553 MDXXV, FEBBRAIO. 554 mandava danari; sichè non li mancheriano danari; con altre parole. 334 1524. Die 8 Februarii, ìiora 2. Relatioue di Paulo da Bologna homo d’arme dii magnifico domino Piero Longena, quale de ordine dii alarissimo Provedilor generale è sialo nel campo cesareo per alcuni giorni, parlilo questa malina a hore zerclia 17, et in questa hora ritornalo. Riferisse : Come da poi la scaramuza de beri, quale ci scrisse per lellere de 22 hore, francesi uscirno un’ altra fiala fuori de li sui repari, et questo perchè li cesarei se erano spinti verso loro per scaramuzare; li quali furnogaglianlamente^ebaluti da francesi cum occisione de 10 in 15 persone, et molli fanti, et fu preso da loro il capitanio de li cavalli borgognoni ultimamente venuti di Alemagna. Ne la qual schara-muza, et inm il signor marchexe de Pescara bebbe la fuga, et li francesi se ne ritornorono cum grande festa et soni de trombe nel suo forte. Che questi giorni francesi havevano tirato qualche bota de arlellaria al campo cesareo, et facea gran danno alli homeni et cavalli: pur questa malina haveano principialo a lirare cum grande impelo as#-sai tiri de arlellaria, el tiravano alla volta do^vesono le munilione, le quale non haveano ancora reparulo, ma questa mattina li principiorno fare li repari. Et dice che de li fanti svalizati a Santo Angelo, quali erano stali nel campo cesareo, et se era- no parliti et andati al francese, el li haveano faclo intender a che volta erano le munilione, et come slava al-logiato tulio lo exercito. El quesla malina, le arlel-larie diedeno in alcune barche che conduceano sopra carri, el etiam avanti lo allogamento di mon-^gnor di Borbon, et fumo morii alcuni homini. Che li cesarei sono allogiali al discoperto in campagna, el che non vi sono salvo due case ben triste, ne le qual allogiano il signor Viceré el monsignor di Borbon: lutto il resto, chi sotto tende et chi al discoperto. Che li francesi sono ne li sui repari, li quali di continuo vano fortificando. Et dice esserli sia reiterilo da uno trombeta dii signor Zanino venuto per causa di alcuni pregioni, come la Maestà dii Re si è al lutto deliberalo di non si mover dal suo forle sia 334 * per qual causa si voglia, ma voler aspectar che li cesarei lo vadino ad trovare; el da poi che haverano combalulo li sui repari, vole che dentro de quelli fucino la giornata: nelli qual repari vi è tutta spiana- la, et che non manda fuori salvo due bandiere de schi.opetieri, una de archibusi el una banda de cavalli legieri, cum poche gente d’arme alla fiala. Alli quali fa inlender,che intervenga quello si voglia, non è per mandarli pur uno homo per socorerli, per non disordinar le cose sue. Et che Sua Maestà è stata per tutto el suo exercito, confortando le sue balaglie ad star de gagliardo animo, et iurarli o che Sua Maestà vorà morire cum tutti loro o che bavera Pavia, senza lassarla soccorere; el clic tulle le gente sue sono benissimo disposte et inanimate. Che il disegno de li cesarei è, di andar tentando ogni notte avanti giorno di dare l’assalto ad uno bastione de francesi, per andarli poi una fiala cum lutto el forzo del suo exercito, el provar di haverlo, el per quello mezo butar de le polvere et altre mo-nilione denlro le fosse de Pavia per darle a quelli de denlro. Tamen, che a lui pare, per quello ha potuto vedere, che difficilmente lo possano fare per esser francesi vigilantissimi, et mollo grossi a la guarde, et etiam è cavalier de li cesarei, quali vanno cum grandissimo disavantagio ad ritrovar francesi, maxime per l’arlellarie che li scopre et balte grandemente; et dice se continuano ad lirare gagliardamente sarà necessario che si dislogino. Che hanno grandissimo mancamento de viclua-glie, et sono mezi afamati, de maniera che hanno principialo (ulte le gente ad murmurare, et maxime di lanzcheneehi, così per il desagio de le victualie come etiam per il pessimo allogiare, et che li cavalli non hanno strame, el se non fusse stato che eri sera hebeno Bclzoioso cum la rocha, nella quale erano da 30 fanti el sei homini d’arme et non più, clic se li reseno dal qual loco hanno pur haulo un poco de soventione cosi de biava come de strame, non haveriano poluto più durare. Che heri, da poi le 23 hore, avanti la scaramuza 335 ultima vide il signor Viceré cum il capitanio Ar-chone el uno altro capitanio che non coguosce, in campagna, quali se restrinseno cum il Despolo de l’Arta, che è homo vechio el slimano assai il suo conseio. Il quale disse verso quelli signori, non mi par lempo di star più qui, perchè la impresa è difficile et la stantia è di sorte che non si può più slare. 10 voglio andare via. El ditte queste parole, haver sentilo dire, perché si accostò ragionando cum uno spagnolo, et il capitano Archon li rispose :«È necessario che voi stiate o alla villoria over alla perdila insieme cum noi *>. Che ha veduto esser assai allentato et refredilo 11 fervore cum il quale andavano da principio tulle