1G3 MDXX1V, NOVEMBRE. 164 fornir Lodi di fanti 4000, et il resto di le zente unirse insieme con quelle de la Signoria nostra, et far uno ponte sopra Adda a Trezo, per dar favor a Pavia. A le qual rechieste, maxime dimandando se li desse 4000 fanti da metter in Locii, e lanze .... di le nostre, il Capitanio zeneral disse che di questo noti li poteva risponder, perchè, hessendo sta quella venuta di francesi cusì subita, l’exercito di la Signoria non era ancora in ordine, et tuttavia li fanti si pagava et zonzeva di man in mano,et cussi le zelile d’arme; poi bisognava prima fossetto zonli li lanzi-nech che aspectano et poi si poiria far qualche bona deliberatione, ma per adesso non era per oppinion sua di far altro che aspectar l’exito se Pavia se tien overo non, et per ¡ornata consolar le cose, tuttavia ponendo le zente ad ordine» et cussi esso Capitanio tornò a Crema e loro a Sonzin. In questa matina mo' le lettere diI3rexa di sier Piero da ca’ da Pexaro procurator, prò-vedador zeneral, di 6, hore 5 di notte, sicome vidi per lettere dii podestà Surian di quella instessa hora. Manda uno reporto di uno napolitano mandato per il preditto Provedador in campo francese, el qual riporta cusì, zoè : A dì 6 Novembrio, bore 3 di notte, domino Antonio da Napoli zentilomo nella compagnia dell’ illustrissimo signor Cantillo Ursino, mandato per lo signor Provedilor ad explorar il campo di francesi, * riporta che al primo fu in Milano, dove vide el signor Teodoro, che atendeva con gran numero de guasta-dori facendo far li repari et bastioni intorno la terra. Che alla guardia del castello ha visto nuove bandiere de fanti italiani. Che Mercore a dì 2 si parli, et la sera gionse a la Certosa di Pavia, dove è il re Christia-nissimo in persona. Che la Zuobia a dì 3 si partì et andò al campo sotto Pavia, ove trovò le gente ordinale in tre poste : alle parte dii castello monsignor Palisa et signor Federico da Bozolo con fanti cerca 9000 la magior parte italiani et il resto francesi; a la banda del bastion fanti zerca 9000, de li qual 6000 lanzchenech, il resto francesi et italiani, dove se dicea che ’1 re Cristianissimo haver deliberato slar in persona ; dalla parte del Ticino il marchese di Saluzo con altri 9000, de li quali 7500 svi-zari, il resto francesi. El a cadauna di dille parti era piantala de arletlaria una bona banda, alquanto lontana, ma si preparavano per tirarsi più sotto la terra. 11 qual dì de Zoba verso la sera gionseno 3 canoni grossi, con li quali subito principiorno a battere da la parte verso il castello. Il dì sequenle, (o 4 dii rnexe Venere, gionseno altri 6 pezi grossi over 7, quali subito furono similiter piantati, parte alla battaria dii castello, parte al bastion, et quel dì fe-ceno la baltaria assai più gagliarda de la precedente. Quale tutte artellarie grosse sono de quelle condule per il He, ma per le strade sinistre non havea potuto arivar avanti; che se diceva che Madama madre del Re mandava al Re artellarie el munizion. Che Zobia quelli dentro Pavia respondeano assai gagliardamente con l’artellaria; ma che poi il Venere tiravano mollo lentamente, perilché si indicava dovesseno attender a far la reparalion de dentro. Che a cadauna de le ballarie era ordinato dovesseno star 300 lanze et il resto fin al numero de le 2200 star in battaglia con le lanze sopradicte per soccorrer dove fosse bisogno al tempo de la battaria, la qual dice era stala ordinata per Luni o Marti: che oblenendo la impresa de Pavia, come teneano per certo, la Maestà del Re havea dato la impresa de Napoli al signor duca di Albania, et Sua Maestà des- 98 signava venir a Lodi et Cremona, et poi invernar le gente sue nel manloano. Che l’havea inteso come dieta Maestà havea apostalo ancor bandiere 30 sgui-zari per potersene servir bisognando, quali tutti stanno ad ordine et requisition di Sua Maestà. Dice che, circa l’exito de dieta impresa de Pavia, lui crede che ’1 Re la oblenirà, perchè ha veduto una grandissima disposilion in tulle le gente, le quale, vide-licet le fantarie svizerò et lanzchinech, hanno due page da Sua Maestà, habute eri, furono odo giorni. Et che heri et l’altro doveano finir di dar una paga a tutto il resto.di le fantarie; subgiongendo, che talmente ha veduto allogiate le gente francese intorno Pavia, che da alcuna banda non li par che li possi intrar soccorso. Demum dice, che Venere a dì 4, da poi mezzo dì se partì per venir a ritrovar il ilarissimo Proveditor, et che per strada ha veduto 4 bandiere di francesi et vastalori che veniano in Milano alla guarda dii castello apresso li altri, et che inanzi erano passali 250 cavalli lezieri che andavano a Cassano. Et ultra, reflerisse haver inteso lì in campo esser slà facto una crida per nome dii Cristianissimo, che alcuno delli sui non molesti li subditi della Santa Chiesa et della Illustrissima Signoria. Vene in Collegio l’oralor di Fratiza domino Ambroxio da Fiorenza, dicendo aver aviso il re Cristianissimo batteva Pavia et l’aria cerio, et è bon amico di questo Stado. Di Caodistria, di sier Zuan Minoto podestà et capitanio di.......Come, hessendo andà in Golfo una marchiana per cargar Tormenti et altre