507 MDXXV, FEBBRAIO. 508 laria, et su l’alto diA’arnavoIe. Li gioanini stelero parte nel Barco, el resto a Sancto Viclore in ordinanza, et così lanzchenech a Santo Salvatore sino a mezodì, che se parlirno a la volta dii Barco. Et passando loro a le Fose abbandonando Borgo Rato, coti li nostri saltassemo (ora a la Spelta et al Mezabarba, et intrando nel Borgo Italo lo scoresemo fin a Santo Salvatore et lì posenio fuoco et sachizasemo, benché poco li giera. Il che vedendo, loro tornorono a recuperarlo et li vene 4 bandiere bianche, et una .....onde cum li nostri se ritornasemo dentro et loro rimaseno nel Borgo. Hoggi a li 6 sono stati similmente in ordinanza nel Barco, a li boschi et Cantogno, li svizari su l’alto di Varnavola, et parte oltra Varnavola su quel alto, ove é la sua artellaria, de maniera che compren-demo li nostri esser lì vicini et tuttavia acostarsi, maxime beri malina sentisemo gran schiopetarie, et così heri sera ancora, unde nui tulli stiamo a l’erta, et come più presto vediamo il tempo, non staremo a vedere. Vi prego ben a mandarmi subito risposta di quanto harete fatto di quello che vi ho scrillo. Li nostri questa malina si sono aproximali et venuti a la Gasa de la terra (?) et più in qua sopra quel oltra Santa Croxe,et scaramuzato cum franzesi, li quali dopo il disnare stando in ordinanza hanno scaricato cerca 40, over 50 bolle de artellaria a l’incontro li nostri ; onde vedendoli lo illustre signor Antonio tulli nel Barco, et oltre la casa di missier 3G1 Zan Stefano Rizio, aperse porla Nova et saltorno circa 150 cavalli et G bandiere di lodeschi cum alcuni pavesi, et corsi a Sancto Victore tolessemo la volta di Santo Salvatore ove erano le 5 bandiere cum boche 3 di artellaria, quali visti li nostri se misero in fuga, el li nostri ili là, presero le ditte 3 boche et sachegiorono li allogiarnenti et svalisorono ogni cosa. Parte son scapali, molti morti, presi più dì 100 cavalli tra soldati el bagagie, cavalli 30 de artellaria, molti barili di polvere, el brusorono tutto il monasterio de Santo Salvatore, et il Borgo, che poco li rimase. Prima che francesi lo sapessero, noi altri già eramo venuti dentro tulli; dopo il qual falò venero poi francesi a scaldarsi al foco di soi allogamenti, et parte de li gioanini. Dimane speramo meglio. Alli 7, li nostri usciti al Borgorato due o tre volte li hanno spenti fora, et sta abandouato da loro il ponte di Perdamasca. Li francesi l’hanno disfatto, et così l’altro sotlo San Salvatore; non hanno più se non quello de Santa Sophia. Il nostro campo è vicino, che Io vediamo et odemo scaramuzarc cum francesi, et quasi se locaressemo le mane l’uno et l’altro. Hoggi al vesporo nostri cavalli Iegieri et fanlarie todesche et pavesi siamo usciti da porta Nova, et iti ¡usino al ponte de francesi sul Ticino a Santa Sofia, et hanno menato più di 50 tra cavalli et muli, et botinalo molto bene. Li muli quasi tulli carichi di pane, et hormai non passerà dì che non si faccia il simile. Fapiae, 7 Februarii 1525. Alli 8, altro non è stato senon una scaramuza nel zardino inalili al castello de nostri fanti et alcuni cavalli usciti al castello, et morti 4 o 6 de inimici; de nostri 3 Aerili. Alli 0, vene dentro nanli dì cerca CO cavalli mandati dal Pescara, tulli cum uno sacho di polvere. Alli 10, altro non è successo se non qualche scaramuza con li inimici; noi alendemo a butar giù et brusar Borgorato, Mouteolivelo, et il suo cavalier, el spianar le trinzee. Iloggi alli 11, il nostro campo ha fatto grossa scaramuza cum francesi. Crediamo siano venuti innanzi noi similmente a la banda Darsena. Avemo 3G2 mandato fuora cavalli 25, quali sono ili sino li di sot-, 10 ove era una sua nave che del Sima passa victua-rie et gente al borgo de Tecino ; poi ad un trailo siamo usciti cum molti, dico molli, de nostri fanli, et siamo andati a la volta de Santo Apollinare, misse in fuga tutte le fanlarie et gente che lì erano, et ne hanno morti pur assai, et robalo molte cose, el an-chor cavalli. Poi francesi calcò adosso a’ nostri et se retirassemo ; ma subilo li lornassemo a cazare vituperosamente, et loro erano forsi bandiere 10, quali mai se mossero. Vero è che mandavano fanli a socorer li suoi. Similmente se rilirassemo. Intrali cum victoria nei nostro torazo del castello, l’ha-vemo pieno di sotto e di sopra de artellaria, et lavora bene ne li squadroni de francesi. 11 che vedendo, loro hanno menato doi canoni o falconeti che sono 11 a la pesa in una casa rola de fora, et lirano al nostro castello a la torre; ma per questo non lo las-samo. Havemo anche facto uno cavaliere Ira Santo Epiphanio e missier Jacomo Torto, ove liramo con 3 boche, et cosi li scaziamo da certo. Fapiae, 11 Februarii 1525. Di Crema, di 15, hore 23. Come in quella 363') bora, havia liauto aviso da li soi che è nel campo (1) La carta 362* è bianca.