247 mdxxiv, anglico cl non altri, et che il conte..... Dii provedilor sonerai Pexaro, di 23, bore ... . Como quel zorno il Capitatilo zeneral e lui Provedilor con il capitarne Foscari di la terra el altri assi cavalli erano cavalchati conira il signor Viceré che dove» venir, et li haveano preparala la cena ; tamen non è venuto, che a loro ha parso mollo di novo, perchè certissimo haviascriptoche’l vegneria. Item, scrive di questi lanzinech eie. 147 Riporto del Pasco orator anglico. El reverendo oralor Pazeo alogialo qui in casa già dui dì, questa malina parti a l’alba et cavalchi» ad Logrado dove ha disiialo con il ducha di Bar-bon, et hora bora diclo oralor ritornato qui in casa mia mi dice : Che ’1 ducha di Barbon è ritornalo a Solicino ; dice che ’1 Viceré haverii dillo non venirà qui in Bressa nè hoggi nè domano, non.....ancho altro di dotta venula sua. La causa per la quale esso Ducha ha voluto aboccarsi con il profato Pazeo, è slata questa, perchè havendo lui inteso che esso Pazeo è per ritornare guani primum in Inghilterra al Re suo, ha voluto esser seco, prima por far intender al ditto serenissimo Re angleso in che stato se atrovano le cose cesaree qui, cl quale sialo è questo: Che in termene de 5 o 7 giornf li signori cesarei sono per uscirò in campagna con le gente sue, quale sono li 10 milia lanzchinech che hora sono gionti. Item, fanli G500 hyspani che sono# ritornati seco dalla impresa di Provenza, et cerca 5000 italiani; lanze 1200 che hanno tra Geradada, Lodi et Cremona et legieri zerca 1500. Che la ferma sua speranza è, che presto presto le zente de la Illustrissima Signoria nostra ancora esse ensano in campagna et vengano ad congiongorsi con le sue. Che ad tale effeclo hanno mandalo a Venetia el de di in dì expectano la votiva risposta da la Illustrissima Signoria, et etiam la sperano perchè di continuo la Serenissima Signoria li ha dato parole et promesso ferme che la non è per mancar dal debito. Che facendolo la prelibata Serenissima Signoria o non, tamen essi cesarei sono per venir in campagna, et saranno al numero predieto 20 in 22 milia fanti, lanze 1200, leggieri 1500; che i drizarano il NOVEMBRE. 248 campo a la volta di Pavia per liberarla de la obsi-dione come sperano, et per non mancar exponer tutti ad unum la vita per la deffeiision del duca de Milan et de l’honor di Cesare. Che etiam manda-rano qualche gente a la volta de Marignano per far paura et moner in moto Milano. Che li 4000 lanzchenech che la Cesarea Macslà ha seco già do anni continui, li quali per avanti Bor-bon richiese et ita Cesare mandava por la impresa di Provenza, esso Borbon ha ordinato smontino ili Linguadocba per insultar ad quelli confini et danni-ficar quanto più potrano. Che non mancarano etiam di temptar con ogni modo far romper da qualche altra banda al re Cristianissimo, non explicando però, imo moslrando non constarli ancor da quale. Che andando o non francesi alla impresa de Napoli, el Viceré non è per levarsi né per lassar questa impresa ad foggia alcuna, perchè oblenendosi qui la liberalion dii sialo de Milano, quelli de la impresa de Napoli, o facta o non, convenirano mal stare, et a 147* l’incontro perdendosi questa defesa, quella ancho conveneria per dependentia far el simile. Che circa li avisi dii Pontefice et che sia unito con Pranza la fama è generale, ma che loro cesarei non la credeno. Che è vero il duca di Albania esser passato Po con le gente et con Janino de Medici facto francese; ma che tengono uon sia stalo con volunlà del Pontefice. Che circa li capitoli di lai composition che se divulgano, come è quello del matrimonio tra la figlia dii Re et il figlio dii magnifico Lorenzino, tutto è divulgato dal Datario, che cosi desiderava; ma non perchè cusi sia sta concluso. Che il reverendissimo Salviati, al passar che fe-ceno Po'dicte gente francese, scrisse al duca de Milano et signori cesarei letere excusatorie con certificarli che tal passaggio non procedeva da mal animo dii Papa, et che se ne chiareria presto, et però che non havesseno ad pigliar la cosa ad male: onde loro capitani tengono clic ’1 Papa sia ancor neutrale. Che subito spazorono lo abbate de Nazara ite-rum a Roma aziò l’habbi ad intender et riportar subito la resoluta mente del Papa sopra zio, et ben intender se la Beatitudine sua è francese o non. Che dillo Pazeo è per andar in Ispruch a ritrovar lo serenissimo Ferdinando, quale lui dice sperar de tenir certo farà larga demonslration, con dare effectual aiulo di bon numero di genie alle parie della Cesarea Maestà.