103 UDXXIV, OTTOBRE. 104 spose di brieve serano 10 rnilia fanti et 800 lanze. Li ha ditto etiam che la excellentia dii duca de Milano si atrova in Pavia, et che le gente cesaree non hanno auto danno alcuno. 60‘) gì p0i venuto zoso Pregadi, fo manda una po-liza al Serenissimo scritta per uno Zorzi Sturion, el qual è homo dii signor Teodoro Triulzi .... Avisa haver certo il castello di Milan haver concluso et capitolato con il Christianissimo re; il qual castelan è nominato domino Jacomo Galarà milanese, al qual il Re li dà ducati 30 milia et certa provision annua-firn et lo fa senator di Milan. Tamen non fu vero. A dì 27. La malina fo gran pioza et vento. Re-(luto il Collegio, vene il reverendo domino Hironi-mo Qucrini eleclo patriarca noslro, vestito da frate, con uno solo frale con lui in compagnia, qual era fra’.....Et entrato in Collegio, il Serenissimo si levò e lo messe a sentar apresso. El qual Patriarca disse .... Vene don Forando fiol dii conte Bernardin Frangipani, primogenito, di età anni ..., vestito a l’hon-gara, con uno scufion d’oro in testa et uno pagio li portava la sua spada longa con la vazina d'arzento dorada, bella e di gran fattura. Era con lui sier Zuan Antonio Dandolo, fu podestà di Chioza, per esser slà amico dii conte Christoforo suo fratello quando fo prexon in Torreselle; havia 10 servitori con lui vestiti a la corvata di rosso e quelli soi capelli in testa. Questo è zerca uno rtexe è venuto in questa terra, et per certa egritudine ha . .. ., è stato a li bagni di Monteorton overo di Abano, e tornato è venuto in Collegio et desidera haver stipendio. El qual intrato in Collegio, il Serenissimo li fé’ bona ciera ; ma poi mal caminar, et sento apresso de lui, et disse, come..... Di Crema, di 25 horc 17. Come hozi, per uno suo venuto da Milano, qual partì eri, dice che le gente francese introrono dentro et li italiani forono li primi, quali svaligiorono alcune case particular, et drieto loro sguizari, che feron magior danno. Le 60 gente cesaree pasano e va via el vanno a la volta di Cremona, dove lo illustrissimo Viceré cum il signor duca di Barbon et marchese di Pescara haveano mandalo a preparar li alogiamenti. Item, scrive in quella bora è gionto lì a Crema domino Pietro Lon-gena condutier nostro, e la compagnia sua é in camino. Vene il Legato dii Papa, al qual fo ditto la delibe-ration fata eri nel Senato, imponendoli credenza, etc. (1) La carta 59* è bianca. Vene l’orator di Franza, et disse come l’aveva scrito a la Christianissima Maestà il bon voler di questa Signoria verso quella Maestà, tamen l’inlen-deva che per la terra si parlava variamente, et che questo Stado voleva essergli conira, unde non voria scrivergli una cossa e fusse l’altra, pregando il Principe li dichiarissa la mente di questo Stado verso la Cristianissima Maestà: e'tuttofeva acciò se li dicesse qual cosa. A questo il Serenissimo andò riservarlo, dicendo che............. Di Crema, di sier Zuan Moro podestà et capitanio, di 25 hore.....Come quelli di Lodi passavano et erano passati Ada per andar in Cremona, et restato in Lodi da 2000 fanti, et francesi etiam loro volevano passar Adda per andar drio spagnoli; et altre particularità, ut in litteris. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta ordinaria, non per cose da conto, et preseno di donar a Costantin Cavaza, va secretano in campo col pro-vedador Pexaro, atente le sue fatiche, et esser slato un’altra volta con lui in campo, ducali 100; el qual partirà Sabado et va a trovar esso Provedador. Et il Capitanio zeneral eri partile da Vicenza per Verona,et il provedador Pexaro ozi andoe a Vicenza. Etiam sier Zacaria Barbaro pagador lo seguite drio. Noto. Eri sera fo mandato al prefato provedador Pexaro ducali... per pagar li fanti, clic di bora in bora zonzerano. Di Pavia, questa mattina fo letere di sier Marco Antonio Venier el dotor, orator nostro, di 3. Come, hessendo venuto li da Pizegaton con il signor Duca per venir poi a Milano, et cusì ozi hessendo parliti per intrar in Milan, per convenienti re-specti terminorono ritornar indriedo ; el cusì la ma-tlna sequente anderano, et hanno in Milan esser in-trato il Viceré, el Duca di Barbon el altri capi. Di francesi hanno l’antiguarda esser passà Texino. Di Brexa fo etiam ìetere di rectori, di 25. Di provision fate in quella cittì, e strami e feni fati condur dentro. Item, come quelli citadini si hanno offerto far fantarie dii suo per manlenir la terra, et tra li altri domino Antonio da Marlinengo fo di mis-sier Bernardin, eh’è zentilomo nostro, si ha offerto 61 far dii suo fanti 2000; et cussi li altri Marlinengi, videlicet domino Battista, domino ..., el altri cittadini, ut in litteris. Et ozi poi disnar vene altre poste con li infrascritti avisi. Di Bergamo, di sier Tomà Moro capitanio, di 25, hore una di note. Come lì è venuto uno