557 MDXSV, FEBBRAIO. 558 di 0 bore .. . di notte. Mancia una lettera aula dii campo cesareo, dii Pratello, di 9, hore 15, la qual dice cussi : lleri esser sta fallo una grossa searamuzn da piedi et da cavallo, et vlen dito esserli slà la persona dii Ile. Fu fatto uno presone stralioto di lo esercito francese. Se reputa esser da conto, et di qua uno da conto borgognone, et presoni di uno canto et da l’altro assai. Et come el marchese de Pescara era eri andato a sopraveder per far prender uno reparo fra lo esercito suo et il loco de Santo 33G* Lazaro. Et come spagnoli molto la bravano contro de noi. Dicono che voleno dar paga generai a ludo 10 esercito. Et che Antonio da Leva li ha mandato uno suo fuora de Pavia, et fallo intender che non se apresseno, che in Pavia li è victuaria ancor per doi mesi. Et che li francesi scaricorno molta artel-laria che facea gran danno a 1’ esercito cesareo, el una ne dete apresso dove slava monsignor de Bar bone: ma per ventura era uscito di lo allogamento. Et che uno presone de francesi li disse, il Ile aspec-tava cum grandissimo desiderio la giornata, pur che 11 sia dato l’occasione. Questo è il sumario di la dita lettera ; ma la lettera é più longa. 337 Genoa, primo Febraro 1525. Alli 28, la notte venendo a dì 29, il signor don Ilugo con 21 galere, caricali 3 mila fanti, partite per Varagine, loco di qua da Savona miglia 7, dove ha-veano avisi che erano spenti da 1500 fanti de i ni-mici, persuadendosi con le ragion d’espugnarli facilmente, il che seguendo se saria poi facilitata l’es-peditione de l’armala inimica et del resto. E cosi arrivarono le ditte nostre galere in ditto loco nel spuntar de l’alba, et sbarcate le gente, incomincioro-no a bombardar la terra. Et stando in quello, sico-me la nostra gente si trovava ni là del loco, parse al signor dou Hugo che fosse meglio le repassasse di qua ; il che liavea da far per la montagna. Et cosi volse la sorte nostra, che quel vento col quale erano andate le nostre galere non procedete più olirà, che in opposito si fece favorevole a l’armata francese, la qual assai presto sopragionse al facto, e con le sue galere et certi gaiioni fece desister le nostre dal batter de la terra. Et più, li veneno tanto acconcio el a proposilo batter la nostra gente che passavano la della montagna, che li dannificavano assai. Et con quello inconveniente et asprezza di animo che è inestimabile, e furia de vilani che slavano a l’erta, usciti quelli de la terra con il favor, la gente nostra incominciò a marchiar disordinatamente. De la qual, benché non li restasscno in gran quantità, fu pur troppo la perdita del signor don Ugo, de Cesar G.ilielano, missier Barlolomio Spinola fratello dii capitanio con missier Barnaba et Cavaler fratelli Adorni, missier Donato di Sarzana et certi altri, con lauto mala sorte quanto dir si possa. Il che seguilo per voler far lesta. • Luni da malina, di bona hora, comparse qua tutta la detta armata inimica cum il vento, qual pare che si sia acordalo con essa. Qua nel porto erano rabia de venti, che lor venevano con vele piene. Et seguile un altro sinistro, che’l dì inalili, che fu la Domenica, credendosi far la presa de Varagine, si erano tirali lutti fora li vasselli quadri del porlo per proceder alla Vittoria, e essendo lutti usciti, immediate si poseno venti rabiosi et di (al qualità, che tulio quel giorno et il seguente perseverarono in quel modo che non fo mai remedio a relrarne alcun dentro; de li quali siandose scostati parte da terra e maximamente la nostra capilania et doi altri vasselli, son pervenuti in man de li inimici. Una altra parte fece vela per salvarsi alla volta de Sicilia. Quelli che si trovavano più a terra tandem sono reintrati in porto, linee est summa rei. Della armala inimica à sorlo qui sopra la Malapaga. Adì 11. La mal lina fo lettere di le poste, iusla 3381) il solito. Vene in Collegio l’orator di Franza, per cose parlicular di uno prexon francese ha auto (aia da spagnoli ducati 500, el poi volseno altri 1500 di promessa, e vuol farli prometter a Bresa. Item, disse di certi corsaleti di Brexa voriano per il campo. Li fo risposto per il Serenissimo parole zeneral. Vene il Pazeo orator anglico solicitando la union di eserciti, et non si rompi li capitoli fati con la Cesarea Maestà per suo intervento, acertando il Ile suo aver questo animo; con altre parole in questa materia. 11 Serenissimo rispose parole zeneral, e non era tempo di far motion alcuna fino non si veda che fin prenderano li eserciti essendo tanto vicini. Di Crema, di 9, bore 21 e meza. Come, in quella hora liavia auto ledere da li soi dii campo cesareo di hozi hore 13. Avisano tutta questa nolle hanno scaramuzato li cesarei cum francesi cum gran schiopeteria, et che li prefali cesarei hanno fato le spianale verso al Tecin, et si dicea che li spagnoli si voleno metter s>. pra Tecin, et che metendosi in quel loco non si ritirano niente anzi si metteno cum a vantalo per le vicluarie. Passano de qui molti lanzi-nechi che parleno dii campo cesareo, a’.quali à fallo (1) La carta 337' i bianca,