303 MDXXIV, DICEMBRE. 304 Milan se risponda in questa forma : Come, havendo inleso la proposta loro di unir le nostre zelile con le sue in campagna, nui manderemo a intender la opinion dii duca di Urbin capitanio zeneral nostro, il qual manderà uno nontio instrulto dal Viceré; con altre parole............. Et sier Alvise Mocenigo el cavalier savio dii Consejo, voi la risposta, ma voi si dichi scriveremo al Capitanio zeneral e loremo il suo consejo el faremo cosa agrata a esso Viceré. Et andò cl dillo Mocenigo in renga et parlò per la sua opinion ; et a mezo di la renga tochò che si aspectava di Roma eie. Hor sier Francesco Foscari Cao di X, qual non senta con li compagni Cai, ma senta da basso e li vien comporta per esser vecchio et spesso va a orinar, andò a la Signoria dicendo se dia cazar li papalisti, et cussi la Signoria terminò fosseno cazadi, et sier Lazaro Mocenigo consier, sier Ilironimo Justlnian procurator savio dii Consejo, sier Jacomo Corner savio a terra ferma, con zerca altri 1C papalisti, andono in chiesiola e lì fono sc-radi et poi il Mozenigo compite la sua renga. Et li rispose sier Andrea Trivixan el cavalier savio dii Consejo, per esser in settimana ; poi parlò sier Gabriel Moro el cavalier, é di la Zonta. Andò le parte : fu presa quella de Savii.....E fo comanda credenza. Tamen da matina li oratori la saperano. Fu poi chiama fuora li papalisti et lelo una sup-plication di sier Marin Dandolo qu. sier Piero, qual per l’incendio sequito in la sua caxa con grandissimo suo danno ut in ea, dimanda sia realdito da li XX Savii che lo ha lansato, et era sta presa in Collegio. Et fu posto per li Consieri, Cai di XL e Savii, che al ditto sier Marin Dandolo sia concesso, atenlo l’incendio, poter esser realdito. Fu presa: 141, 33, 7. Et vene zoso Pregadi a hore 3 di notte. 185 Copia di 1 etere di missier Mateo Beccaria pavese, scripte al reverendo preposito suo fratello in Solicino, date in Pavia a dì 3 De-cernire 1524, hore 0 V* di noctc. Reverendo fratello. Dopo le passate mie inviate per el Navarollo, el poi anche per altri tre, non occorre cossa che più me godi scrivere che la depocagine et ignavia di questi bitiglioni (sic) qual stentano a repararsi cuni sue trinchee et deffenderse da noi, imperochè ove non polemo adiungere cum le mane li arivamo cum schioppi cl archibusi ; et quanto loro con soi desse- gni zereano volere noiarne, più assai provedemo noi dentro, imperochè le muraglie nostre sono tanto più fortificale dentro, che quello che alla partita vostra era il più forte bora é il manco, de modo che da canto nissiino non vi ossano anasare. E verso porla chiosa sive Paracese,ove ¡alavano el nostro bastione ne hanno fallo cascare così un pochelo, cum molto suo danno. Noi vedendo questo, prima fecemo un largo fosso et cavo nel mezo de ditto bastione, poi su la riva de ditto fosso fecemo riparo grande de botte et line de aqua da le quale poi fecemo un grossissimo bastione et falciassimo mirabilmente, de manera che, come vi ho ditto,iatando loro dita parte exteriore et havendola minala, Domenica proxima passata, clic fu alli 27 di Novembre, deteno el foclio a la mina, qual fu una visica et coperchiò alcuni suoi guastatori et soldati, quali tra la terra et el focho li ucise, et poi tanto ne noque quanto una tnoseha, imo li nostri cum sassi et archibusi ne amazorno molti che presumeteno salir su quel pocho minato per guardar al bastione come stava dentro. Alli 28 poi, clic fu el Luni, ne feceno dare alar-me, che un loro squadrone de novo volse pure cussi quietamente rivedere dentro del nostro bastione, quali li nostri cum molla prompteza repellete più che in pressa ; imperò ci credevano spaventare cum un gran numero di gabiaci posti in terra per parere che volesseno far bataria ; et così se ne spassano cum loro vane bravarie. Poi vedendo che da porla chiosa non li é renscilo cossa alcuna, hannosi posti per voler far il medemo al bastione del torrono di missier Torello, ove noi slamo, et da la spiagia de Monte Olivete cum tagliala doppia sono venuti fin lì per mezo a f incontro nostro, ove cum gran ga-bioni pieni de sabia fano jjiasi uno loro bastione; il 185* quale non havemo temuto nò tememo, perché sa-perno come stiamo fortificati et animati conira loro. Undce\A\ sequente el loro colonelo lancechenesco, gettata la beretta fora, vene a parlamento a li nostri per spazio forsi de una hora, cum dire che eramo assediati et che non haveamo vino perché haveamo poste le bole a la baltaria et bastioni ; ma li nostri li risposino secondo erano interrogati, et bene heb- beno cosi risposta si in parole come in falli..... per mezo Ponte Vico. 11 dì ultimo dii passalo spor-seno forsi diece gabiaci al nostro bastione, ma voti, forsì mezo tratto di mano, il che vedendo noi et parendone de non suportarlo, passassemo cosi el dì; ma la nocte, che fu el primo de Decembre, ad una hora de nolle mandassimo fori forsi 25 fanti Ira anzclhinech et pavesi per uno buso de la.....