121 MDXXIV, NOVEMBRE. 122 71 queste: et prima in Alexandria gubernatore il signor Ilironimo Pechio de Vercelli, con fanti 2000 con alquanti pezi de artegliaria circa 12 ; la compagnia del signor Joannin de Medici de homeni d’arme et cavalli legieri, lui non c’è, ma il locotenenle, che ancora non era gionto da Roma. In Pavia il signor Antonio da Leva con tutti li lanzchinech et Aldana spagnolo con 1000 fanti, et certi spagnoli che sono rimasti de dreto quando el signor Viceré vene a Milano per robe assai che hanno in Pavia: sono in tutto poco meno de 8000 fanti et lanze 300 et hen guarnita de artigliaria al possibile et fortificata. In Lodi il magnifico missier .Ioanne Arcìmboldo guber-natore et gentilomo milanese, capitanio de la impresa il signor marchese de Civita Santo Anzolo con la compagnia sua de homini d’arme et cavalli ligieri con fanti 2000, et artigliaria mandata già quattro giorni da Cremona, et tuttavia se fornisse de ciò fa bisogno et maxime de victualia. In Soresina il signor duca di Borbone, il signor Viceré, il signor marchese di Pescara cum tutte le gente d’arme et cavalli legieri, logiati li circumvicini, che sono il numero di 800, o 1000 lanze, li cavalli legieri dicono loro 1000, ma non sono più di 700 invero. Li fanti logiati In diversi lochi a Soresina et alla volta d’Ada, sono 6000 spagnoli et meglio. Altro circa ciò non accade, se non a vostra signora farme ricomandalo per non durar più fatica de scriver. Ma resta solo pregar voslra signoria, sia contenta, letta questa, mandarla alli illustrissimi signori rectori di Brexa et farmegli burnii ricomandalo et allo illustrissimo el excellenlissimo signor duca de Urbino mio obser-vandissimo signore. Da Fontanella al 29 Oclubrio 1524. Voslra magnificentia me fa carico ad scriverme ile pagar mei messi, che per li altri tempi ho servilo quello excelso Stado de la roba et de la vita, niente manco son per far adesso, et più se più potrò. Resla se non che voslre signorie me comandino. Fidelis servitor Bortolomio Villachiara conte 71 * In questo zorno poi vesporo comenzò il perdon di colpa e di pena in la chiexia di Santa Lucia, auto da questo Papa et dura fino doman. Li formenti per queste nove inonesta terra ere-seno, e le farine in Fonlego lire C, soldi 4, soldi 8, et più. Di Romagna, formenti non è serà la tra la, ma il Papa ha messo una angaria nova di pagar soldi 20 per staro di Irata el trazi chi se vogli. Dii mcxe di Novembrio 1524. 72 A dì primo. Marli fo il zorno di Ognissanti, et havendo piovesto tutta la notte et la mattina, etiam fango, el Serenissimo vestito di veludo creinexin di dossi vene in chiexia atorno via dii palazo con li oratori. Legato dii Papa, orator di l’Imperador, Franza et Milan. In mezo poi li oratori Ferrara et Mantoa. Erano con la Signoria questi procuratori : sier Domenego Trivixan, sier Lunardo Mocenlgo, sier Alvise di Prioli, sier Alvise Pasqualigo, sier Ja-como Soranzo, et sier Alvise Pixani. Introno Cai dii Consejo di X per questo mexe : sier Jacomo Michiel sier Polo Trivixan et sier Sebastian Justinian el ca-valler, do dei qual sono papalisli, videlicet Trivixan e Zustignan, poi altri deputati aeompagnar questo mqxe il Serenissimo, e tra questi vidi sier Alvise Pi-zamano provedadorsora le camere, qu. sier Fanlin, venuto in fallo, perchè fo mandà a dir a quelli di Pregadi venisse et lui vene ; ma se intende li depu-tadi per lì tre mexi, che altri non vien. Da poi messa, il Collegio col Serenìssimo si re-duse aldir le lettere. Da Brexa, diiproveditor generai sier Fiero da ehà da Fexaro proeurator, fo lettere di 30, hore una di note. Di coloquii aulì con il signor duca di Urbin capitanio zeneral nostro, zerca le presente occorenlie, et come havìa auto lettere di Cremona che andava 1000 fanti spagnoli in Pavia, eie. Di sier Antonio Surian dotor e eavalier, pedestà di Brexa, di 30, hore 1, vidi lettere. Come per fama lì in Brexa si dice el marchese dì Pescara partito da Soresina si trova a Palaso apresso Lodi miglia 2, da Crema mia 8, loco forte di sito, et è ivi andato con fanti 2000. Item, manda il suolarlo di una lettera scrive il conte Bortolomio da Villachiara da Fontanelle a dì 30 Oclobre, hore 3 avanti giorno.« sier AnzoloTrun proveditor di Urzi e lui la manda a essi rectori. Ilora bora vi è venuto inesso che certifica l’andata dii Re a Pavia e de suo disegno a volerla, perchè uè le altre vi ho scritto a voslra signoria che in Pavia erano fanti 8000. Son certificalo che li lanzi-nech non sono se non 3000, che il resto erano andati a caxa, siebè non li saria adesso se non circa 45.00 fanti, perchè lì è intrato Aldana con 1000, che era di là da Po, et altri spagnoli rimasti lì in Pavia, come scrissi; sichè la cosa sta cusì. Con il marchexe di Pescara non sono se non 5000 fanti, et io scrissi 6000, ho errato, perchè in Lodi ne sono 1000 di