305 MDXXIV, DICEMBRE. 30G qnali a man salva lolseno tulli li gabioni et li portavano a lo nostro bastione, ma li lanschenecb li lagliorno tutti,excepto che uno che ne tirassimo sul nostro bastione; al che era presente el conte Lo-drone. Poi intrali in una sua tagliala, la passarono senza incontro et andorno a la seconda, dove atrovala la sua sentinella quali dimandò a li nostri chi viva, alora uno nostro todescho subito come troppo ardito rispose Spagna. Allora ditta sentinella accortase de la fraude, cominciò a dare a l’arme, et li nostri se ne veneno quieti da poi amazati doi o tre de inimici senza nocumento alcuno, che fin a gran pezo pochi de loro comparseno, ne se acorse-no dove fusseno ussiti li nostri. Ma si ’1 nastro to-desco non era cosi presto a rispondere, o fosse stato più acorto, veramente andavamo forte avanti, et facevamo come fece Niso et Eurialo a li Rutili ; ma quello che non s’ è fatto una volta se farà a l’altra. fieri mò che fu el secondo de Decembre, li nostri de porta Santa Auguslina emuli et invidi anche loro, come queli che non mancano de cosa alcuna, feceno il simile, et fatto per el muro una bocca secreta, ussite una bandera de todeschi nostri et spagnoli ; quali a la volta de franchotopini andati, cum tal animo li assalirono che da 100 fino in 200 ne occiseno, et porlorono dentro una loro bandera a liste con la croxe bianca, et anche alcuni corsaleli, 186 et inchiodorno do o tre boche de artiglieria; il che fatto el ditto bori prò facia, se ne reintrorno ne la cità. Et così andamo passando il tempo. Circa le victuarie, pane non manca, et già più de 1 IO molini vi sono et alla giornata se ne fa, et il pane va calando de precio. Dico io me fo dare pane de unze nove l’uno al soldo et è bianco et bello. Danari per dare a soldati, el signor Antonio insieme cum li altri li parse tore li argenti de le chiexie, et già si era 'incominciato maxime, quelli del domo, già era fuso, poi meglio è parso a sua signoria provedere per altra via et tuorli dove sono, zioè da pistrinari, beccari el altri, et supplire senza quelli de le chiexie. Sua signoria usa in tutte le cose vigi-lantia, destreza, constanlia, prudenlia et ingegno mirabile. Li inimici ne vanno chiudendo cum tagliate do-pie ; raro tirano. Noi munitione per l’artigliaria ne havemo assai. La sua tagliala se ne va drita a Ticino sotto el bastione de la Calcinara, qual noi tenimo. 11 Re intendemo esser levato cum 600 homini d’arme a la volta de Landriano et forsi Marignano; pur non potemo intender de certo. Iloggi matina a doi bore del dì li inimici de Borgorato si sono uniti lutti / Viarii di M. Sanuto. — Tom. IXIVII. in 4 ba taglioni a la campagna lì da le Folle, et a questa bora, circa le 22, sono ancora. Molti ve ne sono venuti de quelli del borgo de Ticino; fanno gran consulti, a quello si vede da la torre nostra, pur se stanno a conzo in un pocho di neve fiocata questa notte, che se ne dilegua el il ciel cum alquanto de pioggia li fa capello. Quanto che io ho scrito, prego a significarlo tutto a bocea o come meglio vi parerà a la excellentia dii signor Ducila, al signor Viceré et al signor Marchese (nota, voi dir de Pescara). Ho ben scritto alcune altre ; ma per el scriver vostro non comprendo che tutte le habbiate haute, dentro, quanto li è, e elio se apreno tutte le caxe de mano in mano; ma li animi de li citadini fino a li putini sono tanto inanimali et infiali che è cosa miracolosa ; però non lo scrivo più diffuso. A questa hora 23, sono tornati a soi allogiamenli et hanno tirato alcuni colpi a la volta del torazo. Credo lo faciano per aver salito sora questa malina alcuni de li nostri del torazo, ma non fecero altro, che forono troppo presto scoperti. Invero i hanno fatto per esser hoggi la vigilia di Santa Barbara. 186* Questa sera, a questa hora, ch’è meza notte, qua in castello ove siamo cum el signor Antonio (nota, voi dir de Leva), havemo che li inimici hanno posto circa 30 cavalli sotto doi pezi de artiglieria el vanno verso la Certosa etc. Data in Pavia, a di 3 Decembrio 1524, horc 9 llt di nocte. A dì 10. La malina per tempo, fo lettere di le 187 poste e di Roma. Di Roma, di V Orator nostro, di 6 . . . Di Bergamo, di 7, horc 24. Come a bore 23 era gionto uno di soi nontii dii campo francese che è a lo assedio di Pavia, qual riporla che lo assedio è pur al solito. Tamen dice anche lui di doe mine che erano guodammodo rumate che si erano stà fate a le parte de Tesino verso sera ; ma azonze che si fanno 3 altre più driedo a quelle, una di le qual, dice esso refferenle, eli’ è mollo profonda et iudicasi la vadi in la terra, perchè è stalo dentro con uno suo compagno, per quanto el dice, et ha visto esso di Marti fo a dì 6. Le altre doe si lavorano ogni note, ma che non sono ancor arivate a le mure di la cilà. Item, dice che uno zorno di la selimana passata spagnoli ussiteno di Pavia a la volta dii castello, et 20