307 MDXXIV. DICEMBRE. 308 scorseno fino a lo alozamenlo de monsignor de la Piilissa eh’è verso Santo Agnolo, e li tolseno cinque pezi de artellarie, tre de li quali inchiodorono et due conduseno fino apresso le mure, tamen una banda de svizari se gli penseno drio e forno a le mani, de modo che recupcrono ditti pezi: nondimeno molli di epsi svizari rimasero l'eriti el mal tra-talti. Item, riporta che in campo de francesi è una gran penuria di viver, et uno homo non manza manco pan et vino de tre marzelli al giorno. Item, dice che in campo di Pranza non si parla che li sii per venir altra gente salvo che quella del signor Zanino di Medici, et che lui ha visto alcuni soi cariazi et bagagie a Binasco che tiravano a la volta di Bel-zoioso. Item, in Milano dice che sono gente assai, et che dentro le mure si fortificano. De li dicti rectori, di 7, Ime una di nocte. Come in quella bora prima di nocte lì era zonto * uno di soi messi, che si mandò a la volta de grisoni Domenega passala a dì 4, p;irtì da Spluza, el dice che sta vagando per queste terre fino el vedea lo exito di alcuni capitami di ditti grisoni. El dice che Sabato passato, a dì 3 di l’instante, el vele oculis propris el capitaiiio Thegeu, eli’è capitanio zeneral, con zerca altri t capelanei con fanti zcrca 4000 de grisoni, belli hotneni, quali erano sta coadunati in favor di Franz», et che lui li vide insieme partir; et tulli essi capetanei dice cognoscer per haver bona pratica in quelli loci et terre de grisoni, et lì si diceva che voleano andar a conzonzersi con svizari, et si parlava 8000 et cui più, et che doveano andar a passar la inonlagna di San Bernardino; el poi in la villa di Rovere et tirarsi de longo a Belinzona ; et che quelli non haveano auto se non uno scudo per homo, tamen gioliti serano a Belinzona, dieno far la mostra et lochar danari, et poi andar in el campo. Questo dice lui che ha visto el tutto, et ha inteso che svizari si deno conzonzer in Belinzona con epsi. Item, scriveno, questa note passala spaza-no do soi a le parte de grisoni et più olirà fino in le terre de svizari; dai qual sperano haver la zerleza dii tutto. Di Crema, di 7, hore 4 di notte. Mauda do reporti di do soi esploratori, venuti, uno dii campo francese et l’altro da Milano. Item, manda copie de parie di doe letere di uno secretano dii conte Zuan Fermo Triultio, scritte a la signora Catariua Triultia. Zorzi da Crema, mandato per il magnifico podestà di Crema al campo francese solo Pavia, dice de lì esser partito Luni passato a dì 5 a bore 22 in 23, dove se diceva per alcuni che, gionto il signor Renzo cum le sue gente che, si aspectava in campo, et il ducila di Albania con le gente che erano di là da Po la Maestà dii Re volea dar uno assalto generale a Pavia; et similmente li doveva andar da Milano el signor Zanino con le sue gente, qual già havea comincialo mandarli de li li sui cariazi si come esso referente ha veduto; et alcuni dicevano, che il Re volea lassar a lo assedio de Pavia da 15 in 20 milia fanti, et cum il resto di lo exercito venir verso Ada, ma la opinione de la magior parte era che li daria uno assalto avanti se levasse alcune gente. Et in campo se leniva per certo che ’1 signor marcli