MCCCCCIU, NOVEMBRE. 320 serenissimo re manderà presto tre nave cum opor-tuna provisione, et nissun altro potrà mandar lì cosa alcuna. Diclo loco è malsano de certa infirmità di bocha di la qual molli moreno, et etiam se infirmano ne le gambe. Ben ritrovorono li altri lochi de la India sanissimi, et maxime li sopradicti de Cho-chin et Cananor, ne li qual duo lochi è abondantia d’ogni sorte specie, vero che lassorono in Cananor da 1600 cantara da garofali, perchè non li poteno haver. In questi lochi se atrova ancora bengiui et muschio et molte drogarie, ma non zè lì memoria de zoglie. Questo serenissimo re ha determinato et cussi à facto preconiar, che non sia alcuno de quelli che ha specie in la presente armata, che vendi el piper a inanello precio de ducati 20 el cantar, per il qual precio se à ol'erto lui comprarlo tutto ; perchè se cussi non havesse facto, siate certo che molto ne saria stà venduto per inanello de ducati 16. Et plui ha diliberato 1’ anno futuro mandar altre 20 nave, olirà quelle che sarano armate per merchadanti ; per il qual rispecto è da creder che ogni anno non se condurà qui inanello summa de cantara 2500, de li qual se haverano a fornir li alemani et quelli de tutto el Ponente, con parte del Levante. Et già sono qui alcuni alemani de la Compagnia Granda de ale-mani, li quali se hano obligà a questo serenissimo re de meter qui casa, et lui li ha dato libertà, et bali facto de boni partiti, adeo che barano bon star. Se atende etiam altri merchadanti de molte altre natione, intanto clic è da creder di’ el tracio de le spetie passerà da Italia a qui, maxime non studiando questo serenissimo re in altro di’ a in obviar che de Colochut non si conducano plui specie a la Media, perchè de continuo voi tenir in quelle parte solum per questo rispcto cinque nave armate. Altro non mi ocore, si non che sempre son parato per voi, che ldio vi guardi. Vostro fratello Cazano del Nigro. A tergo : Magnifico domino Hironimo de Nigro, oratori comunis Jànuce ad serènissimos re-ges Yspanice. In questa matina, in Colegio con li capi di X fo tratato cerclia a Bimano, perchè el signor mandò alcuni capitoli, a li qual si rispondi tuta via come apar a la Signoria. Di tal praticha tutta la terra era piena. La Signoria nostra tolleva Rimano, e a lui si li dava stato a l’incontro, zoè Esle, Montagnana etc. Da poi disnar, il principe con il Colegio se redu- se, videlicet con li capi di X sier Domenego Bene-to, sier Alvixe Michiel et sier Lorenzo di Prioli, et fono in consulto zercha a li capitoli dii signor di Bimano, come dirò, poy mandati tutti fuora excepto Zorzi Negro secretario, che per non vi esser qui Gasparo di la Vedoa fo posto in tal pratiche. Et ste-teno fin hore 2 di note, e vene in Colegio per la cha’ dii principe el signor Pandolfo di Rimano e fo concluso li capitoli, come dirò di soto, e trovato ducati 4400 per dar a Opizo Monaldino orator di esso signor, a ciò li porti a quel è in castello di Rimano, che fu il signor di Pexaro lo servite. Et però fo expe-dito el ditto con li danari per aver il castello, e poi si manderà a tuorlo a nome di la Signoria nostra. A dì 15 novembrio. In Colegio. Vene l’orator di Franza per cosse particular, videlicet lite di alcuni savogini con sier Ilironimo Bembo. Stete pocho e poi andò via ; sichè non frequenta 1’ audientia. Vene I’ orator yspano, etiam per cosse particular de alcuni soy è subditi dii re, siciliani ctc. Vene la duchessa di Urbin con madona Emilia e la sua compagnia di damisele a tuor combiato, perchè da matina si parte per andar nel stato suo. Va con burehj per Po fino a Ravena, e de lì poi a cava- lo. Et il principe li osò bone parole, et tolto licentia, nui savj a li ordeni l’acompagnasemo fino a la porta dii palazo, e lei andò poi per Merzaria. Dì sier Cristofal Moro proveditor in Romagna, date a la Observantia, a dì 12, hore 7 di note. Come erano venuti lì Dionisio di Naldo e missier Julio di Brixegela a dirli che intendevano clic uno Hironimo di Manfredi, contrario a li Naldi, avea sussitado in ditta Valle di Lamon che la Signoria non li voi tenir, et che per questo non havia poslo le bandiere altro cha in Brixegela di San Marco. Et però dillo Dyonisio ha voluto 100 fanti per me-terli in quelli castelli etiam per obviar a’fiorentini. Cussi li manda uno contestabile con 100 fanti e alcune bandiere di San Marco da meter a li ditti castelli, e si partirà dimane. Tamen essi voleano far 148* ruinar alcune forteze in ditta Valle, ma lui non ha voluto per non dimostrar esser vero che non voleno lenirle. Et ozi è stali in consulto con Vizenzo e Dionisio di Naldo, et lo episcopo di Castello, et capitanio di le fantarie, magnifico colaterale, altri condu-tieri, per terminar si con le zente si ha in campo e l’arlilarie e far venir li homeni di la Valle per do zorni, si è bastanti a dar la bataglia a la terra ; et Io episcopo di Castello è stà in rocha a veder si per quella via si poi intrar in la terra. Or fo do opinion: una di Naldi, lo episcopo predilo e Zuan Paulo Man-