325 MDXXIV, DICEMBRE. 326 tanto operato, che havetido persuaso el Re, che non volea,ad dar uno assalto ordinario a Pavia maxime essendo lenite le mine, et loro fanti italiani li pro-meteno la vittoria. Item, che erano gionte in campo tre compagnie de fanti, et dice che ’1 Re si laudava molto dii proceder di le gente de venitiani, che non lo molestavano nè si scopriano contra. 199«) A dì 16. La matina, fo lelere di le poste di questo qui sotto scritto tenor. Da Sonzin, di l’orator Venier, di 13, liore 4. Come hozi è ritornato de lì da Cremona il reverendo prothonotario Carazolo orator di la Cesarea Maestà, qual sta assà bene et è venuto per esser in consulto con il signor Ducha ; et il signor Viceré non è ancora venuto ; si dice sta a Charavazo a veder i soi lanzinech. Item, manda avisi di diversi lochi, per lettere et messi di lo illustrissimo signor ducha di Milan, qual è questi : El signor Zanino debbe esser passato il Po con fanti 4000 et lanze 500. Non è fama dove voglino andar; chi dice in reame, altri a Zenoa, et chi lien debbano andar a Modona per far compagnia a le monitione qual dà il signor ducha di Ferrara al re di Franza. L’armata de francesi, quale è dì fanti 3000, è intrata in Saona abandonata da li nostri, et in essa armata è l’arzivescovo di Salerno et Andrea Doria. In campo di francesi si dice vogliono dar un altro assalto a Pavia, dove fanno dui cavalieri per batter dentro la cità. Francesi hanno gran carestia de vietatile,maxime di feni et strami per li cavalli. Item, che molle gente di loro si sono partite, et benché habbino fatta grande instantia a li svizari perchè i restino, tamen molti se ne vanno, et presto ne partirà un grosso numero. Item, tutte le zente di francesi, qnale erano in Milano, sono partite et andate al campo, excepto la vardia dii castello; et el capo di le zente francese quale sono passate Po, debbe esser il ducha di Albania. Item, el signor duce di Zenoa et don Hugo di Monchada hanno mandato dui homini al signor Viceré, facendoli intender haver 4000 fanti pagali in Zenoa, qual è bene disposita, et non dubitano di Tarmala francese, nè mancho di tutto lo exercito francese se gli andasse lì. Dii ditto, di li. Come il signor Viceré ancora non è venuto; pur si aspecta dimane. Et scrive esser aviso che ’I signor Zanin à passa Po con 2000 homini a piedi, 1000 lanzchenechi, 300 homini de arme et 200 cavalli lizieri ; vanno a Rezo per levar (i) La carta 198* è bianca. le munilione li dà el signor ducha di Ferrara al Re Chrislianissimo. Ha conduto ancor con se gran numero di multi per poter far questo effecto. Item, scrive, domino Bernardin Di la Barba noncio pontifìcio li ha ditto haver dal Vicelegalo in Piasenza, che zerca 1000 fanti al porto di la Stella sono passati Po et 150 lanze, et che il resto, fino al numero che altra volta passorno, slà preparate. Questo aviso ultimo è in lettera dii ditto orator Venier a dì 13. Da Crema, dii Podestà et capitanio, di 13, hore 6 di note. Manda do reporli di soi espio* ratori, et parte di una letera dii conte Zuan Francesco da la Somjia a la contessa sua consorte. Bernardin de Pedemonte mandalo periima- 199* gnifìco podestà di Crema al campo francese sotto Pavia, dice come partì dal dito campo heri malina fo a dì 12 a bora di disnar, e che francesi da Venere in quà ha facto due battarie a Pavia, una da la banda de la porta dì San Apolmare, l’altra verso San Jacomo, quale erano da cerca passa* 50 l’una, et haveano preparado gran numero di scalle et de falsine per darli l’assalto generale, quale dovea esser questa presente selimana da Mercore a dì 14 o Venere a dì 16 ; el che non expectavano altro che il signor Zanin, quale era con la sua gente sotto el baslion verso San Jacomo, facesse compir certe mine che ’1 faceva far, perchè voleva darli el focho et P assalto tutto ad un tempo : el che Domenica preterita a dì 11, arivorno ih campo 4000 grisoni che venivano da Milano. Item dice, Sabato passalo a dì 10 haver vislo cariazi dii signor ducha di Albania ad ordine delle sue gente d’arme per passar di là da Po, et li dovea passar fanti 12 milia per andar a la impresa dii reame, ma soprasleleno perché la Maestà dii Re ha determinato prima veder il successo di tal assalto, el qual facto, si dice andara-no; et che in campo pullice si dice che ’1 Papa é d’acordo con il Re. Item, dice esso referente, che venendo in quà ha veduto che tulle le genie francese che erano nelli contorni di qua da Pavia si levano per andar in campo per causa di diclo asalto. Francesco dal Maino da Genova, a dì 13, in questa bora quinta di nocle capitato a P hostaria fori di Crema, che va in posta al Viceré per nome dii duca di Zenoa,partì Sabato a di 10 a mezodì, diceche l’armata francese il dì avanti, fo a dì 8, gionse a Saona, el la ebbe perchè il Duca havea dato ordine che 800 fanti che vi erano dentro, come venia ditta armata, si levasseno et se reducesseno in Genoa. A la qual lerra di Saona non era né viclualie nè persone,