245 MDXXIV, NOVEMBRE. 246 Principe ringraliò il suo signor di avisi, dicendo questo instesso si havìa auto per altri avisi, e si stava a veder. * Veneno ii 4 oratori cesarei et di Milan nominati di sopra, et disse che desideravano la risposta zerca al dar le nostre zenle come erano ubligati per li capitoli, perchè li lanzinech saranno prestissimi da più di 10 milia, et che bisogna risolversi di ussir in campagna e non star su la spesa : et che haveano letere di Trento di 21, esser passa 5 bandiere di lanzinech et passavano il resto, e sono in summa 12 milia, ma con effecto sarano 10 milia et una bandiera sono numero 500 etc. Poi parlono di le occo-rentie di la guerra, dicendo che si prevalerano con’ tra francesi, nè stimano( questo mandar di zente Verso il reame. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consu-lendnm. 146 A dì 26. La malina per tempo, fo letere di le poste di ogni banda. Di Bergamo, di 23, liore 20. Come in quella bora era gionto uno suo messo dii campo, è sotto Pavia, qual Sabato da malina proximo preterito a di 19 agionse lì, et è stato fino Luni a di 21 a mezo giorno, che poi parlile. Riporta come lui zonse primo a lo alozamento dii Re, qual aloza a San Salvator lontano da le mure di Pavia per una balestrala, et che in esso loco ha visto Soa Maestà qual conosce bene, et che ivi sono li fanti lanzenech, et non molto lonzi da Sua Maestà alogia il signor Fedrico da Bozolo con li fanti italiani, et che da l’altro canto verso Lodi sono li svizari ; dal terzo canto sopra il ponle dii Tesino sono fanti francopini, venturieri et altri fanli numero zerca 6000, con lanze 400 con monsignor de Memoransi, et ivi sono do pezi de artelaria, videlicet sacri. Item, dice che dove si era falla la bataria, che tutta l’artelaria grossa’era reti-rata in drio per una balestrata et che più non tra-zeva, ma che qualche colpo si trazeva con sacri et falconeli, e che non temeno e che gli stavano a lo assedio. Item, dice che ha inteso, da alcuni sui compagni iurati, come la Maestà dii Re havea do volte mandà uno suo trombetta sollo le mure per venir a parlamento, et che quelli di la terra mai li hanno voluto dar risposta alcuna. lUm, dice che per quanto ha potuto intender, lutta la speranza di Pranza si è, come publice s'i dice, che aspeclano che il signor Renzo agionga nel reame, a la qual volta per quanto si parla è andato con buon numero de fanti et cavali, et che sperano per tal suo andamento che li spagnoli si leverano ab- bandonando la impresa di quà per alrovarsi a la defension dii reame, eh’ è la caxa loro. Et che per questo, Zuoba prossimo passato a dì 17 si levò di campo de francesi bandiere 20 fra lanzinech et italiani per andar a congiongersi con el signor Za-nino di Medici, che è stà fatto capilanio, con urbinati qual son andati ad occupar ditto ducato. Item, dice che uno inzegnero se ha composto con la Maestà dii Re di levar dii tulio l’aqua dii Tesino et farlo tuor la via dii Gravalon, et che già havea facto gran reparo de legnami, et poi hanno posto certa Iella con li soi conlrapesi che scendevano al fondi per serar il corso ; tamen che Zuoba preterita passala a di 17 sopravene una gran 146* piogia, qual durò per Ire giorni, de modo che l’a-qua fece un cresser grando et tulio andava per sopra le rive, et sbarò zoso lì soi ponsieri et edi-ficii et P aqua va al corso suo solito. Item, dice che in campo ha udito dir che calando lanzinech in favor di Pavia, clic il Re farà venir in so’ so-corso svizari 6000. Item, dice che in campo è molto abondante di victualie, et che de ogni canto ne vengano. Item, dice, da Milano, che cri a bore 3 di giorno gionse lì et vele che in la terra era zente assai, svizari et fanti italiani, et che dui ca-petanii erano che fevano zente. Da Sonzin, di l’orator Venier, di 24. Come, inleso il passar di le zenle Po, quelli signori atendeno a mandar fanti in Cremona per asegurar quella terra. Di Crema* dì 23, fiore .... Il sumario dirò di solo. Di Brexa, dii Surian podestà vidi lettere, di 23, l\fire 13 e mezza. Come quelle 10 bandiere di lanzinech fin eri al tardo gionseno a Navi, eh’è mia.... lontan di Brexa e alozali là et in quelli contorni, quali poleno esser al numero ...:. et fanno danni assai sul lerilorio, et quod peius est dicono voler • aspectar lì il resto di lanzinech che dieno venir, et praesertim il conte Alexandro di Chiavena che li conduce. La qual cossa si fusse, c dar grandissimo danno a quel territorio brexan, si per li danni fauo come etiam per qualche conveniente rispetto. Item, scrive il ducha di Barbon si dice venirà lì hozi secreto, el si aspecla el signor Viceré. Item, questi cesarei pensa di rechieder le nostre gente si con-giongano con lesoe eie. Item, il Pazeoorator anglico è pur li, alozà con lui in palazo. Item, scrive la sua dona aver parturito quella notte a bore .... uno fiol maschio, et voi farlo batizar al signor ducha di Urbin capilanio zeneral nostro et a l’orator predilo