255 MDXXIV, NOVEMBRE. 256 reduse in Colegio cori li Savii per aklir li capitoli che quelli di Cataro danno conira sier Moisè Venier re-tor de lì, el par voglino per il Consejo di X con la Zonla comeler il sytiiclià del prefalo sicr Moisè a sier Piero Zen, qual va a Cataro con l’orator dii Signor turco per causa di confini, e darli gran au-torilà. È da saper. Sier Aguslin da Mulla rimasto ozi Iocolenente in la Patria, per esser Proveditor sora l’armar, fo mandalo per il Consejo di X con la Zonta a Treviso a scuoder danari di.... deputati a Tarmar, et par fazi bori ofleio el scuode et scoderà assa’ danari; al qual è slà dato ogni libertà eie. Di lo posto vene tardi lelere, videlicet Brexa, Crema, Sonzin et Bergamo, qual fo lede. Il sumano scriverò. In questo zorno fo preso per li officiali sier Hi-ronimo Paradiso qu. sier Andrea, bandito per il Consejo di X, et fu posto a compir uno anno in prexon. A dì 28. La malina,reduto il Colegio,fo leto le infrascripte letere. Di Bergamo, di 25, vidi ìetere di sier Tomà Moro capitanio, horc.....Come in quella hora era gionlo li uno loro messo, qual dice in substanlia che lo exercilo francese è ai lochi soliti el il Chri-slianissimo re spera haver Pavia ogni modo per assedio, perchè intende che dentro non li ^molta vitualia, et tamen non la baie licet li trazi qualche colpo. Vero è che lui refferenle dice che Soa Maestà volse Luni proximo preterito fo a dì 21 far dar lo assalto a Pavia per fanli italiani, perchè il signor Federico da Bozolo gli disse che se mancano italiani mancharà a Sua Maestà il cor dii suo exercito ; de modo ch