Ferrara, si desse uno assalto a Pavia. Che il cavalier si 'faceva era compito el baleva le mure per fianco ; sopra il qual sono slà messi alcuni pezi de artellaria, et è sta Irato alcune botte ne la terra che faceva grande danno. Che francesi alendono a voltar il Ticino nel Gravatoli, el che haranno facilità perchè l’aqua è tanto bassa che in alcuni punti si passa a sguazo. Che lo allogamento del re Christianissimo è in una abbatia apresso Pavia, dove etiam allogiano baroni assai : et che quello di l’orator dii Summo Pontifice è apresso la camera dii Re, et che Sua Maestà spesso lo fa adimandar. Che di fora di Pavht è ussito uno trombela ad offerir la terra al Christianissimo, et che Sua Maestà non l’ha voluto ascoltar si non prometino di star a sua discretione ; et dicesi che Genoa è de acordo col re Christianissimo, che havendo Sua Maestà havuto Pavia loro ancor se renderano. Che in campo di Franza gli sono gionti scudi 80 milia. Che le gente passorno Po, zoè il ducha di Albania et altri capetanii francesi, voleano andar a la volta di Siena over di Luca, et poi nel reame. Da Cremona, dii Venier orator, di 24. 222 Come esso Orator era stalo con lo il uslrissimo signor Ducha, et scrive colloquii habuti insieme. Soa excellentia tien che li francesi, si dice vanno in reame, starà di lì dove i sono per qualche zor-no. ltem, haver nove di li lanzinech et arlellarie che aspectano e dieno zonzer a Trento ; che zonli i siano, anderanno a Lodi dove si farà qualche bona deliberatione. Dii ditto, di 25. Come è nova, francesi sono di là di Po, vano verso Toscana per componerse cum Luca el Siena per ponerle sollo fiorentini et haver da quelle terre danari ; et che ditti francesi sono a Pontreinolo zonli, eh’ a presso Fornovo. Da Brexa, dii proveditor generai Pexaro, di 25, hore 5 di notte. Manda quesli avisi auti scritti di sopra, e colloquii hauti con il signor Ca-pitanio zeneral nostro. Vene in Collegio sier Filippo Grìmanì ultimo re-lor che fo electo per danari, stato Proveditor a Veia, vestito di veluto paonazo di martori, in loco dii qual andò sier Agustin Valier, et referì di le cosse zerca quella t rra el isola. Il Doxe lo laudò. Da poi dìsnar, fo Gran Consejo, fato Podestà ad Axolo, et poi do al luogo di procurator, el allre voxe. Tutte passoe. Noto. Eri morite sier Michiel Salamoi! fo con-sìer, qu. sier Nicolò, el più vechio zenlhilomo de questa terra, dì anni 82 et più, morlo come un pa-vero, da vechieza ; ma par cazese su la scala. Slè 3 dì in lelo senza mal, et è morlo; il qual pochi zorni, è ussiva di caxa et cambiava et slava ben. Morite ancora hozi uno pre’Antheo, qual è zor- (i) U carta 221' * tiun.