MDXXV, FEBBRAIO. 600 cesareo, di hozi lioro 17, come si andava a campo a San Columbano la compagnia del conte Brunoro et altre italiane, et che banno inteso ditti mei, che la notte passata sono venuti fuori de Pavia cavalli 50 di l’artellaria; il che non crede, et clic trancesi stanno pur a li sui lochi, et li cesarei lavorano cirn dili-gentia al bastione principiato, et l’una parte e l’altra se tirano de l’artellaria. Et per uno altro suo nuntio venuto da Lodi li è sta referito, che alcuni cavalli de francesi hozi sono corsi fino apresso Lodi, de li quali sono sta presi tre; nè altro si trova haver di novo. Dì lìrexa, dii Surian, di 16, liore 19. Manda una lettera auta da Roman di Zuan di Naldo, di 15, qual dice cussi : Dui de li mei parlino dal campo cesareo a hore li, dicono che li campi sono a li solili lochi; che li cesarei fanno bastioni a l’impeto de li francesi verso Ticino; che ’1 si dice hanno dato quella polvere in in Pavia, il che penso possi esser perchè beri si avia tratto assai, et così sta notte. Beri scaramuzorno assai verso Tecino ad uno bastion dove si dice esser il signor Zanin, et alla porta Milanese, per quanto hanno sentito in campo da un mio balestriere, che altre volle è stalo meco, et al presente è favorito •dii capitanio Zucaro, el qual me fa intender che lui, intese dal capitanio Zucaro et da 4 o 5 altri capitani, che’1 si tramava una tregua tra il re di Pranza et lo Imperator a danni de la Illustrissima Signoria, et che fanno le cose molto manzi, et quasi la tengono come facta. Et che ’1 duca de Milan se farà cardinale, et che questi spagnoli fanno uno grande squarzar partendosi le terre di la Signoria. Un compagno di questo, che soleva esser mio balestrier, è stato prpson di francesi, è ritornalo in campo di spagnoli, et questi mei balestrieri sono allogiali con lui, qual dice che ’1 Re li fece menar al suo padiglion dimandandoli se haveano abundantia di victualia, et con inslantia voleva intender se la Illustrissima Signoria dava victualie a li spagnoli. Cui dice haver risposto che ’1 non sapea; ma per quello l’havea inteso, che le cride erano, che ’1 non ge andasse victualie di sorte alcuna. Dice' che francesi li hanno facto bona compagnia, et che in campo dii Re è bona abundantia et correno assai danari, perché il Re li fece offerir arme et cavallo si ’1 voleva servir di là. Spagnoli hanno callato il porlo della Stella più a basso discosto a Paria, et passano di là a la volta de Piasenza a far scorta a le victualie. Hozi li dicti venendo qui hanno calalo zerca 200 todeschi con fe-mine et bagagie, quali se ne varino con Dio. A Santo Antonio de la Muza, zerca 3 mia lonlan da Lodi, ca- tono li cavali dii conte Bortolomio Villachiara a la scorta di le victualie vanno in campo, et quelli di San Columban vengono ad trovarli, et quelli dii Villachiara se retiravano verso Lodi, et che l’era piena la slrada di viclualie, et che credono che ogni cosa habbiano conduta in San Columban. Per bona via intende che a la volta di Milan si expectano 6000 svizari. Da poi disnar foPregadi per l’Àvogaria, per ex- 363* pedir il caso intromesso per sier Alvixe Mocenigo el cavalier olirn Avogador di comun in favor di quelli di Avian contra sier Anzolo Gabriel et sier Polo Pasqualigo per il conia di San Polo, zerca le parole del privilegio 1452,diceva: cum omnimoda potestate, et dii 1502 Zorzi Franco, era secretario, fece il suo privilegio, azonze : merum et mixtum imperium, e questo l’Avogador ha intromesso, e l’altro Conseio volea taiar eonsecutis, et questo non sentiva il Consejo. Ilor, poi il parenlà fato di la neza di sier Alvixe Pixani procurator in sier Vìcenzo Contarmi qu. sier Alvixe Minoto, con dola ducati..., il Pregadi se reduse, et reduto andò in renga domino Bortolomio da Fin dolor avocalo'di quelli di Avian, el stete longamente in renga dicendo le sue raxon. Et il Collegio di Savii si reduse a consultar materia di danari, et non fo cazà alcun papalisla, et loto molle gralie per danari voleno dal Consejo de X, et zoveni poter venir a Consejo con prestar ducati 100 per uno, e altre cosse. Di Roma, vene lettere di VOrator nostro, di li et 15, et vidi lettere par ticular di Marin da Fono. Come a dì 13 da sera overo tardi di notte, intrò, intrò il duca di Albania in Roma per venir a basar il piede al Pontefice, alozato in borgo di San Piero in casa di Zuan Battista di l’Aquila, dove aloza il nepote dii Papa. El suo campo è restalo mia 5 lontano a Castelnovo e lì intorno; et cussi va tem-porizzando. Ila daio la paga a le zente francese è con lui et altre, e li danari à auti da uno fiorentino; si tien il Papa 1’ babbi servilo. Colonesi et Ursini fanno gente. 11 tamburo va per Roma. Si ha fatto lì in Roma per tre giorni processione di ordine dii Papa per tutte le cliiesie, a pregar Dio metti in core a questi do principi di acordarsi insieme. Scrive, lì a a Roma non si fa maschere alcuna, nè si vede per Roma si non fantarie intorno. Scomesse in Banchi a paro, che Milano sera prima perso che francesi babbi Pavia, 60 per 100 che per tutto Marzo pro-ximo francesi non haverà Pavia, 40 per 100 che per tutto Aprii francesi non haverà preso loco alcuno nel reame.