535 MDXXV, FEBBrtAJO. 536 modo del viver, et sorta alcuna de victualie, et che non cessavano far diversi segni con fochi. Di Brexa, dii Surian podestà vidi lettere, di 5, hore 18, particular. Qual scrive, questo signor ducha di Urbino ha bora oppinion che questi exerciti non siano per venir a la giornata, et pondera il non volersi mover francesi, che farà li cesarei non andarano nel forte di francesi ad assalirli, che saria con troppo disavanlazo suo; ma el tien che poi che li cesarei hanno principialo ad aviarsi ¡dia banda sinistra dii Barco, andarano così zirando fino alla riva di Po, et lì se locarano; il che vien esser con perdila di Pavia. E ben vero che in sti casi così presso 1’uno a l’altro exercito, poco disordinar li farà far giornata; maxime essendo pur francesi di natura focosi, che ha parso maraviglia che siano stato tanto pacienli. Vedrassi quello seguirà. Dii Proveditor generai Pexaro, di 5, hore 20................ 323 A dì 7. Da matina, vene per tempo lettere di le poste, come dirò. Vene in Collegio il Legalo dii Papa per cose par-licular. Vene l’orator di Ferrara, etiam per cose par-licular. Di Roma, di l' Orator nostro, di 3. Come haveano inteso la caplura facta per spagnoli di ca-slel Santo Anzolo, unde si vedeva con quanta vigoria andavano avanti, et si sleva in aspeclation dii seguilo, perchè di quà dependeva il lutto. 11 ducha di Albania andava lentamente ; era a Orvieto e aspe-tava zonzos ; l’artelleria di Luca et Siena. El signor Renzo a Spoleti havia fato fanli ; et tra Orsini et Colonesi haveano fato 2000 fanli, ma non li davano danari : et Colonesi levano la massa a l’Aquila, dove il signor Ascanio Cotona si dice haverà 3000 fanti, el a san Zerman el signor Vespasiano Colona con altri 3000, et haveano posto artellarie per li castelli dii reame, che importano; sicliè si tien le cose dii reame siano asecurate per la tardità hanno fato francesi a pingersi avanti. Scrive colloquii hauti col Pontefice, come voria questi doi exercili facesseno Irieve insieme. Disse etiam saria bon la Signoria aiutasse di danari il Christianissimo re, e si facesse trieve. Di Padoa, di sier Francesco da cha’ da Pexaro podestà et sier Nicolò Venier capitanio, di eri sera. Come il reverendo Pazeo, qual era zonto de lì arivato dal nepote dii suo serenissimo Re, el vien come orator anglico a la Signoria nostra, partirà questa mattina etc. Et io ordinato mandarli da20zenlilhominì conira, hozi a Liza Fusina, et preparatoli 1’ habilation a San Zorzi Mazor. Di Bergamo, di 5, hore 21. Come in quella hora li era gionto uno di soi. zoè quello che sla in casa di esso Capitanio, per mandarlo ove fa bisogno per esser mollo pratico, qual dice partite beri a dì 4, a bore 17 dii campo francese, et dice che ditto exercito Mercore a dì primo, il Christianissimo ro in persona, si movete dii solilo suo loco, et andò a Mirabello in el Barco apresso li inimici miglia doi. qual è alogiali a Larlirago, et ogni giorno scara-muzano insieme; ma perhò lo exercito dii re Christianissimo non voi ussir di le soe forteze, et che ia-men sempre spagnoli è per andar con disavantazo a la pegior. Item, dice dillo referente, che Venere, a dì 3, lui vele che quelli di Pavia ussiteno et asalir-no la guardia de francesi a la parie dii castello, et tagliorno uno paviglion qual se voleano portare den- 323* Irò di la terra; ma fu fallo lassare da drio per la furia de francesi che li fo a le spale, et ne fo di loro morti et feriti alcuni. Item, come in el campo dii re Christianissimo si ha nova, che il capitanio zeneral de lanzinech che sono in Pavia, è morto. Item, dice haver intese di bon loco, che Marti prossimo, a dì ultimo, spira un termine a questi di Pavia di doversi rendere a la Maestà dii Re, con paeto di darli una quantità di viclualie, et che per questo si atrova a Piasenza il Legato dii Papa et tre zenli-lhomeni di monsignor di la Palisa per far provision a zio. Item, dice haver inteso il signor Lodovico Palavicino è andato alla volta di Cremona con fanli 2000, cavalli lezieri 200 et liomini d’arme 100. Altro non c’è degno di nolitia. Di Cremona, di V orator Venier, di 5. Come erano de lì lettere di beri, hore 19, di lo exercito cesareo, qual volea andar più vicino a Pavia a mia do et li ponerse ; et che lo exercito dii re Christianissimo pur stava al loco solilo, sichè questi de qui tengono che si combalerano, over se socorerà Pavia, el in questa expetation si sta. Scrive la cosa di Genoa fu mollo pericolosa: è rimaso preson don Hugo di Moncada et prese tre nave et preso da 150 homini, ma con grande |>ericolo di quella ciltà di Zenoa. Pur hora par sia assicurala, et el presidio se li mandava, quel Duce l’ha rimandalo indrieto per non ne haver hora bisogno. Scrive, mo’ terza nolle il marchexe Palavicino passoe Po, et s’è alozado in Casalmazor, el qual loco per esser aperto non si potè difiender. Dubitasse pur non faccia dii male al paese. Item, ditto Orator mandoe alcuui summarii \