95 UDXXIV, OTTOBRE. 96 Ancora in questa malina per tempo parli di qui el signor ducila de Urbin capilanio zeneral nostro, va a Padoa e de li a Verona e dove aeaderà per meler a ordine il campo. Etiam sier Piero da dia’ da Pexaro procuralor, va Provedador zeneral, se parli per Padoa, poi a seguir esso Capilanio zeneral. Di Hotigaria, fo lettere di Vicenzo tìui-doto sccrctario nostro, date a Buda, a dì 11 Octubrio. Come era venuta uova certa lì, che il loco di San Severin si havia dato a turchi a pati, né si sa li patti; et che . .. parli Temisvar et il vayvo-da de Transilvania che erano andati per soccorrerlo tornavano indriedo, unde quelli xli dentro si deleno a turchi. Unde par che in la dieia fata, uno di qualro prescienti per i nobeli chiamato domino Stefano Berbez era andato dal Re a dirli, che aleuto le nove di Severin, vedeano quel regno preso. Per il che Soa Maestà havia il regno di Bohemia di potersi salvar et quel di so’ barba di Polonia eie. Unde il Re rispose non tnancheria di aiutarsi, eie., ut in littcris. Di Udene, di sier Andrea Foscolo luogotenente di la Fatria, date a dì 21. La qual fo lela eri in Pregadi. Come ha aviso turchi sono andati a la volta de Bistri», et che quando erano sollo Grobonich se incontrarono in uno fratello del conte Crislofolo con 400 cavalli et lo feceno presone, et amazorono tutta la compagnia. ludicasi che bora che hanno fatto gran botini de christiani et animali, habino a ritornarsene adrieto. Itcm, manda una lettera di Monfalcon di sier Zuan Francesco Sala-mon podestà, di 21, per la qual li scrive, come di bora in bora aspeclava una sua spia mandala fuora; 54* la qual subito zonla lo expedirà con quello di novo el riporterà. Fin bora altro non é successo ; solum beri sera per tutti questi Carsi et praecipue sora Cao d’Istria si ha sentito gran rumor di artcllarie, né si poi intender la causa. Di Vienna, di sier Carlo Contarmi orator, di 15 Octubrio, et vidi una letteraparticular di sier Zuan Francesco Contarmi suo fratello è con lui, scrive a sier Nicolò Boldù qu. sier Hironimo. Come a li giorni passali gionse lì uno ambasador di la Cesarea et Catholica Maestà, qual vien di Mosco-via, e con lui era do moscovichi vanno ambassadorì a la prefala Maestà, quali tutti tre ozi sono parliti de qui et vanno a la volta di Fiandra. Lo ambasador cesareo è domino Antonio Conte, fo fiol di missier Bermrdin Conte ciladin padoan foraussito. I quali è sta molto acarezati da questo Serenissimo Principe, et li ha apresentato a li moscovichi do cope per uno di argento dorade bellissime con 200 fiorini per cadauno et al più vecchio tanto panno d’oro che li fa una bella vesta a loro usanza, zoé una casaca, e a l’altro tanto panno d’arzenlo. A quel dell’Impera-dor non li ha voluto dar nulla, non so perchè. Et Marti da sera me invidò a zena con lui, et cusì ozi l’ho acompagnato fuori miglia uno lodesco, che sono cinque de nostri. Itcm, avisa che la dieta che si doveva far a Spira per le cose di Luter è sta suspesa per lo Impcrator, et questi Principi 1’ hanno auto forte a male, et hanno mandato uno suo a far intender a sua Cesarea Maestà che ’1 vegni de qui in Alemagna, et si dize che a tempo novo el vegnirà, et che questo Serenissimo Principe anderà in Spagna. Quelli del contado de Tiruol et Yspruch non voleno contribuir se ’1 Principe non va a far la sua resi-denlia de lì, et questo Principe non voi andar, perchè subito partido questi de qui fariano mutazione, ma dize che l’aspecta resolutione di l’Imperator. Et cussi scorerà questo inverno ; sarà poi quello Dio vorrà. Eri è venuta la nova ferma della perdeda de Severino, loco di l’hongaro, qual è de molta mazor importanza che non fu Belgrado, et li nobeli del regno ongareschi ha protestato al Re voglia far provisione che ’1 regno non vadi de mal in pezo, in man dii Turco: e il Re ha risposto, mai da lui non ha mancato, nè mancherà se loro el vorà aiutar, e si dico pubicamente, el Re voi andar in campo con-tra el Turco. Dio li presti bona sorte ! Da poi disnar fo Pregadi, per aprir una mate- 55 ria dii Consejo di X, qual redulo fu letto le lettere si liavea, et poi fo chiamà il Consejo di X in Collegio con la Zonta el il Collegio e Procuratori, vide-licet di Roma. Et ussiti fuora preseno aprir certa materia al Pregadi, secretissima, et falli andar in la camera di la chiesiula li papalisti et serati, et mandato zoso il cassier dii Consejo di X sier Michiel da Leze per trovar danari per mandar a Padoa al provedador Pexaro, et sier Francesco Badoer savio a terra ferma qual è cassier di Colegio, con sier Zuan Donado camerlengo di comun, et letto la credenza profondissima e tolto tulli in nota,..... Di Crema, di sier Zuan Moro podestà et 561) capitanio, di 24, liore 9, vene letere. Come in quella bora è ritornati dui messi, quali el mandava a la volta del campo francese. Referisse non haver potuto arrivare fino a Milano per esser le strade rotte, et che nel ritorno suo ha veduto sopra Adda (1) Lo carta 55* ò bianca