361 MDXXIV, DICEMBRE. 362 suo et però che meglio era star de qui et manle-nir questo exercito et questa impresa ; et cosi hanno del beralo di far ; et hannu concluso di mandar iterum a rechieder a la Signoria la union di exer-cili, et per tal causa mandano a Venetia il protho-notario Carazolo. Item, scrive dillo Surian come è venule ledere li a Brexa di.....di Angilterra dii carmelitano secretano regio al Cuzago brexan, qual li scrive la pace esser sequila, non explicando altramente la cossa. Da poi compito il pranso dii Serenissimo e partili li Oratori et li patricii invidati, restono li Consieri, Avogadori, Cai di X et Savii, che 4 erano a disnar col Doxe, sier Luca Trun, sier Alvise Moce-nigo cavalier, sier Andrea Trivixan cavalier, sierlli- 219 * ronimo da cha’ da Pexaro, i quali lolseno il possesso col Serenissimo di la camera nova preparata a dar audientia, el poi vespero veneno il resto di Savii dii Consejo et quelli di (erra ferma, el cazadi li pa-palisli fo scrilo a l’Oralor nostro in Corte. Da Constanfinopoli, fo lettere questo mcxe, di 2 Novembrio, qual non le havendo scritte il zorno le veneno, qui ne farò nota. Scrive, sono gionli di qui molti marangoni, calafadi e prolhi ma-grabiui, i quali erano a soldo de Cayrbeì soldan del Cayro, boni maestri di far galle. El scrive, le 30 galle era sta deliberalo di far, le fano bastarde; le qual se lavorano e Muslafià bassa è deputalo a farle compir ; et è sii dalo provision a li sopradilli venuti, i quali fenix^T armala di Cayrbei. Fin qui non si fa preparation di conzar armala vechia ; ma è fama si taglia assai legnami ; poiria esser per compir queste 30 galie bastarde. Di canevi si va me-lendo ad ordine, el ha visto assa’ nnmero di falco-neti fali di novo, et si va fazendo da altri fino al numero di 600, li quali si poleno adoperar da terra e da mar ; et per lettere venule beri di Hongaria, si ha le zenle hanno preso uno castello di Hongaria dillo Severin di grande imporlantia, sollo dii qual par sii sialo lo assedio poi la presa di Belgrado fin adesso che 1’ hanno hauto. Il magnifico Imbraim si apresentò cum l’armala a uno castello dillo Lero di la iurisdilion di Rodi nel suo andar al Cayro, qual havia ribellalo et è ritornato a la devulion dii Signor. 220 A dì 27, fo San Zuane. Fo lettere di le poste, di Brexa et Cremona, Crema ; il sumario di le qual ledere scriverò di sodo. Da Crema, di 24, horc 4. Manda do reporli, qual son questi : Bernardin di Piamonle, mandalo per il magni- fico podestà di Crema al campo francese sodo Pavia, dice de lì esser parlilo beri matina a dì 23 a terza, et che Mercore vele partir dal campo per passar de là del Po bandiere 6 svizari che potevano esser zerea 4000, che andavano, come se diceva a soccorer le monilion che conduceva el signor Za-hino, da Ferrara in campo ; et intese che ’1 giorno avanti ne passorono di là di Po fanti 8000 come udile a dir ad alcuni capitami che andavano per lo diclo effetto, per esser esso reiTerente familiare de monsignor Miradello comissario di la arlellaria. Alrovandosi che era a cena, sentile che’1 disse che ’1 Re haveva ordinato di dar l’asalto a Pavia come erano gionle diete monilion in campo. Item, dice haver veduto compito il cavalier che hanno faclo verso de Tecino per bater dentro de Pavia, quale fianehezava le mure, et lavoravano per voltar il Tecino nel Gravatone et già ne baveano tolto bona parie del suo gebo, perchè dice haver visto che ’1 si guazava, et l’aqua era bassa. Ha ancora visto le arlellarie che erano poste su dieto cavalier tirava quatro botte verso Pavia, et dicevano che facevano gran danno dentro. Il magnifico domino Carlo di Benvenuti di Crema, in questa hora giolito, dia* esser stato in campo francese sodo Pavia cum il conle Zuan Fermo Triullio per esser segurlà de la laglia sua, et de li esser partito heri a odo zorni, che fu a di 16, dove se diceva esser passalo di là da Po il ducila de Albania cum lanze 500 et fanti 6000. Chi diceva che P andava a la volta de Luca et chi a la volta di Siena per meter in caxa il nepole dii Papa, el di poi a la impresa dii reame. Item, dice che era passalo di là da Po il signor Zanino con certo numero di schiopetieri per andar a scorzer le munilion che li veniva da Ferrara ; et dice esser stati sul cavalier che hanno faclo per baler in Pavia, qual discopre una gran parie di la terra et li fianchi di la muraglia, quali sono apresso la bateria facla per avanti. Dice etiam che lo allogiamento dii Chrislianissimo re è in una abbalia sodo Pavia, nella qual allogiu tulli li baroni et gran maestri ; el che P ha vidulo che Io allogiamento di P oralor dii Ponlifice è contiguo a la camera dii Re, el che Sua Maestà spesso lo fa adimandar; et ha vidulo che in spalio de forse bore 3 lo fece adimandar due volte; et dicesi de li che certo il Ponlifice è d’acordo cum il Re ; et ha 220 * inteso da alcuni capitami gran maestri che la Santità dii Ponlifice e la Illustrissima Signoria sono de acordo de non dar aiuto nè a la Ccsirea Maestà, nè al Chrislianissimo Re, ma lassar far la guerra fra