249 MDXX1V, NOVEMBRE. Che non li mancharà danari perchè da amici sarà servito per far ogni sforzo di gente possibile, cigliando ma non esponendo che dal Re suo anglico sarà servito de danari, si credere dignum est. Che dicto Pazeo li ha affirmato.che zonloche lui sarà in Anglia, dove cavalcherà per le poste, npn cessarà operar apresso il Re suo che si movi potente più presto el potrà: che più tardo esser non potrà de questa aperta, facendo passar le gente sopra la Franza et etiam esso Re in persona propria, adiungendo ad questo sachi de grande bravarie. Che ’I prefalo duca di Barbon ha pregato esso Pazeo vogli far intender al suo Re serenissimo tutti questi discorsi et questo stalo delle cose de Milano, con pregar Sua Maestà vogli ben considerar di quanta importantia saria etiam a lei de le cose sue quando francesi prosperasseno de qui et si insignoriscilo de la ducea de Milano et dii regno di Napoli et per consequens de tutta Italia, perochè saria cosi 148 per dependenlia. Et quanto imporli alla Anglia clic ’I suo inimico re di Franza si fazi tanto potonle, et propterea che Sua Maestà non voglia tollerar un tanto suo male, anzi vogli provederli per tempo con quello aiuto che Sua Maestà saperà, et ben potrà, con moltre altre simel proposte. Se altro questa sera in cena si liarà, ne darò no-litia a Vostra Serenità. 118 * Di Roma fo ìetere di l'Orator nostro, di 22. Come il Papa havia nova il re Chrislianissimo haver inviato verso il regno di Napoli, zoè fé’ tuor dilla impresa al duca di Albania con lanze 500 et fanti 4000, averà da la soa la fazion Ursina et Zanin di Medici con fanti 2000. El Papa non voi dille zenle passi et vadino nel regno per dover luor ditto regno da l’Imperador, perchè l’aveva el diretto dominio di quello, el voleva dir al duca di Sessa orator cesareo, che voleva Soa Santità che la Cesarea Maestà cedesse il Stato di Milan al re Chrislianissimo, et era contento far Cardinal il duca Francesco Sforza con darli inlrada per ducali 20 milia a l’anno in Franza, et zà di questo Soa Santità havea parlato al ditto duca di Sessa aziò si aquietassale cose et non si andasse più oltra. '19 J)a Crema, dii Podestà et capitanio, di 23. Come in quella sera è ritornalo uno suo exploralor dii campo francese, et manda il riporlo. Scrive come ozi è stato li a Crema el magnifico signor Ilironimo Morone, el qual li ha fatto intender che lo illustrissimo signor Viceré die andar diman o l’altro a Brexa a trovar il signor duca di Urbin capitanio ze- nerai nostro e il Provedilor zeneral, affirmandoli che il signor Zanino di Medici era acordato con il re Chrislianissimo ; et che era sta mandato a lo illustrissimo arciduca di Austria che volesse mandar da C000 lanzinech alla volta dii reame per la via di Trieste, quali sariano molto presti. Da Lodi ha, per uno suo nontio ritornato, che attendevano lentamente a far li repari et bastioni et facevano uno altro ponte. Questo è il riporto : Zuan Jacomo da Mozanega mandalo per il magnifico podestà di Crema al campo francese sotto Pavia : dice de lì esser partito eri matina, et che sono partiti dii cjmpo questi giorni lanze 500 el fanti G in 8000 quali hanno passato Po et diceasi a far la impresa dii reame, capitanio di le qual gente è il duca di Albania, quale partile dii campo Luni passato a dì 21 con nome de Viceré, et se dieno unire cum il signor Zanino de Medici et gente sue. Et dicesi in campo che la Santità dii Papa è acordalo con il Chrislianissimo re ; nel qual acordo Sua Santità li dà Parma, Piasenza, Modena el Rezo, et allo incontro Sua Maestà li dà altre terre nel reame ; et questo haver ditto a esso referente monsignor di la Clela, qual va governator a Piasenza, ragionando cum esso referente per mandarlo a Piasenza. Et dicesi che il signor Renzo con l’armata dovea metter in terra le gente a Civitavecchia per andar a la impresa dii reame. Di le cose del campo, dice che francesi non cessano di far mine et trincee el hanno fallo far gran numero di scale et cabioni per dar uno altro assalto a Pavia, et se dicea secretamenle nel campo che il Re havea qualche intelligenlia con li lanzinech sono ili Pavia. Dice etiam che Dominica di noie a dì 20 in Pavia detono tre volte alarme, el questo perché gli spagnoli volevano mandar fuori il populo et questo non voleva ussir. Da poi disnar fo Pregadi per scriver a Roma, et 119* veneno pochi papalisti, per non esser seradi in chie-siola. Solimi vene Ire, i qual fono seradi iuxta il solilo. Fu poslo per i Consieri, Cai di XL e Savii, una gralia di sier Vincenzo, Antonio e Nicolò Venier di sier Zuan Alvise, che li sia concesso poter esser re-aldili di novo da li XX Savii sora la reformation di la terra per le raxon dille in la soa suplica, ai quali fo concesso poter esser alditi di novo, et per la parte presa fo annulla, ut in parte. Fu presa : 143,29, 4. Fu posto, per sier Dona Malipiero, sier Bortolo-mio da Canal, sier Vetor Soranzo savii ai ordeni, che Andrea Stagno mercante in Aleppo, cum sit che dii 1500 li fo fatto un garbuio da quel signor di