489 MDXXV, GENNAIO. 490 Et dice che, quesla matina, nel ritorno suo ha visto li 7 pezi de arleljaria grossa gionti alla Muza apresso Malignano miglia 5. Dice etiam haver inteso da alcuni contadini, che eri sera a dì 24 venero da Milano, che heri a hore 20 li entrò 800 cavalli de francesi, et che abrusavano li borgi de Milano. À inteso etiam da alcuni contadini de Malignano, che Io exercito francese se havea ristretto acanto Tecino sotto Pavia, et havevano fatto passar di là da Ticino le bavaglie. Dice etiam haver inteso che a San Colum-bano et Santo Agnolo li sono le gente francese al solito. Dii ditto Podestà di Crema, di 25, hore 3 di note. Come in questa bora li era ritornalo uno che mandoe a Lodi, qual li referisse che de lì se diceva buon numero di gente francese esser venute a soaramuzare eum le gente cesaree, et aveano preso alcuni cavalli de li borgognoni. Et che a Binasco li era gionto una buona banda di gente francese, et 294* quelle che sono a Santo Agnolo et San Columbano hanno rotto la strada fra Malignano et Lodi, et hanno preso alcuni vivandieri et alcuni sachomani di le gente che sono in Lodi. Dicendo etiam che non lassavano partir victuarie de Lodi per il tempo; se indica, che dubitando li cesarei di le gente francese che sono in Santo Agnolo et San Columbano, farano passar le victuarie con scorta. È stà fato cride hozi in Lodi, che tutti li patroni di lecaxehabino trovato diman un guastnilOr per cadauno, cum promissione di pagarlo, chi diceva per mandar al campo, et chi diceva per fortificar la terra.. Di Bergamo, di 25. Come ha auto aviso che tutti li hispani et cesarei sono passati Adda, et aspe-etano altri soi messi. Item, hanno, per uno di soi vien da Chiavenna, qual dice che grisoni sono sotto per expugnarla, et che hanno mandato 3000 fanti tra valtolineschi ed grisoni a expugnar le tre pieve che sono a longo il lago di Como, che bora sono tenute a nome dii Duca. Da Cremona, di 25, hore 24. Scrive l’ora-tor nostro sier Marco Antonio Venier el dotor. Come lo exercito cesareo è lutto uscito fuora de Lodi, et ha tolto per suo alozamenlo Marignano et contorno. Et si ha, per lettere dii signor Viceré de heri a hore 19, che voleno ad ogni modo avicinarsi più che potrano a lo exercito del reChristianissimo, et ogn’ bora attendono ad andar avanti, el si ha etiam per uno venuto questa notte qui a Cremona, qual parte Luni a dì 23 da Pavia. El dice, come quella terra sta molto ben in ordine, et come hanno inteso dii socorso qual li vien; il che aspectano cum sum- mo desiderio. Scrive etiam esser lettere di Zcnoa di. .. quale dicono come l’armata sua non havia potuto uscir fuora, per rispello del tempo a loro contrario. El come l’armala dii Christianissimo se ritrova ancora a Vaijs et è fortificala lì. Vene in Collegio ì’oralor dii re Christianissimo, dicendo, iusla il solito, che ’1 suo Re vincerà l’impresa, nè teme questa ussita de li cesarei dì Lodi, et ha provisto a Milan di bona guardia. Item, disse Vene l’orator cesareo domino Alfonxo Sanzes, per esser il protonolario Carazolo amalato, et il ca-valier Bilia orator dii duca di Milan per esser domino Francesco Taverna amalato. Et disse come l’exercito era ussito di Lodi et passalo Marignano. Da poi disnar fo Pregadi per scriver a Roma, et 295 verso sera una posta con li infrascripti avisi. Di Crema, di 26 hore 21. Come in quella ora li sono ritornati dui soi exploratori dii campo francese, et manda li reporli. Ancora li sono ritornali alcuni soi nuntii da Lodi, che dicono non aver inteso de lì cosa alcuna; ma ben quesla matina han sentilo far cride, che tulli li vivandieri.eum le victuarie an-dasseno a la volta de Santo Agnolo et Santo Columbano, che pareva che li cesarei andaseno a quella volta. Jacomo dal Casalelo, mandato per il magnifico Podestà di Crema al campo francese solto Pavia, die# de li esser partilo Marti a dì 23 da malina, et che quelli de Pavia la note facevano de gran segni de focho sopra la torre, e avanti il suo partir ha visto che in campo facevano apparechio de levarsi del campo le gente d’ arme cum gran numero de fanti et la persona dii Re, qual già era a cavallo per venir verso Malignan a fronte de le gente cesaree, perchè se diceva che andavano a quella volta, et rima-niva a lo assedio de Pavia il signor Zanino di Medici cum li svizeri, et il resto di la gente. Et se diceva che il duca di Albania e il signor Renzo ritorna- * vano al campo, et di le gente sue ne erano già cominciate arivare sul parmesano. Et in Milano gli era grossa banda de fanti et gente per guardarlo. Se diceva in campo che quelli de Pavia erano mollo stretti del viver, et che se pagava la carne de cavallo 8 inarchetli la lira. Et in campo si parlava che aspec-tavano de Franza buon numero de guasconi, dicendo che ogni giorno arivava in campo 50, 60 et 100 a la volta de grisoni et simil gente el a lutti davano danari. Thomaso dal Casalelo mandalo ut supra al