497 MDXXV, OENNAJO. 498 coraballere cum avantagio per esser nel suo forte; nè in campo se intendeva che francesi fusseno mossi né da Pavia nè Sa Milano. Zuan Zanut da Rivolta mandato per il magnifico Podestà di Crema al campo francese sotto Pavia, dice de li esser partito Mercore da sera a dì 299 25 a hore zerca 23, dove arivava fanti 2000 sotto il signor Lodovico Palavisino, et de altri italiani buon numero che venivano de piasentina et par-mesana, ma non se ricorda el nome del loro ca-pitanio. Li arivava etiam buon numero de grisoni et svizeri, et se dicea fino al numero de 4000, el che ne doveano calar de li altri. El dice che ’1 Te-cino ha rotto il sustegno che haveano fallo, et di-cevase in campo che le gente francese non se volea-no mover ma stavano aspettar le gente cesaree,«»» desiderio che ancfcseno a trovarli per combatter. Dicendo etiam, che beri ritornando fece il camino da San Columban, et che fino a bora de vesporo le gente cesaree non si haveano mosse da Landriano et Villanie et quelli loci, et se diceva in campo, che facendo li cesarei altro allogamento che Ma-legnano, facevano desegno de andare o a Milano o a Pavia ; et andando verso Milan, una parte di lo exercito francese se unirano cum quelli de MHano et li andarano a trovare ; et andando a Pavia, quelli de Milano sorlirano et farano lo medesimo effeclo. Andrea da Rubian mandalo ut supra al campo francese, ma dice non aver passalo San Columban per le gente che scoreno il paese et esser le strade rotte, et dice esser partito da San Columbano beri a hore 22; ne la qual bora corseno li cavalli cesarei fino al ditto loco de San Columbano et la-gliorno la corda del porlo, che era su Lambro, et erano a Borgelo luntano da San Columbano zerca dui miglia alcuni cavalli de li cesarei et de quelli de San Columbano che scaramuzavano. Et venendo, vide alcuni fanti di la compagnia di domino Ludovico Vistarno, che se diceva andavano a Castione, quali preseno una spia, qual disse che ’1 campo cesareo che era a Malegnano et Landriano doveva 299 * andar a Santo Agnolo, che le gente cesaree doveano andar a quella volta dettero il foco alli borgi per abrusarli. Dii Podestà e capitanio di Crema preditto, di 28, hore 23. Come in questa bora li è ritornato uno suo explorator, che mandoe al campo francese, per le corsione che fanno le gente francese et cesaree, dice non haver potuto passar. Qual reperisse quanto è nel suo riporto. Li sono etiam ritornati doi soi nunlii dii campo cesareo, che li riferiscono I Diarii di il. Sanuto. — Tom. XXX fII. dillo campo cesareo non esser ancor mosso da li allogiamenli, che per soe di beri sera scrisse esser; ma che attendono a fortificarsi, et che il re Christia-nissimoaveafalto fare le spianale verso Sanlo Agno- lo, affirmando che li cesarei non hanno piantato le ar-tellarie al dillo loco, ma fortificali chcsaranno,le pian-terano; et che quelli denlro dicono volersi mantenire a tutto il poter loro per nome dii Re. Dicono etiam diti nunlii, ohe buona quantità di gente francese si spinseno beri sera verso lo exercito cesareo, el quale dette a Parme e spinse alcuni cavalli alla scaramuza, e scaramuzalo alquanto cadauno de le parte ritornò a li sui alogiamenti. Et clic in ditto campo sono stà fatte cride-et comandamento di lo illustrissimo signor Viceré, che cadauno si debbi fornir de vitualie per tre giorni, de le qual ne hanno gran carestia. Et hanno sentito dire, che la opinione de li cesarei è de lirarse de allogamento in allogiamcnto fino apresso Tecino, per veder de Irazcr fuori le gente che sono in Pavia. Bernardin de Piamonte, mandalo per il magnifico Podestà di Crema al campo francese, dice non haver posulo passar Cugitola luntano da Santo An-zolo miglia 7, per le gente da guerra che scoreno el paese, et de lì essere partito questa note a hore 10, dove li era de lì fanti francesi, fra li qual uno capo di squadra cum il quale lui è stato per il passalo, che li disse che monsiguor da la Palissa, il signor Federico da Bozolo et il signor Zanino de Medici doveano venire a Sanlo Agnolo cum una bona banda di gente ; et che in campo si aspcclava monsignor di Bonavalle, che veniva di Pranza cum buon numero di gente. Di Brexa, di sier Antonio Surian podestà 300 vidi lettere,di 28, hore 6 di notte. Come, per uno explorator dii proveditor zeueral Pexaro, parte questa malina ad hore 17, ove si alrova il signor Viceré, il ducha di Barbon cum tulle le fantarie, et cavalli lizieri salvo sie bandiere de hyspani et italiani che sono a Santo Angelo cum il marchese di Pescara, el gente d’arme a cerca Villanie a duo miglia. Dice da poi esser passado per Santo Agnolo, el haver veduto che quelli dii castello si tiravano scbiopelate et archibusale con quelli di fora. Ba incontralo le artellerie zerca mezo meglio da Sanlo Angejo che li andavano per batter il castello, quale sono tutte quelle li fono condule da Trento. Item dice, ha inteso esser gionta una spia al signor Viceré dii campo francese, qual referisse che ’1 Be non si mo-vea dalla obsidione, ma havea facto voltar il forzo di le artellerie sue verso Santo Angelo, sicome pri- 38