423 MDXXV, GENNAIO. 424 in Collegio, et apresentò uno brieve dii Papa di 5 scrilo a la Signoria nostra, qual era di questo le-nor : come havendo falò ogni diligenlia in pacificar questi reali etc. e non havendo potuto farla ; unde ha fato paxe col Christianissimo re, et voi esser amico di amici, etc. intervenendo la Republica di Fiorenza et il ducha di Ferrara ; però cxorla la Signoria a voler mirar in questa paxe ; con altre parole ut in eo. La copia dii qual breve spero sarà notà qui sotto ; et par sia slà publicà questo suo voler in Concistorio. Item, disse, poi vene in Collegio I’ oralor de Pranza stà qui et monsignor di la Rochia baly del Degiun qual vien di campo dal Re, è stato a Ferara, et referi quello dito Baly disse di la bona mente dii Christianissimo re verso questo Stado etc. Item, disse dii venir di oratori cesarei, et le parole ditte, instando la risposta di l’unir di le zente nostre con loro. Ai qual Soa*Serenità rispose et fe’ lezer il brieve, di voluntà dii Collegio, ne ha scritto il Papa; et altre parole, dicendo domali li Savii chiamerà questo Consejo et si risponderà a li oratori, et si scriverò a Roma. Fu posto, per li Consieri, dar il possesso in tre parte a uno nepotedil vescovo di Rossi di Treviso, di beneficii per lui renonciali ; et fu presa, come apar da sio altro ladi. Et volendo far Consejo di X per una parte, non erano il numero per esser 3 papalisli che non erano in Pregadi ; sì che redulti poi licentià il Pregadi, etiam non feno nulla. 254 A dì 9 Zener. In Pregadi. Fu posta in questo zorno parie per i Consieri : havendo il reverendo domino Bernardo di Rossi episcopo di Treviso renontià in man dii Pontefice l’abatia di San Grisogono di Zara, di l’ordine di San Benedetto ; item l’archidiaconà di Padoa et la pieve di Santa Maria di Casal, rt un clericato di San Zuan de Melara, et 1’ hospital di San Fidentio de Pulularia ne la diocesi padoana a domino Camillo di Rossi prolhonotario suo nepole ex fratre, come apar ne le bolle falle per papa Clemente de dì 8 Luio, per (anto li sia dà il possesso etc. Ave 118, 2, 9. Fu presa. Fu posto, per li ditti, atenlo per la morte dii reverendissimo Cardinal Cavalicense, sia vacado lo arziepiscopato di Ileraclia, qual è unito col inona-sterio di San Stephano de Spini di I’ ordine di San Benedetto ne la diocese Spalalense, il Pontefiqc pre- sente habbi dato a domino Lodovico olim episcopo Poletense fradello consubrin dii reverendissimo Cardinal Campeze, come apar per le bolle dii Papa de dì 22 Septembrio ; et havendo il Legato rechieslo il possesso, però sia scrillo al conte di Puola dagi il possesso dii prefato monaslerio unito ut supra. Ave 100, 3, C. Et per non haver auto il numero di le ballote, iterum: 140, 2, 15. Nota. In Collegio vene questa matina, come ho scritto, quel nontio over vafleto dii re Chrislianissi-mo insieme con domino Ambroxio di Fiorenza orator di ditta Maestà residente qui, alegrandosi di la pace fata a Roma ; et però Sua Maestà per uno suo inlimo havia mandato a questa Signoria a dechiarirli il suo contento come bon amico et aleato, pregando non si desse li ducati 25 milia a l’Imperador, nè li 25 milia a l’Archiduca. Da poi veneno li oratori cesarei, il prothonola-rio Carazolo et il Sanzes, et quel di Milan, rechiedendo le zente nostre, come semo ubligati per li capitoli, per far la union in campagna. Et apresentono una longa scritura. Il Doxe disse : il Papa ne ha mandà uno breve exortandone a la pace per esser cussi la mente di Cesare ; però, essendo cussi, non è da far le zente cavalchi e si movi guerra ; e che le zente erano in Iodio che presto si potrà con-zonzer quando si vedesse poter far alcun frutto ; dicendo saper che a San Columban el Viceré c lo Armiraio di Franza si haveano abochati insieme. E loro oratori disseno di questo nulla saper. Di Roma, di V Orator, di 5, fo letere. Come 254* il Papa havia sottoscritto e sigilla li capitoli di l’accordo eon il re Christianissimo, et cussi havea sottoscritto el signor Alberto da Carpi per nome dii Re. Et hora mai era palese questo per tutta Roma ; et il Papa ha ditto non voi ,'publicar questo acordo, ma lenirlo secreto. A dì 10. La matina, vene, iusta il solito, lelere 255 di le poste per tempo. Vene il Legato dii Papa episcopo di Feltre, dicendo quanto havia di Roma per breve dii Papa, di la conclusion di lo acordo fato con il re Christianissimo, et sperava sarà slà il ben de Italia etc. Di Crema, di sier Zuan Moro podestà et capitanio, di 7, hore 3 di notte. Come manda do reporti do soi exploratori. El per uno suo venuto da Lodi, li è slà rcfferilo che questa notte le gente hyspane dieno ussir cum alcuni pezi de arlellaria : chi dice per andar a San Columbano, et chi a Santo Agnolo, et altendeno cum diligenlia a fortificarsi, dicendo che se metterano presto in campagna ; et